Ma che provincia è?
E’ stata presentata questa mattina in conferenza stampa l’iniziativa in programma venerdì 27 luglio alle ore 17,00 presso l’Hotel Miramare a Marina di Ragusa. Si tratta di un confronto aperto sulla drammatica situazione della Sicilia e di tutto il mezzogiorno d’Italia: la provincia di Ragusa tra recessione e sviluppo. A spiegare i contenuti della manifestazione il segretario provinciale Salvo Zago (il cui intervento aprirà i lavori), assieme a Giorgio Massari vice segretario provinciale, Giovanni Lucifora responsabile organizzativo del partito, Vito Piruzza tesoriere provinciale del partito. Il programma prevede gli interventi di Mariella Maggio (in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil), Giorgio Chessari (presidente Centro Studi Feliciano Rossitto Ragusa), Ettore Artioli (Consigliere Svimez), Mario Filippello (segretario Cna Sicilia) e Sergio D’Antoni (Responsabile Pd per il Mezzogiorno e vice presidente Commissione Finanze della Camera).
“Anche la provincia di Ragusa, una volta isola nell’isola – afferma Salvo Zago – sta vivendo un momento di congiuntura drammatica. L’agricoltura registra una crisi di mercato senza precedenti che si affianca alla stretta creditizia e alla sofferenza generata dal debito verso gli enti previdenziali. Il comparto industriale soffre di una ormai perdurante contrazione degli ordinativi e delle commesse a fronte di un continuo innalzamento dei costi di produzione legati alle fonti di energia e alla caduta della domanda per consumi. I ritardi nei pagamenti della pubblica amministrazione nei confronti delle Pmi, hanno costituito un problema nel problema, trasformando molti investimenti in una pietra tombale sulla solvibilità aziendale ingessando i bilanci e contribuendo a pesanti indebitamenti. Naturalmente l’emergenza infrastrutturale e un’attenzione particolare sulla università in provincia di Ragusa. Le rivendicazioni della provincia di Ragusa, promosse da un ampio schieramento di forze tutte rappresentate nel Tavolo dello Sviluppo Ibleo, che comprende pure le Diocesi di Ragusa e di Noto, non riguardano la mancanza di “provvidenze” da parte dello Stato, in questo territorio da sempre sordo e assente, riguarda piuttosto il richiamo ai “doveri” inadempiuti dello Stato verso un territorio che da sempre ha fatto riferimento solo ed esclusivamente sulle proprie risorse. La Questione Meridionale oggi è contenuta paradigmaticamente nella Vertenza Ragusa. Se muore Ragusa, muore qualunque prospettiva meridionalista, se vince Ragusa il Meridione d’Italia può contare su un modello di sviluppo alternativo. Per questi ed altri motivi l’iniziativa di venerdì a Marina di Ragusa. Un momento di confronto e di dibattito che il Partito Democratico di Ragusa sta organizzando, insieme ad altre iniziative, superando un ruolo “di parte” per coinvolgere al meglio le istituzioni e le rappresentanze sociali e produttive del territorio verso la risoluzione delle problematiche”.