Sviluppi sul caso Wind Jet e la situazione sullo scalo di Catania

windjet

Si complica la vicenda del fallimento delle trattative Alitalia-Wind Jet che ha infiammato la scorsa estate. Dopo aver perso la faccia davanti a tutta l’Italia oggi la Wind Jet, la compagnia aerea siciliana  bloccata l’estate scorsa per motivi economici si prende una piccola soddisfazione. Infatti secondo alcune indiscrezioni, non confermate,rese note da Sudpress.it, la Procura di Catania avrebbe iscritto nel registro degli indagati Andrea Ragnetti, amministratore delegato di Alitalia, per estorsione nei confronti della compagnia siciliana mentre, a quanto pare, Nino Pulvirenti, proprietario della Wind Jet, risulterebbe parte offesa.

 La storia quindi sarebbe completamente diversa da come è stata poi offerta ai lettori e ai consumatori itraliani. In quell’occasione tutto si concretizzò nella solita tiritera dei siciliani truffatori che hanno lasciato a piedi quasi 300 mila passeggeri in piena estate e creando un enorme caos nel traffico aereo. Noi, se ben ricordate, avevamo pubblicato sul nostro sito che era in corso un’operazione nella quale la Wind Jet, che in verità non ci faceva tanta simpatia per una serie di motivazioni basate sul comportamento dei loro rappresentanti, in questa occasione era  la vittima di una operazione portata avanti per distruggere l’unico concorrente valido di Alitalia. Nei primi mesi dell’anno Alitalia cominciò le trattative per l’acquisizione di Wind Jet, che però a metà agosto si chiusero bruscamente con la conseguente interruzione dei voli della compagnia siciliana e ovvi disagi per i passeggeri proprio nel bel mezzo della stagione, e la cassa integrazione per i dipendenti. In quei frangenti, Ragnetti rilasciò diverse dichiarazioni sulle responsabilità, a suo dire, di Wind Jet, senza mai soffermarsi sulle condizioni che Alitalia offriva, d’altro canto, neppure Pulvirenti lasciò trapelare informazioni di alcun genere. Il risultato di quanto abbiamo detto è comunque sotto gli occhi di tutti. Senza la concorrenza i prezzi si alzano perchè le compagnie che da sempre hanno fatto cartello si sono impadronite del mercato e dettanoi legge. Un volo Catania Roma arriva a costare 400 euro e nessuno è fino ad ora intervenuto. Questa notizia comuqnue potrebbe riaprire la strada alla Wind Jet che al momento cerca di recuperare parte del patrimonio perduto come ad esmepio gli slot cioè gli spazi aerei  di atterraggio nei grandi aeroporti come Roma e Milano.
Intanto sul fronte dell’aeroporto di Catania con i problemi della pista la SAC informa che oggi, seconda giornata del Piano Sigonella, il sistema messo a punto insieme a Enac e in collaborazione con l’Aeronautica Militare del 41° Stormo ha potuto perfezionare alcuni passaggi che ieri avevano evidenziato delle criticità.  
A favorire la messa a regime del sistema il fatto che da oggi il ciclo completo dell’attività dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa (escluso check-in e controlli sicurezza) si svolge a Sigonella mentre ieri – e questo ha influito sul complesso funzionamento del trasferimento di passeggeri, bagagli, addetti e strumentazioni – lo sdoppiamento dello scalo ha creato non pochi problemi dovendo la SAC mantenere operativi due aeroporti e distribuendo fra essi risorse umane e strumenti operativi.  
Positivi i report dei vari comparti (ccordinamento operativo di scalo, handlers e manutenzioni) nel corso del briefing pomeridiano. Allineato agli standard anche il settore della riconsegna bagagli con tempi che nel corso della giornata si sono perfezionati poco alla volta. 

Un’ultima precisazione: il report giornaliero dell’attività di scalo relativo alla data di ieri, lunedì 5 novembre, ha registrato un traffico record – per il periodo e in considerazione del numero dei vettori ridotto rispetto alla norma – di 10.268 passeggeri (4193 arrivi e 5073 partenze). Dato migliorativo rispetto a quello diffuso ieri pomeriggio da SAC e che si era fermato al dato stimato di 7500 passeggeri
.

di Redazione06 Nov 2012 19:11
Pubblicità