Riapre il Museo Archeologico

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Anche se non confermata al 100% la notizia è che finalmente verrà, a breve,  riaperto il Museo Archeologico di via Natalelli a Ragusa. Quell’importante sito culturale  che è rimasto chiuso per almeno 4 anni, a causa di futili motivi tecnici, e che qualche amministratore in carica voleva assolutamente lasciare nell’oblio,  tornerà ad essere riferimento per giovani, studiosi e turisti che avranno un motivo in più per restare nella parte superiore della città. Dunque, forse il 24 aprile, in pompa magna il sindaco Cassi taglierà, simbolicamente, il nastro di questo eccellente patrimonio di tutta la provincia considerando che vi sono conservate varie testimonianze provenienti dalla parte sud orientale della Sicilia.  Sappiamo che a spendersi per la riapertura sono stati in molti, a partire dall’associazione Ragusa al Centro fino ad arrivare a  qualche partito politico, ma premettetemi  di dire che , in tutto questo tempo, nessuno, ripeto nessuno, si è impegnato in questa  lotta per la sopravvivenza del museo come il sottoscritto e soprattutto come l’amico, archeologo di fama,  Giovanni Distefano. Quest’ultimo ha avuto nella prossima riapertura un ruolo di primo piano essendo stato  cooptato  dalla direzione del Parco, da cui dipende il Museo, per  la sua  competenza ed esperienza. Lo abbiamo visto, personalmente di persona, pulire le vetrinette, sistemare gli oggetti che vi sono contenuti,  lucidare i mosaici e mettere a posto le ricostruzioni oltre a suggerire l’esposizione di nuovi i reperti conservati nei magazzini. Ma Giovanni Distefano è ormai in pensione e, non ricoprendo nessuna carica ufficiale, non sarà chiamato a dare il suo contributo  alla inaugurazione. Ha preferito quindi restare nell’ombra decidendo di non essere presente alla cerimonia. Una buona motivazione,  a guardare da lontano, anche se credo che il nostro amico, molto stimato in città, non vorrà  partecipare ad un evento che potrebbe essere considerato uno spot elettorale. D’altra parte, come abbiamo detto in precedenza, ci sono volute le proverbiali sette camicie per convincere l’amministrazione comunale, proprietaria delle mura, a spendere quei pochi soldi necessari per le uscite d’emergenza e l’adeguamento per le disabilità. Secondo un progetto, approvato con molta superficialità diversi anni fa, l’intero contenuto del Museo di via Natalelli avrebbe dovuto essere traferito al convento del Gesù a Ibla.   E’ passato più di un decennio e del Gesù quasi non se ne parla più. Però si è ripetuto varie volte il tentativo di far chiudere definitivamente il Museo Archeologico basti ricordare anche il convegno svoltosi al City nel quale si era cercato di convincere l’opinione pubblica a dimenticarlo completamente.. Oggi, anche se a pochi giorni dalle elezioni,  grazie ad interventi illuminati delle persone di cui vi ho parlato si è riusciti a ridare alla città questo importante pezzo della cultura iblea.

di Direttore15 Apr 2023 22:04
Pubblicità