Cassì e Massari, Campo e Schininà, serve altro tempo, a chi più a chi meno
Ci vorranno ancora 48ore per sapere se l’accordo tra il sindaco uscente Peppe Cassì e Giorgio Massari di Ragusa Prossima si concretizzerà o meno.
Secondo i soliti bene informati, infatti, nell’incontro di ieri sera Massari avrebbe posto condizioni precise. Una, la più importante, è stata quella che ha imposto un nuovo stop di riflessione da parte di Cassì: se l’accordo deve esserci a Ragusa Prossima va garantito subito il posto di vicesindaco, plausibilmente per lo stesso Massari che non sembra interessato a candidarsi al Consiglio comunale.
Una richiesta più che lecita che, però, pone Cassì nella condizione di dover sconfessare se stesso rispetto alla posizione (arcinota) di non voler rinunciare ad alcuni suoi “uomini chiave” nella Giunta, con particolare riferimento al vicesindaco Giovanna Licitra. La palla, dunque, potrebbe passare a quest’ultima cui toccherebbe scegliere il proprio destino, appunto, in 48ore: proseguire col suo incarico politico, magari ridimensionato da vicesindaco a semplice assessore, o tornare a svolgere il suo già prestigioso ruolo di dirigente per l’agroalimentare alla Camera di Commercio, con le prospettive che questa seconda scelta comporterebbe dato che Licitra – dicono sempre i ben informati – è data tra le papabili a ricoprire ruoli anche superiori nell’ottica di un nuovo riassetto degli enti camerali in Sicilia. Ragionamenti, questi, che appartengono più a chi scrive che al vicesindaco, ma sul fatto che ci sia da fare una scelta non vi è dubbio.
Già questa sera, invece, si dovrebbero avere notizie sul futuro dell’area progressista.
Previsto un incontro nello stile “c’è posta per te”, tra il candidato Riccardo Schininà e l’on. Stefania Campo del M5S di ritorno da una poco proficua trasferta palermitana all’Assemblea Regionale Siciliana. Pare che l’onorevole abbia con sé una lettera romana per Schininà. Potrebbe essere il via libera all’intesa emanato da Giuseppe Conte in persona? Se così fosse, Schininà incasserebbe l’appoggio della quinta forza politica del suo schieramento, il secondo partito di caratura nazionale dopo il Partito Democratico che per primo ha scelto il giovane avvocato per la corsa a Palazzo dell’Aquila.
Passerebbe, così, la linea del gruppo consiliare del M5S che invece sarebbe pronto a creare la spaccatura in caso di decisioni altre.
Una soluzione che, però, non sarebbe giù ad alcuni fedelissimi dell’onorevole, pronti a loro volta a lasciare.
Nessuna notizia, ancora, dal fronte De Luca: i referenti ragusani dell’eccentrico onorevole peloritano forse attendono che qualcuno lanci il cuore oltre l’ostacolo offrendo loro ciò che hanno avuto il coraggio di chiedere pochi giorni fa in conferenza stampa: Francia o Spagna purché si… Purché ci sia un assessorato.