Bonaccini a Ragusa. La ricetta del futuro PD per gli italiani.

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Appena arrivato alla Cam Com di Ragusa ho fatto un’intervista per Teleiblea, che vedrete lunesi sera,   a Stefano Bonaccini in campagna elettorale per le primarie del  PD. Gli ho subito chiesto cosa manca alla Sicilia per essere come l’Emilia Romagna, la regione che lui amministra da anni. Ha fatto un lungo elenco ma ha concluso che tante di queste cose mancano a tutte le regioni, magari in Sicilia in modo più marcato, ma è per questo che sta girando l’Italia, in un tour faticoso e difficile, nella convinzione che il suo partito il PD , qualora fosse eletto segretario, avrebbe un ruolo essenziale nel futuro del paese soprattutto nel tentativo di superare queste differenze. E i temi sono stati ribaditi con forza anche nell’incontro iniziato alle18 di sabato di fronte ad un auditorium gremito  ed attento. La sanità prima di tutto.  C’è il pericolo che le eccellenze sanitarie di alcune regioni si trasformino in eccellenze per i ricchi scordandosi  di chi non se lo può permettere. Poi la scuola che rischia fortemente di diventare un ripiego politico.- Senza istruzione non si cresce ma lo stato deve permettere a tutti di andare a scuola in modo dignitoso e produttivo. Poi un accenno all’aumento dei costi delle materie prime, ai migranti e la guerra in Ucraina, dove secondo  Bonaccini non stiamo facendo  una grande figura e occorre rivedere la politica messa in campo”  “Sugli sbarchi  l’umanità e la solidarietà non si danno a corrente alternata a secondo del colore politico del governo che te lo chiede, ma la si dà sempre. Però quelli del governo  hanno fatto la battaglia contro le Ong e gli sbarchi sono decuplicati sullo stesso periodo dell’anno scorso. La presidente del Consiglio è andata in Europa a chiedere la solidarietà alla Svezia e all’Ungheria e le hanno detto:” prima gli svedesi e gli ungheresi:” quando per troppo tempo semini vento con la propaganda dell’opposizione, poi quando vai a governare rischi di raccogliere tempesta”. Affrontando il tema del ponte sullo Stretto, in questa regione, ha notato, che  c’è un problema di collegamenti stradali e autostradali che avrebbero bisogno di essere risolti prima di pensare al ponte sullo Stretto, che non è una priorità come invece lo sono le politiche industriali, le politiche infrastrutturali e politiche per il turismo”.  “Il reddito di cittadinanza va assolutamente difeso nella parte di assistenza a chi è senza lavoro e disperato, Quando sento un politico dire che va cancellato – ha aggiunto Bonaccini – penso che questo stia molto bene perché solo un disperato può capire il valore di ricevere dallo Stato un sussidio per dare da mangiare ai propri figli.  Così com’è  però non funziona: a fianco del reddito di cittadinanza servono politiche attive per il lavoro, perché se sulla parte assistenziale ha funzionato, è completamente mancata la parte della reintroduzione nel mercato del lavoro”. Affrontando la questione politica Bonaccini  ha fatto ammenda: “Perdiamo le elezioni da parecchi anni, quindi innanzitutto bisogna cambiare il gruppo dirigente che, tra l’altro, nella gran parte di quelli che hanno gestito il partito negli ultimi anni, non mi sta sostenendo  partendo dai territori e dando più valore a loro. Noi comunque stiamo governando nel 70 per cento dei comuni italiani ed è davvero incredibile che mentre continuiamo a perdere le elezioni politiche, governiamo in così tanta parte del Paese, diamo l’idea che abbiamo una squadra allenata che così numerosa non ha nessun altro partito, bisogna pescare da lì e dai territori e soprattutto bisogna avere  una identità molto più precisa. Dobbiamo essere considerati il partito del lavoro  che mette le politiche attive per il lavoro  garantisca opportunità per le imprese serie e sane, difenda la scuola e la sanità pubblica”. “Noi del Pd da soli non potremo vincere. Ma deve esser chiaro a chi abbiamo alla nostra destra e alla nostra sinistra che senza il Partito democratico è impossibile una alternativa alle destre. Se 5Stelle e Terzo polo vorranno sempre andare da soli, resteranno i migliori alleati della destra per rimanere lì trent’anni”  “Sui tagli alla sanità pubblica, se divento segretario, proporrò agli amici dei 5stelle e del Terzo polo che almeno su questo proviamo a fare un po’ di opposizione, ognuno con la propria autonomia al governo Meloni, diamo una idea che c’è una alternativa. Troviamo argomenti come questo in cui provare a costruire l’idea che in futuro potrebbe essere costruita una alleanza”.  “Non ci sono alleanze politiche nazionali vicine. La prima elezione in cui voterà tutto il Paese sarà fra poco più di un anno. Alle elezioni europee – ha concluso – si va con il proporzionale puro e non c’è il dovere di fare l’alleanza. Ma io vorrei che riscoprissimo la vocazione maggioritaria che è il contrario dell’autosufficienza. Andando tutti da soli abbiamo regalato alla destra, che ha preso poco più del 40% del voto reale dei cittadini, addirittura una rappresentanza parlamentare dei due terzi”. Infine le politiche del lavoro: “Decontribuzione secca del 30% per i nuovi assunti. Se a un imprenditore permetto di avere uno sconto fiscale del 30% per un contratto di assunzione stabile, io son convinto che anche l’imprenditore avrà interesse, vista anche la carenza di capitale umano. E intanto cominciamo a dare una prospettiva a una intera generazione, quella dei nostri figli, che, al di là del titolo di studio, è precaria in questo Paese. È così anche al nord non solo al sud, e noi non ce lo possiamo permettere. Così come, se divento segretario, la prima battaglia popolare che faremo sarà di raccogliere firme, davanti ai luoghi di lavoro, nei mercati, nelle piazze, per introdurre il salario minimo legale. Serve una legge che dica che è vergognoso lavorare a due, tre, quattro euro l’ora, senza alcuna tutela. Non è un Paese civile quello che si comporta così” ha continuato il candidato alla leadership del Pd.

di Direttore12 Feb 2023 15:02
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