Si alla Province e discussione per i manager della sanità

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Giornata calda quella di oggi a Palermo. In assemblea è stata respinta, per alzata e seduta (33 contrari e 24 favorevoli), la questione pregiudiziale sulla riforma delle Province presentata dal deputato del Pd Antonello Cracolici, secondo cui il disegno di legge in esame, che reintroduce il voto diretto, sarebbe incostituzionale perché in antitesi con la legge Delrio in vigore. A favore della pregiudiziale era intervenuta la deputata del M5s Martina Ardizzone, contro hanno parlato i parlamentari di Fi Stefano Pellegrino e della Lega Vincenzo Figuccia. Dunque sembra ormai fatta e l’on Abbate è intervenuto leggendo i punti salienti della nuova legge. Se tutto va bene a giugno si vota e le manovre sono già partite da tempo. L’altra questione è quella dei manger della sanità.  La giunta verrà convocata per domani pomeriggio. E ciò vuol dire che in prima battuta i nomi scelti verranno indicati come commissari straordinari. Ciò perché la procedura prevede il parere della commissione Affari Istituzionali dell’Ars, che non potrebbe arrivare in tempo. Nell’attesa di questo passaggio i nuovi manager si insedieranno come commissari. La  notizia di giornata, ormai a un passo dalla conferma, è che alla guida della più importante Asp siciliana (e del Sud in genere), quella di Palermo sarà  Daniela Faraoni. La manager terrà il posto su indicazione del presidente Schifani e dunque in quota Forza Italia. La Faraoni era stata nominata dal governo Musumeci e in passato era stata vicina sia a Gianfranco Micciché che alla Lega. Ora il riavvicinamento a Forza Italia e a Schifani in particolare. Si avvia così a un secondo mandato nella stessa Asp di Palermo: scenario visto molto di rado finora. Le 18 caselle che comporranno il nuovo mosaico dei manager della sanità pubblica sono andate in ordine ieri. Forza Italia avrà anche la guida di un grande ospedale etneo e di uno messinese. E poi si intesterà la scelta dei manager delle Asp di Siracusa, Caltanissetta e Agrigento. Quest’ultima è una delle caselle più delicate: la chiedevano con insistenza sia Cuffaro per la Dc che Fratelli d’Italia e l’Mpa in una sorta di derby fra Roberto Di Mauro e Giusy Savarino. È finita a Forza Italia che dovrebbe indicare un nome in grado di mettere d’accordo tutte queste anime del centrodestra: potrebbe essere Walter Messina (che lascerà il Cervello) o Alessandro Mazzara oppure Giuseppe Alongi. Alla Dc di Cuffaro, secondo lo schema maturato ieri sera, lo schema  del 6-6-2-2-2 cioè il numero delle nomine che toccano ad ogni forza della maggioranza, dovrebbe andare la guida dell’ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo (in pole position ci sarebbe Roberto Colletti, che lascerà il Civico) e la Asp di Enna.  Fratelli d’Italia indicherà i manager delle Asp di Messina, Trapani e Ragusa (per cui è in pole l’attuale manager di Caltanissetta Raffaele Elia). E poi si intesterà la guida di 3 grandi ospedali: uno a Catania e due a Palermo. Nel capoluogo la partita più difficile si gioca sul Civico: per quella poltrona i meloniani hanno pronto il nome di Ferdinando Croce, vicino al deputato palermitano Marco Intravaia. Ma Schifani preferirebbe per il più grande ospedale della Sicilia un nome con maggiore esperienza, visto che si troverà a gestire un maxi finanziamento da 360 milioni per investimenti infrastrutturali. Il presidente proverà quindi a suggerire al principale alleato di dirottare Croce su un’altra postazione e puntare su un manager più esperto per il Civico. Ma Croce resta il favorito per FdI. L’ultima casella di Fratelli d’Italia sarà quella del Policlinico di Palermo, dove potrebbe andare lo stesso Walter Messina.  Allo stesso modo i vertici dei tre Policlinici dovranno essere formalmente inseriti in una terna di nomi che ogni rettore dovrebbe consegnare al governo.

di Direttore30 Gen 2024 23:01
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