Pronti per la stagione degli incendi?

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Arriva il grande caldo e già abbiamo dovuto assistere a diversi incendi in tutta la Sicilia con intervento di mezzi aerei e ingente personale di supporto. Il capo della Protezione civile regionale ha dichiarato: “Finora c’è qualche incendio, ma siamo nella normalità, in condizioni ordinarie. Già da questo fine settimana sono previste temperature molto alte, c’è un meteo davvero brutto Siamo attrezzati di più e meglio, con 750 nuovi volontari di Protezione Civile formati secondo le più moderne tecniche. Abbiamo settanta mezzi antincendio in più e possiamo mettere in campo circa trecento squadre in Sicilia”. Ma che ruolo devono svolgere i vigile del fuoco secondo Cocina “I vigili del fuoco hanno un contingente stabile, con qualche criticità in zone scoperte. Ma, grazie a una convenzione pagata dalla Regione, per gli incendi boschivi, ci saranno altri quindici distaccamenti stagionali che copriranno. La forestale ha il contingente molto sotto organico, ma, quest’anno, ha in più 119 nuovi mezzi antincendio, da 1000 e 4000 lt, grazie a una gara fatta dalla Protezione Civile”. Vuol dire  che è, appunto, il massimo che si può fare oggi per affrontare le emergenze ordinarie e quelle straordinarie, fino a un certo punto”. Se ricordate Tra il 25 e il 26 luglio del 2023 ci furono più di cinquecento focolai piccoli, grandi e grandissimi in tutta la Sicilia. Se la situazione diventa apocalittica, com’è stata, non c’è molto da fare. Il clima è cambiato, in caso di eventi estremi, per temperature e vento, tutti i sistemi attaccati con azioni dolose sono destinati a saltare”. e dunque cosa si potrebbe fare per migliorare la situazione. “Noi con la forestale abbiamo intensificato il pattugliamento dei volontari per la prevenzione, le prefetture e le questure hanno intensificato i controlli specie nei giorni di allerta rossa. I sindaci hanno emanato le ordinanze per la pulizia dei terreni e le fasce tagliafuoco. Ma, l’anno scorso, il fuoco ha scavalcato l’autostrada, da una corsia all’altra. Non so se mi spiego”. Spesso abbiamo da fare  con il cosiddetto piromane che è un malato o un disturbato. C’è l’incendiario che agisce per interessi criminali; poi ci sono i contrasti tra pastorizia e agricoltura. Ci sono poi molte cause colpose; molti focolai che sfuggono di mano in caso di forte vento. Facciamo attenzione. La prevenzione a 360 gradi, la vigilanza sul territorio, l’azione civica dei cittadini sono gli alleati più importanti”.

di Direttore21 Giu 2024 23:06
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