I Forconi. Ritorna la protesta se…
Ecco che ritornano i Forconi. Dopo il flop della protesta del 9 dicembre stanno pensando ora di alzare la posta e addirittura sono arrivatio a lanciare un ultimatum. E’ chiaro che la credibilità della loro azione è stata messa in dubbio e cercano di ridare vigore a quelle vertenze che molti hanno giudicato giuste se proposte nei modi dovuti. Il direttivo nazionale del Comitato 9 Dicembre si è, ora,riunito a Soave (Verona) per dettare le condizioni al governo. Nel corso della conferenza stampa tenutasi alla fine della riunione, è stato ribadito che il popolo italiano è alla fame, è esasperato e si sente quindi legittimato a ribellarsi. La classe politica è totalmente assente ecco perché i cittadini prenderanno provvedimenti per salvare il salvabile. E’ stato inoltre chiesto alla stampa di dare notizie reali, parlando di questo movimento che è nato spontaneamente da gente che non c’è la fa più, per gente che non c’è la fa più. Se il Governo insisterà a non ascoltare, il Comitato 9 Dicembre passerà all’azione, occupando comuni, presidiando le prefetture o le sedi di Equitalia. Mariano Ferro, altro leader del C9D, ha ribadito la volontà di “ripartire dai territori”. Infatti proprio questa fase sembra sia mancata nell’ultima operazione. La gente non è stata sensibilizzata sugli argomenti della protesta ma solo sulle possibili ripercussioni preoccupando l’opinione pubblica per i possibili problemi di approvviggionamento in vista del Natale. Per il futuro il programma è rigido: entro martedì 21 gennaio 2014 si devono avere risposte sulle seguenti richieste, il cui mancato adempimento legittimerà gli italiani a prendere qualsiasi iniziativa che abbia la forza di ottenere quanto di seguito elencato, con qualsiasi tipo di protesta atta a salvaguardare la DIGNITA’ DI OGNUNO.
• Sospensione immediata di tutte le procedure esecutive di qualsiasi origine
• Istituzione immediata di un fondo di garanzia nazionale per tutte le aziende di tutti i settori produttivi, in deroga a Basilea 2/3
• Aumento in busta paga per i dipendenti privati (300 EURO) attraverso la defiscalizzazione degli oneri contributivi a carico dell’impresa
• Aumento delle pensioni minime e adeguamento delle pensioni di invalidità per garantire un tenore di vita dignitoso tramite il taglio delle pensioni d’oro e delle spese improduttive
• Riduzione considerevole del costo del carburante per uso professionale (trasporti, agricolo, peschereccio) nonchè dei pedaggi autostradali
• Tutela del made in Italy: inasprimento severo delle sanzioni, includendo l’arresto, per chi pratica “taroccamento” in tutti i settori produttivi.
Il comitato “coordinamento 9 dicembre 2013” ha definito la struttura organizzativa a livello nazionale che verrà presto comunicata all’opinione pubblica, al fine di convogliare su di un unico percorso, a prescindere da qualsiasi ideologia politica e ceto di appartenenza, il malcontento generale e creare una vera SOLIDARIETA’ atta a contrastare le imposizioni e le ingiustizie di questo Stato.