Stato di Emergenza.

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Ma non è un comune o una regione a chiederlo a causa di eventi naturali  straordinari. Questa volta è lo Stato che si trova in difficoltà davanti aI  numero esorbitante di migranti che ogni giorno arriva sulle nostre spiagge. Dunque il governo ha deliberato lo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale. Lo stato di emergenza, sostenuto da un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi. La decisione è stata presa in occasione del Consiglio dei ministri, che si è svolto oggi martedì 11 aprile a Palazzo Chigi. Si tratta soprattutto di un’escamotage burocratico che consente all’esecutivo di affrontare con mezzi e poteri straordinari una calamità, dalle crisi umanitarie agli eventi naturali come terremoti o alluvioni. Si tratta di un atto amministrativo regolato dal codice di Protezione civile, deliberato dal Cdm di fronte all’eccezionale incremento dei flussi di migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. «Abbiamo deciso lo stato di emergenza sull’immigrazione per dare risposte più efficaci e tempestive alla gestione dei flussi», ha spiegato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La soluzione consente di sbloccare fondi e poteri che permetteranno di gestire più rapidamente le criticità emerse con il moltiplicarsi degli arrivi, visto che dall’inizio del 2023 sono 31.200 migranti, registrando il +300% rispetto all’anno scorso, riempiendo tutti gli hotspot attualmente presenti nel Paese. Forse si poteva pensarci prima. In verità la Giorgia Nazionale aveva tentato di trovare alleanze concrete su questo fronte ma le cose non sono andate tanto bene. Ora è chiaro che non si possono fronteggiare situazioni del genere dove, tra l’altro, c’è sempre il rischio di vedere morire centinai di persone che cercano solo di vivere meglio ma non sanno bene come andranno a finire.  Intanto in Sicilia si sta tentando di intervenire a supporto delle organizzazioni impegnate nell’accoglienza. La Protezione civile regionale, attivata dal presidente della Regione Siciliana  e coordinata dal direttore generale Salvo Cocina, sta dando supporto al Comune di Catania per favorire la corretta accoglienza e la sistemazione temporanea dei migranti nell’ex hub vaccinale di via Forcile, a San Giuseppe La Rena. Già ieri si sono svolte le operazioni logistiche per il montaggio di due tendostrutture per accogliere i circa 700  migranti in arrivo al porto di Catania.

di Direttore11 Apr 2023 23:04
Pubblicità