Visita al Centro di Accoglienza di Pozzallo

borsellino pozzalloL’Assessore alla Salute, Borsellino accompagnata dal commissario straordinario dell’ASP, Angelo Aliquò, assieme al capo missione in Italia di Medici senza frontiere Silvia Garelli sono stati ricevuti dal sindaco Ammatuna, nella casa comunale per fare il punto sulla situazione del Centro di prima accoglienza di Pozzallo. Il comune di Pozzallo, infatti è l’ente gestore del centro. La delegazione si è poi trasferita presso il centro dove si è riunita con il prefetto di Ragusa, Verzè, accompagnato dalla dott.ssa Mallemi. Ad accogliere la delegazione numerosi immigrati, attualmente il centro ne ospita circa 194 di cui 40 donne e dei restanti una parte consistente di minori non accompagnati e uomini, provenienti, per lo più, dai paesi del continente africano.

La visita è stata guidata dall’ing. Gambuzza, responsabnile del Centro, dal dott. Morello, medico del centro e dal dott. Carmelo Scarso, dirigente medico referente per il coordinamento dei cittadini extracomunitari dell’ASP 7.

La delegazione ha potuto constatare le buone condizioni igienico sanitarie a conferma che il “sistema Ragusa” garantisce un’organizzazione efficiente e collaudata quando si verificano gli sbarchi nelle coste del ragusano.

Nel piazzale del centro Aliquò  si è soffermato con i giovani immigrati che gli hanno sottoposto una serie di richieste per interventi sanitari di tipo specialistico. Nel suo inglese fluente il Commissario ha cercato di dare risposte concrete a questi ragazzi che restano comme sospesi, costretti a restare all’interno di centri di prima accoglienza (a Pozzallo come a Lampedusa) totalmente inadatti alle loro esigenze. L’età media oscilla tra i 15 e i 17 anni.

“Certamente la presenza di minori all’interno di questi centri di prima accoglienza è accettabile solo se temporanea, nella realtà, purtroppo, i tempi si allungano e i problemi anche di carattere sanitario aumentano” ha sottolineato Aliquò.

Nonostante il sole cocente, i ragazzi immigrati hanno continuato a parlare con il commissario ed alcuni hanno raccontato anche la loro storia.

Alla fine si è riusciti a ripartire ed un grande applauso ha salutato la folta delegazione che ha certamente portato con sé nelle mente ma soprattutto nel cuore   lo sguardo di queste persone che si sottopongono a situazioni i rischiose per la loro vita per raggiungere una condizione di vita dignitosa in un paese straniero.

di Redazione04 Set 2013 23:09
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