La triste vicenda della Sanità siciliana

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Articolo di Peppe Lizzio
La politica regionale è chiamata a risolvere, in tempi bvrevi, la prova delle nomine nel settore sanità. Soprattutto, per quanto riguarda le nomine dei direttori generali delle Asp.
Ma prima della nomina dei nuovi manager, si avrà la nomina dei Direttori amministrativi e sanitari attingendo dai due elenchi per i quali nei giorni scorsi si è conclusa la procedura atta a individuare gli idonei a ricoprire le cariche di Direttore amministrativo e Direttore sanitario nelle aziende del Servizio sanitario regionale siciliano. Per il ruolo di direttore amministratisono 57 gli idonei. Per le poltrone di Direttore sanitario, invece, risultano selezionati 65 candidati.
Nell’elenco dei papabili Direttori amministra si trovano nomi noti quali Salvatore Lucio Ficarra, attuale commissario dell’Asp di Siracusa, ed Elvira Amata,
In elenco anche Salvatore Torrisi, attuale direttore amministrativo dell’Azienda sanitaria provinciale di Ragusa.
Dall’elenco degli idonei a Direttore sanitario spiccano i nomi di Alberto Firenze, attuale commissario al Papardo, e Maria Grazia Furnari, che guida la Direzione sanitaria dell’Asp di Trapani. In corsa anche gli attuali direttori sanitari delle Aziende sanitarie provinciali di Ragusa, Agrigento e Caltanissetta: Raffaele Elia, Emanuele Cassarà e Luciano Fiorella.
Certamente la partita piu importante sarà quella per il rinnovo dei direttori generali delle aziende sanitarie siciliane, sospesa a ottobre per “impraticabilità” stante il mancato accordo tra le forze politiche che sostengono la giunta Schifani.
La ‘conta’ dei managerri parte, senza alcun accordo tra le forze di maggiorana, da una tabellina in cui viene “pesato” il valore di ogni azienda. Le poltrone più ambite sono chiaramente quelle delle Asp delle tre città metropolitane, delle due Arnas (ospedali di alta specializzazione) e dei tre Policlinici. Non è nemmeno detto che sia data per buona la ripartizione, ipotizzata mesi fa, secondo cui 6 direttori ciascuno vanno a Fratelli d’Italia e Forza Italia e 2 ciascuno a Democrazia cristiana, Lega ed Mpa. Nel gioco delle parti ognuno rivendicherà una fetta più grande della torta.
Sul punto nomine interviene oggi, con un lungo comunicato stampa,
la FP-CGIL Ragusa FP-CGIL Sanità Dipartimento Sanità FP-CGIL
L’organizzazione sindacale di categoria , evidenzia che “mentre a Palermo si susseguono le riunioni nelle sedi istituzionali e probabilmente anche altrove, per trovare lag quadratura del cerchio, rispetto alle nomine dei nuovi manager; in Italia, in questa Regione e nella nostra Provincia la Sanità Pubblica e anche quella Convenzionata si dibattono in una situazione tanto critica quanto voluta da decenni di politiche sbagliate.
Chiunque verrà nominato Direttore Generale in ciascuna delle ASP regionali troverà una poltrona scomoda, seppur ben remunerata. È probabile che i Direttori si troveranno a dover gestire qualcosa molto vicino al nulla, non per catastrofismo gratuito ma per i tanti segnali, forse insignificanti agli occhi dei non addetti, che rappresentano gli ultimi bagliori di quello che fu uno dei migliori Servizi Sanitari.
La nota continua evidenziando come il “il Servizio Pubblico muore, finirà definitamente l’universalità delle cure:
chi può pagherà i premi assicurativi, gli altri no.
“Che senso ha, in una situazione critica come quella attuale lesinare le risorse al personale strutturato che dovrebbe essere trattato con i guanti gialli delle Aziende Pubbliche visto il risicato numero, per poi spendere molto di più reclutando i cosiddetti “medici gettonisti” tramite le cooperative?
Comunque di fronte alla quantità di dimissioni di Personale Sanitario che investe anche l’ASP di Ragusa si capisce che non c’è da stare allegri.”
I Manager che verranno nominati , ammesso che non lo sappiano già, non possono più far finta di non sapere ciò che li aspetta, in queste ore medici, vincitori di concorso, assunti da qualche mese stanno seriamente vagliando la decisione di dimettersi, insieme ad altri che dopo anni di lampante sfruttamento in corsia non ne possono più e a ruota si licenzieranno a giorni. Giorni non mesi.
In definitiva, tempi bui per la sanità siciliana e ragusana in particolare.

di Direttore17 Gen 2024 14:01
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