La fame non aguzza l’ingegno.

ricovero.E’ triste che un grande paese come, dovrebbe essere, l’Italia abbia bisogno di martiri per affrontare in modo democratico ed intelligente i problemi che la assillano. Marco Pannella, per il quale molti non nutrono grande simpatia, ormai da decenni, offre il suo sciopero della fame e della sete alle antiche deficienze dello stato. Ora, e se la sta vedendo brutta, la sua attenzione era puntata alla difficile situazione delle carceri. Ha ragione Pannella. Spesso i detenuti vivono in condizioni drammatiche ma per loro non c’è, purtroppo, il sostegno morale dei cittadini e quindi fa bene Pannella a rigirare il tutto dal punto di vista della necessita sociale. I giornali ne parlano e a livello nazionale ed è stato lanciato un appello per la salute dell’esponente radicale. Lo stesso sta accadendo a Vittoria dove da una decina di giorni 3 lavoratori del mondo dell’agricoltura stanno attuando lo sciopero della fame. I bollettini medici parlano la stessa lingua e le condizioni di uno dei tre ora stanno diventando rischiose davvero. tanto che si è deciso il ricovero in ospedale. Ma la protesa non si ferma. Non è bastato neanche il neo assessore Cartabellotta a convincere gli scioperanti a desistere. Occorrono dicono loro delle decisioni vere e produttive. L’assessore ha condiviso  le preoccupazioni, ha denunciato gli accordi con Tunisia e Marocco ma non serve a niente. Dunque bisogna morire di fame per cercare giustizia e lavoro? Abbiamo lanciato delle accuse precise a chi ci rappresenta in sede regionale. E’ facile rinchiudersi nelle esigenze di bilanciare le forze in campo e stare a guardare mentre gli altri muoiono di fame. Vorremmo sapere, ad esempio, da quando parte lo stipendio per i deputati regionali. Quello fortemente ridotto dai tagli richiesti dalla gente? o è sempre quello di prima? senza nessuno sconto e senza che nessuno dei proclami sia stato messo in atto per mancanza di passaggi istituzionali. Se i nostri rappresentanti, eletti da ormai due mesi, dovessero essere pagati per quanto hanno prodotto fino ad ora toccherebbe, a loro, morir di fame. Ma sappiamo che non è così. Il governo che continua a a trastullarsi con licenziamenti e conflitti d’interesse, che vuole stupirci con la giunta fatta a Librino, fino ad ora, non ha dato nemmeno una indicazione su come si risolvono le crisi della regione. Cartabellottà ha detto che l’agricoltura sta morendo ma si potrebbero fare delle leggi più restrittive per i controlli e sulla tassazione di certi marchingegni doganali. Intanto a Vittoria si rischia la vita per fame.

di Redazione17 Dic 2012 13:12
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