L’incapacità di reagire della gente iblea.
Il quadro economico presenta l’acuirsi della recessione e l’incapacità di reazione del territorio ragusano rispetto alla necessità di tornare ai dati pre-crisi”. E’ quanto scritto nella relazione presentata in occasione dell’assemblea ordinaria Fnaarc, il sindacato degli agenti di commercio aderente a Confcommercio, dal presidente provinciale uscente Roberto Sica prima dell’elezione del nuovo direttivo e dell’individuazione di Lorenzo Battaglia quale neo vertice del sindacato di categoria. Sica, nella sua relazione, ha tratteggiato le difficoltà delle famiglie di mantenere inalterato il loro livello dei consumi. “Ciò significa, tra l’altro – è spiegato nel documento – che se dovesse ripartire nel 2014 il Pil, il nostro territorio avrà un’uscita dal tunnel con almeno un anno di ritardo. Nella nostra realtà l’incremento dei prezzi al consumo appare più modesto rispetto al 2012 principalmente per il rallentamento occupazionale (tasso di disoccupazione oltre il 21%), dato superiore di 8-10 punti rispetto alle previsioni nazionali”. I recenti dati disponibili a livello regionale (luglio 2013) segnano il contenimento oltre che dei consumi privati anche di quelli pubblici fortemente condizionati dai vincoli di bilancio. Le statistiche sull’anagrafe delle imprese segnalano una nuova contrazione della base produttiva per numero di imprese attive (-0,7% nel primo trimestre del 2013). Il calo dei consumi delle famiglie è alla base della crisi del comparto della distribuzione che segna un saldo negativo nel primo quadrimestre 2013 di meno 1.557 imprese. A dicembre 2012, comunque, il consuntivo dei movimenti turistici verso la Sicilia segna una modesta crescita delle presenze (+2,1%) e degli arrivi (+2,81%) da attribuire prevalentemente alla componente straniera; i dati dell’osservatorio turistico regionale segnano una crescita della domanda turistica nella provincia di Ragusa del 7,7% avvantaggiando le strutture extralberghiere (b&b). Sul fronte del credito si segnala un acuirsi della crisi con la riduzione dell’erogato per le famiglie produttrici e le Pmi (-2,5% e -2,3%) a fronte di un recupero dei finanziamenti a favore delle società finanziarie e assicurative. “Come abbiamo nei nostri precedenti report segnalato, sin dal 2009 – è scritto nel documento Fnaarc – in questo quadro generale desolante la provincia di Ragusa – praticamente commissariata in tutte le istituzioni locali e senza prospettive – non riesce a mettere a punto i mezzi e gli strumenti che abbiamo più volte definito come il modo strategico e organizzato dello sviluppo locale. Non demordiamo da questi sforzi; nel piccolo lo dimostra il nostro coinvolgimento attivo da oltre 10 anni sul tema delle infrastrutture materiali”.