Gli stati generali dell’aeroporto……….ed il topolino
L’aeroporto al centro dell’attenzione nell’incontro convocato oggi dai sindacati per discutere il da farsi dopo l’ennesimo rifiuto da parte di Roma di dare una mano alla nostra infrastruttura. I cosiddetti Stati generali. Presenti naturalmente i sindacati, tutti i sindaci della provincia, compreso Dipasquale che ha rimandato l’incontro di Palermo…, i deputati tranne Leontini e Minardo che invece avevano un incontro a Catania, altri rappresentanti di enti vari. Tutti nella saletta del Croma. Bella iniziativa che comunque era meglio fare in un posto più spazioso. Ma se permettete, senza prendere in giro nessuno, secondo me, la montagna ha partorito il tradizionale topolino. Insomma dopo ampia e articolata discussione si è deciso di fare un “comitato ristretto” ( un altro?) per riferire al Prefetto ( magari lo si poteva invitare per fare a meno di questo passaggio) e poi interloquire con i ministri che fino ad ora ci hanno chiuso le porte in faccia. E’ importante anche dire chi farà parte di questo comitato. Prima di tutto i rappresentanti sindacali che tutti sanno sono espertissimi in fatti aerei, poi qualche rappresentantre della società civile e le novità assolute: il sindaco di Comiso ed il presidente della Soaco. Come se loro due non avessero avuto fino ad ora la possibilità di parlare con chi di dovere. Infine il presidente della Cam Com, che deve ancora spiegare come sono state fatte alcune scelte alla SAC e che potrebbe, volendo, fare subito chiarezza. Ecco dunque il topolino. Un comitato ristretto come se fino ad ora la colpa dell’immobilismo burocratico è stata causata dalla confusione che regna nel settore. Io credo che Alfano, Dibennardo, Gambuzza, abbiamo, chiarissimo, il quadro della situazione e continuare a chiedere aiuto all’esterno sembra una specie di giustificazione, tra l’altro, non richiesta. Ora ci sarà il comunicato ufficiale che parlerà di volano, indispensabile, per lo sviluppo etc etc. Nessuno chiederà però di sapere qual’è il famoso piano industriale e che cosa intende ancora investire Catania e cioè la Sac e l’Intersac. Certo se avessimo avuto, dalla nostra parte, il presidente della Sac forse il futuro sarebbe meno nero.