Sanità pubblica ridotta a un lumicino [intervista ]

Si è svolto nel pomeriggio di giovedi 25 gennaio l’incontro sulla Sanità siciliana, con particolare riferimento ai problemi nei pronto soccorso, promosso dal presidente del Consiglio Comunale di Chiaramonte Gulfi Giovanni Noto e al quale hanno aderito tutti gli altri presidenti dei civici consessi della provincia di Ragusa.   Il dott. Noto ha aperto i lavori facendo il punto della attuale situazione della sanità non solo a Ragusa o in provincia ma in pratica in tutto il territorio nazionale facendo notare a quanti pericoli andranno incontro gli utenti se si continua in questo modo.

Si è trattato, dunque, di un’occasione di grande rilevanza perché sono state messe al centro del confronto le criticità della Sanità siciliana e della emergenza\urgenza, con il preciso intento di riportare ai vertici del Governo regionale il malessere dei territori.

Nell’occasione è intervenuto anche l’on Dipasquale,( unico parlamentare presente)  che  ha segnalato  il fatto che la sanità pubblica è ridotta a un lumicino, con gravi carenze nei servizi all’utenza che, a sua volta, spesso rinuncia ad avvalersi di questi servizi per le lunghe attese per esempio nella medicina di prevenzione ed è costretta a rivolgersi ai privati. Se non arriveranno presto risposte concrete, ai cittadini non rimarrà altro che la protesta di piazza. Nell’intervento davanti ai sindaci e ai presidenti dei Consigli Comunali della provincia, Dipasquale ha proposto la costituzione di una piattaforma programmatica da sottoporre all’assessorato regionale alla Salute per chiedere risorse e strumenti che rendano migliori le condizioni di accesso a questi servizi.

Durante l’incontro è emersa da più parti la  preoccupazione che  l’approvazione al Senato del ddl Calderoli  porterà l’Italia Meridionale e la Sicilia a livelli ancora più bassi nelle prestazioni per i cittadini, comprese quelle sanitarie. Non resta a questo punto altro che condurre una vera battaglia per avere un futuro migliore nella Sanità in Sicilia.