Elementare!

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In verità abbiamo pensato di non pubblicare la nota del Comune di Ragusa che fa riferimento alla riunione di giovedì dell’Osservatorio sul turismo. Tale osservatorio per noi è incompleto e assolutamente illegittimo perchè, pur essendo un mero organo di controllo su una tassa, è stato trasformato dal sindaco in “consigliori”  sull’attuazione della strategia turistica in corso che, a suo dire è in grado di fare una fotografia del turismo ragusano. Nella nota, infine, basandosi sui dati certi, il Comune vuole mettere  in campo i servizi turistici, le promozioni, gli eventi, l’attività di promo-commercializzazione necessari ed inderogabili per la crescita turistica del nostro territorio. 
Ma tali affermazioni  hanno spinto alcuni  operatori cittadini a mettere questi dati sotto la lente d’ingrandimento.
Peppe Lizzio, oggi, sostiene invece che sarebbe  bastato approfondirli, carte alla mano,   per accorgersi che c’è molto da criticare.
Ecco il suo articolo:

Clive Humby nel non troppo lontano 2006 sosteneva che i dati fossero “il nuovo petrolio”. Viviamo in un mondo bombardato da informazioni digitali dove la corretta acquisizione e interpretazione delle stesse costituisce la chiave del successo economico, scientifico o politico che sia. La corretta analisi dei dati a qualsiasi livello, sia nell’ambito privato che pubblico rappresenta una sfida fondamentale perché da essa dipende la validità delle decisioni che si intraprenderanno L’analisi deve essere approfondita, completa e dettagliata, deve poter rispondere a dei quesiti o a delle problematiche che potenzialmente si possono venire a creare. L’analisi non deve essere superficiale né tanto meno parziale e deve essere fatta da persone competenti e possibilmente imparziali.  Venendo al concreto, nel comunicato stampa del Comune di Ragusa il sindaco Cassì, dati alla mano, sostiene che l’analisi dei flussi del 2023 sarebbero in linea con quelli del 2019. Pertanto, a suo dire, il turismo a Ragusa andrebbe molto bene e addirittura i numeri sarebbero in linea con quelli precovid nonostante il club Med abbia chiuso i battenti. In parole povere si sostiene che rispetto al 2019, in cui il club Med era operativo, ci sarebbe stato un incremento turistico imponente tale da compensare le decine di migliaia di turisti perduti con la chiusura del villaggio turistico più grande del nostro territorio. La fonte richiamata per questa analisi è il Turistat della Regione Sicilia che è uno strumento di analisi statistica dei flussi a cui per legge tutte le attività ricettive di qualsiasi tipologia, incluse le locazioni turistiche, devono effettuare le comunicazioni relative ai dati di coloro che pernottano presso di loro. Il ragionamento del sindaco tuttavia fa più di una piega perché non tiene in considerazione che l’effettività o meglio l’efficacia di questa normativa è avvenuta a partire dal 27/7/2022 con l’introduzione del CIR (Codice Identificativo Regionale) che di fatto ha riportato alla luce un sottobosco di attività ricettive gestite privatamente o anche in forma imprenditoriale che fino ad allora erano per lo più sconosciuti alle pubbliche amministrazioni se non addirittura al fisco. Proroghe a parte, l’accreditamento di tutte le strutture ricettive e l’obbligo di invio dei dati relativi ai soggiorni dei propri ospiti possiamo dire che è diventa effettiva dal 1/1/2023. Ne consegue che i dati precedenti al 2023 appena conclusosi forniti dal Turistat sono assolutamente parziali e un raffronto con gli anni precedenti, specie quelli pre-covid, non può dare risultati attendibili. Cassì cita 878 strutture ricettive su Ragusa nel 2023 senza distinzione tra strutture alberghiere, extra alberghiere e locazioni turistiche, distinzione fondamentale perché mentre le prime 2 categorie svolgono una attività ricettiva in maniera imprenditoriale, le locazioni turistiche, che sono la maggior parte, invece no. Per maggiore chiarezza le locazioni turistiche sono le classiche seconde case affittate dai privati cittadini per soggiorni brevi inferiori a 30 giorni ai turisti. Quest’ultima (e numerosissima) categoria non era obbligata ad effettuare le comunicazioni al Tursitat nel 2019, come d’altronde non era neppure tenuta alla riscossione, versamento e rendicontazione della tassa di soggiorno. Nel 2019 inoltre, non essendoci ancora il CIR, molte attività non effettuavano la comunicazione al Turistat, pertanto i flussi che vengono rilevati in quell’anno sono assolutamente incompleti. Sarebbe stato interessante sapere quante fossero le strutture ricettive nel 2019 presenti e che avessero comunicato i dati in quell’anno, e a quel punto si sarebbe potuto effettuare una comparazione esclusivamente tra le attività presenti sia nel 2019 che nel 2023 per avere una idea attendibile, sia pur parziale dell’andamento dei flussi. Invece si è proceduto ad un raffronto totale tra il 2019 che di per sé non fornisce dati completi ed affidabili con il 2023 in cui il sistema di comunicazione è entrare a regime offrendo dati attendibili. Da qui delle due l’una: o mancano le competenze a chi analizza questi dati oppure il sindaco sta cercando disperatamente di farci credere che il turismo a Ragusa vada bene.

Peppe Lizzio

di Direttore06 Gen 2024 11:01
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