Mozione di sfiducia per Rustico
I Consiglieri Comunali Salvatore Rustico e Biagio Solarino eletti nella Lista Libertà e Buon Governo nelle elezioni amministrative tenutesi a Maggio del 2010, a quasi tre anni di gestione del Comune da parte del Sindaco Pietro Rustico hanno depositato la presente mozione di sfiducia nei confronti del sindaco piero Rustico con i sotto indicati motivi.
Il Sindaco Rustico si era proposto agli elettori come la sola persona che, ben conoscendo i problemi della cittadinanza, grazie all’ esperienza maturata nel suo precedente mandato, sarebbe stata in grado di garantire un veloce sviluppo economico e sociale della città.
Nel suo programma elettorale, presentato alla città in occasione delle elezioni amministrative di maggio 2010, il Sindaco si impegna chiare lettere “ad adottare, in tempi rapidissimi, il piano regolatore generale, ad approvare, entro sei mesi, un piano strategico per lo sviluppo della fascia costiera, a completare la piscina comunale con annesso centro benessere, a dotare la città di un teatro comunale di ben 658 posti a sedere, ad acquisire e sistemare il piazzale cava mortella, a sostenere tutte le imprese del territorio con particolare attenzione dell’agricoltura della zootecnia e dell’artigianato, e tutte le altre opere, a partire dal completamento di Palazzo Bruno, che aveva, a suo dire, messo in cantiere nella precedente amministrazione.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e ogni commento pensiamo sia pleonastico. Il problema, però, non è quello che pur essendo stato promesso non si è fatto, ma quello che pur non essendo stato promesso si è, invece fatto: ci riferiamo al disastro economico e finanziario in cui versa la nostra città, disastro causato dalla incapacità o nella migliore delle ipotesi completa cecità verso i problemi che da tempo insidiavano la stabilità della nostra città. Nessuno ci venga a dire che la grave crisi economica è scoppiata all’improvviso, o che gli esiti delle sentenze che ora hanno messo in ginocchio la nostra città erano inaspettati e sconosciuti.
La domanda è allora che cosa avrebbe fatto un buon padre di famiglia: avrebbe messo in atto in tempo utile tutti gli accorgimenti per poter affrontare gli eventi negativi con la dovuta prudenza, oppure avrebbe agito come se questi eventi non dovessero mai arrivare pensando, addirittura, di fare debiti per finanziare opere non necessarie alla città.
Gli ultimi provvedimenti che, all’insegna dell’austerità, hanno privato la città anche di importanti iniziative, sono come le lacrime del coccodrillo che piange i figli che ha prima divorato. Sono, in altri termini, iniziative non credibili di una politica che per noi non è stata mai credibile fin dal suo inizio.
Oggi, a distanza di circa tre anni dall’inizio del secondo mandato, tutto ciò è diventato evidente nel grado di insoddisfazione dei cittadini e di tutte le categorie economiche
La perdita di fiducia nei confronti del Sindaco si è evidenziata in seno al Consiglio comunale con una netta prevalenza dei consiglieri ormai organicamente schierati tra i ranghi dell’opposizione; tra questi figurano ben otto esponenti della sua stessa parte politica che fino a pochi mesi fa hanno sostenuto fortemente il Sindaco e che oggi non possono certo sottrarsi dalle gravi responsabilità solo per il fatto di essere transitati tra i banchi dell’opposizione.
Un dissenso radicale che riguarda tutte le materie di pertinenza della vita amministrativa, dall’erogazione dei servizi sociali, alle politiche dello sviluppo economico, fino alla gestione del personale e delle finanze dell’ente.
Considerato quindi che, da quanto precede, emerge con chiarezza che il Sindaco ha violato ampiamente il “patto” sottoscritto con gli elettori; che il Sindaco e la sua Amministrazione, proprio per l’incapacità di prendere coscienza dei reali interessi e bisogni della Comunità amministrata, non riesce ad avere nessuna interlocuzione con i componenti del Consiglio Comunale e che, proprio per come si compone lo stesso, non è più rappresentativo della maggioranza degli elettori