Ponte o non ponte
Si riaccende il dibattito sul Ponte di Messina. Ora che sembra quasi certa la sua non fattibilità ci sono degli interventi che invece lamentano la dismissione del progetto paragonandola ad un oltraggio economico e sociale per la Sicilia. Ecco cosa ne pensa l’on Giorgio Assenza. La mozione che impegna il governo della Regione “a porre in essere tutte le iniziative volte alla revoca del progetto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto”, approvata in aula con il voto favorevole di Pd e Cinque Stelle, denota la pericolosa confusione di idee e prospettive della parte politica che dovrebbe essere al governo della Sicilia. Ancora una volta, come spesso è successo nella storia della nostra terra, la vocazione al suicidio ha il sopravvento sulla ragione. La Sicilia, nonostante il gap di reddito, di occupazione, di produttività, ha concrete possibilità di sviluppo. Se ciò non è avvenuto finora, è perché essa è rimasta intrappolata da politiche pubbliche sbagliate. Il Sud d’Italia necessita, per colmare le differenze con il Nord d’Italia e con il resto d’Europa, di infrastrutture che diano possibilità certe di sviluppo e lavoro per uscire dalla spirale perversa dell’assistenzialismo.
Revocare il progetto per la realizzazione del Ponte vuol dire condannare la Sicilia a un isolamento mortale, rinunciare alle possibilità di sviluppo e crescita, perdere posti di lavoro anche nell’immediato, compiere un errore micidiale di prospettiva. E se oggi i leader nazionali della sinistra scendono in campo ventilando la soluzione della crisi attraverso una politica di investimenti pubblici, non si comprende come in Sicilia quella stessa ricetta viene confutata dai loro rappresentanti siciliani.
É questa la compagine che dovrebbe governare il Paese e la Sicilia: i Siciliani facciano si che questo non avvenga!
di Direttore25 Gen 2013 15:01
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