Modica, sequestro di persona e lesioni personali: chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone
In esito ad indagini dirette dal sostituto procuratore Gaetano Scollo e coordinate dal procuratore Francesco Puleio, la Procura della Repubblica di Modica ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il giudizio immediato nei confronti di Alabiso Nunzio, nato a Gela (CL) il 29/04/1979, Cannizzo Vincenzo, nato Gardone Val Trompia (BS) il 16/01/1978, Pauselli Sandro, nato a Città di Castello (PG) il 17/04/1963, Cecconi Alida, nata a Città di Castello (PG) il 10/04/1967, Faldelli Angelo Daniele, nato a Gela (CL) il 24/04/1965. Accusati di sequestro di persona, tentata estorsione e lesioni personali aggravate e continuate. Questo il dettaglio delle imputazioni
A) Dei reati di cui agli artt. 61 n. 2), 110, 112 n. 1), 81 cpv., 605, 56 e 629, in relazione all’art. 628, comma 3, n. 1) c.p. perché, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, agendo i coniugi Pauselli Sandro e Cecconi Alida nella qualità di mandanti, Alabiso Nunzio, Cannizzo Vincenzo e Faldelli Angelo Daniele quali esecutori materiali, in concorso tra loro e con un altro soggetto allo stato non identificato, dopo avere fissato con l’imprenditore edile S.C. e con il collaboratore di quest’ultimo S.J. un appuntamento presso il Bar Fucsia di Modica (RG) – con il falso pretesto di essere interessati ad un “battipalo” da utilizzare per un impianto fotovoltaico -, una volta arrivati l’Alabiso, il Cannizzo ed il Faldelli sul posto – unitamente all’altra persona non identificata – ed avere chiarito di volere, in realtà, risolvere la questione “Pauselli”, mostrando uno scontrino da calcolatrice riportante la somma di Euro 8.500,00, dapprima, colpivano con schiaffi e pugni S.J – il quale, ritenendosi estraneo alla vicenda, si era spostato di qualche metro al fine di mettersi in disparte e di allontanarsi -, e lo costringevano ad entrare temporaneamente all’interno di un’autovettura che si trovava ivi occasionalmente parcheggiata non chiusa a chiave, dicendogli “non ti permettere di telefonare perché altrimenti ti scasso”, e, nel contempo, intimavano al S.C. di andare a casa sua per prendere il “battipalo”, nonché gli oggetti in oro in suo possesso; quindi, obbligavano entrambe le vittime a seguirli nel vicino piazzale dell’autosalone Polara, dove avevano lasciato la loro autovettura Lancia Musa, e le costringevano a salire a bordo del suddetto veicolo, sino a condurle in una zona isolata, dove le due p.o. venivano fatte scendere e messe con le spalle contro un muro a secco, mentre i quattro aggressori si disponevano di fronte affiancati e si mettevano in contatto telefonico con Pauselli Sandro e Cecconi Alida – con i quali veniva fatto interloquire in prima persona, in vivavoce, anche il S.C. -, intrattenendo delle conversazioni nel corso delle quali pronunciavano, tra le altre, le espressioni “signora che facciamo? noi il lavoro lo abbiamo fatto – o paga lei o pagano loro!”; subito dopo, rivolgendosi al S.C., gli chiedevano se avesse a meno intenzione di pagare e, dopo avere ricevuto risposta negativa (atteso che questi riferiva di non dovere alcunché e, comunque, di non avere denaro), colpivano ripetutamente con violenza il medesimo con dei pugni al viso, intimandogli di riconoscere il suo debito e sostenendo che non aveva altra scelta in quanto sapevano dove abitava e sarebbero venuti a Modica ogni giorno sino alla definitiva corresponsione, da parte sua, di quanto asseritamente dovuto, aggiungendo che, altrimenti, la “prossima volta” lo avrebbero “lasciato lì morto” – così da indurre il S.C. a rendersi disponibile a consegnare loro gratuitamente il suo “battipalo”, senza però ottenere alcuna risposta in tal senso -; infine, indirizzavano, contestualmente, nei confronti di entrambi, le frasi di commiato “fratello mettiti dritto, tutto quello che noi facciamo è registrato, adesso abbassate la testa e ricordati bene di questo posto perché la prossima volta ti spariamo, camminate dritti e senza girarvi; non parlate con nessuno di quello che è successo oggi”, consentendo alle vittime di allontanarsi senza voltarsi, affermando che, in caso contrario, avrebbero “sparato” contro di loro; così da privare le persone offese della loro libertà personale, allo scopo di conseguire, per sé e per altri, un ingiusto profitto, segnatamente, per costringere S.C. a consegnare loro la somma – non integralmente dovuta – di Euro 8.500,00, relativa a dei debiti in precedenza contratti da quest’ultimo a seguito dell’acquisto, da parte sua, presso la ditta Pauselli s.r.l. di Pauselli Sandro, di macchinari da utilizzare per l’esecuzione di lavori edili stradali.
Con le aggravanti dei fatti commessi da più di cinque persone in concorso tra loro e da più persone riunite e di avere commesso il reato di sequestro di persona al fine di eseguire il delitto di tentata estorsione.
In Modica (RG) in data 18 maggio 2012.
B) Dei reati di cui agli artt. 110, 112 n. 1), 81 cpv., 582, 585, 576 n. 1) e 61 n. 2) c.p. perché, in concorso tra loro e con un altro soggetto allo stato non identificato, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, nell’ambito e nel medesimo contesto delle azioni delittuose di cui al capo A), con i ruoli e con le condotte ivi analiticamente indicati, cagionavano a S.C. e a S.J. lesioni personali consistite in “flc labbro inferiore emialto dx contusione del naso e mandibola”, con prognosi di guarigione di gg. 12 (per S.C.), e in “trauma contusivo del naso e del collo da aggressione da parte di terzi”, con prognosi iniziale di gg. 8, che rendevano necessario un intervento chirurgico con diagnosi di dimissione del 25 maggio 2012 per “frattura traumatica ossa proprie del naso” ed ulteriori gg. 15 di prognosi (per S.J.), meglio descritte nella certificazione medica in atti.
Con le aggravanti dei fatti commessi da più di cinque persone in concorso tra loro e per consumare i delitti di cui al capo A).
In Modica (RG) in data 18 maggio 2012.
Con la recidiva specifica ed infraquinquennale, ai sensi dell’art. 99 c.p., per Cannizzo Vincenzo.
Con la recidiva semplice, ex art. 99 c.p., per Pauselli Sandro.
Con la recidiva reiterata e specifica, ex art. 99 c.p., per Faldelli Angelo Daniele.