O bere o…..
Come si vede nel cartello ci sono molte città che distribuisco acqua in rete senza che la stessa sia considerata potabile. Ma a Ragusa ora c’è chi la vuole cotta e chi cruda. Parliamo dell’acqua. Comunque vada a qualcuno non andrà bene. Allora cosa fare?
La questione dell’emergenza idrica è stata al centro dell’attenzione di un nuovo tavolo tecnico promosso dal Commissario Straordinario dr.ssa Margherita Rizza che si riunito oggi presso la sede del Settore Ambiente, Energia e Protezione Civile di Via Spadola. Nel corso dell’incontro a cui sono stati presenti il dr. Paolo Roccuzzo, nella qualità di esperto del Commissario sulle problematiche dell’approvvigionamento idrico del territorio comunale, il dirigente del Settore manutenzione e gestione infrastrutture ing. Michele Scarpulla, il responsabile comunale della protezione civile Architetto Marcello Dimartino ed i tecnici del servizio idrico, è stato fatto il punto della situazione sia in riferimento ai risultati delle analisi dell’ASP 7 su campioni d’acqua dei due pozzi che rimangono al momento chiusi, sia sulle attività che l’Amministrazione ha già in cantiere per uscire il più presto possibile da questa situazione di emergenza. Domani ci diranno tutto in conferenza stampa. Come si vede però il commissario è messo alle strette da quelli che vedono la questione dal punto di vista economico come ad esempio Adiconsum che fino a qualche giorno fa ha lamentato l’enorme costo di gestione per i cittadini di questa lunga crisi idrica. Ma è messo alle strette anche da chi non è d’accordo a ridare acqua alle gente. Tra questi Adiconsum. Insomma la stessa organizzazione si lamenta di entrambe le soluzioni. L’associazione di consumatori oggi dice: ” Apprendiamo della decisione dell’Amministrazione di immettere nella rete l’acqua di uno dei due pozzi inquinati e dichiararla “NON POTABILE”; riteniamo questa soluzione un rimedio peggiore del male in quanto anche quando non si dovessero correre seri rischi per la salute umana, si verrebbero a creare delle giustificate paure da parte dei cittadini, anche perché non si avrebbe la certezza che l’acqua riceva il giusto pretrattamento e pensiamo alle scuole, ai ristoranti, agli alberghi e tutte le strutture ricettive oltre che alle famiglie stesse. Come Adiconsum siamo contrari a questa soluzione che, riteniamo, serva solo a spostare il problema. Dunque Adiconsum da proprio un colpo al cerchio e uno all’auto….botte. Insomma qui si deve prendere una decisione e non si può continuare a giocare. Se l’acqua costa e la paghiamo cara occorre avere il coraggio di dire si o non. Il commissario, credo responsabilmente, nel senso che c’è un problema di fondi. Se si paga l’acqua alle autobotti non ci sarnno i soldi per fare investimenti immediati in attesa che, forse, diciami forse, arrivino quelli della regione. L’ordinanza è pronta e deve solo essere firmata. Certo se le varie associazioni, legambiente, i cosnumatori etc etc insistono nel minacciare di chissà quali catastrofi mediche e batteriologiche il Commissario ci ripenserà a butterà nel cestino l’ordinanza. L’Asp, con la voce del dott. Amato, ha detto che non è un problema per la salute. basta qualche accortezza in più. Lo stesso dicasi per i ristoranti. Mi chiedo come hanno fatto per secoli ad Agrigento, senza offesa per gli8 amici di Agrigento dove l’acqua la vedevano una volta la settimana. Ora bisogna diventare grandi e decidere. Se non hanno il coraggio facciamo un referendum.
non chiediamo una soluzione tampone ma chiediamo di conoscere la fase progettuale che l’Amministrazione sta mettendo in atto per la soluzione definitiva del problema e della prevenzione per far si che in futuro situazioni del genere possono essere fronteggiati in modo sicuro e idoneo.
Intanto nell’immediato chiediamo che l’Amministrazione si adoperi affinché tutti i cittadini abbiano l’approvvigionamento idrico necessario senza dover affrontare ulteriori spese che incidono fortemente sul bilancio familiare.
Auspichiamo che la decisione di immettere acqua NON POTABILE nelle conduttore sia ponderata attentamente, e che la soluzione non metta in pericolo la salute pubblica ne che possa creare una psicosi che di certo è da evitare.
Sempre, nelle more di una soluzione definitiva, si potrebbe pensare a requisire dei pozzi privati o utilizzare l’Acqua della Diga di Santa Rosalia.
Resta comunque il problema dei rimborsi ai cittadini che hanno acquistato l’acqua durante questo periodo che, riteniamo deve essere posta a carico dell’Amministrazione con rimborsi o in conguaglio con le prossime fatturazioni.
vergognoso, no comment
coe guia’ ripetuto igliaia di volte, il comune anche se e senza soldi a dovrebbe auto tassarsi per dare il sevrvizio ai propri cittadini per aquistare un depuratore che serva tutta la citta’ definitivo onde evitare questi problem i da da terzo mondo……o pure i cittadini servono solo ai politici da fiera per dargli il voto per la propria poltrona…….?