Perchè mancano i medici ospedalieri

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I medici ospedalieri sono  troppo spesso costretti a turni di lavoro gravosi e non sufficientemente pagati. E’ questa la tragica e surreale situazione dei medici ospedalieri italiani. Da anni, infatti, i continui tagli alla sanità operati indistintamente dai governi di ogni colore li hanno esposti a rischi e problematiche sempre più pressanti. Questo senza considerare dell’aumento del contenzioso medico-legale e della difficoltà nell’avere le coperture assicurative che causano in questi  professionisti condizioni di angoscia che  non aiutano  a svolgere bene il proprio lavoro.  I medici ospedalieri hanno dovuto affrontare anche un peggioramento delle loro condizioni di lavoro che non sono state minimante compensate. Si chiede sempre di più ai medici ospedalieri, che ancora operano in condizioni lavorative e retributive non adeguate e vengono esposti ad elevati rischi determinati da più fattori.  Si chiede sempre di più ai medici ospedalieri, di effettuare mansioni gravate da un rischio maggiore con lo stesso stipendio, già per altro non adeguato. Un esempio per tutti, l’utilizzo degli specialisti di altri reparti per sopperire la mancanza di personale dei Pronto Soccorsi che è sempre più carente dei medici che abbandonano”. Di conseguenza si registra  una vera e propria fuga dei medici ospedalieri dalla sanità pubblica, la stessa che, anziché tutelare i propri medici e i pazienti, sta permettendo che fenomeno diventi inarrestabile. Solo per avere un’idea della gravità del problema dal 2019 al 2021, 8.000 medici hanno abbandonato l’ospedale per dimissioni volontarie e scadenza del contratto a tempo determinato, altri 12.640 medici non ci sono più per pensionamenti, decessi ed altro. E non finisce qui, nel 2021 si sono dimessi oltre il 39% dei medici ospedalieri in più rispetto al 2020: si parla di circa 3.000 medici che sono fuggiti dagli ospedali italiani. La media nazionale dei medici che hanno lasciato il SSN licenziandosi è stata del 2,9%, superata da regioni come Marche e Calabria al 3,8%, dal Molise e dalla Sicilia al 5,1%. Secondo un recente studio dell’Istituto Piepoli per la Fnomceo anche lo stato di salute dei medici è peggiorato dall’emergenza il 70% ha avvertito crescita di stress, 3 medici su 4 hanno difficoltà ad andare in ferie”. “Si continua ad utilizzare ancora il blocco del turnover dopo anni di riduzione degli organici per il blocco di spesa del tetto del personale. Non è più pensabile avere medici con orari in più, a ferie non godute e delle volte perse, a carichi di lavoro sempre più pressanti che mettono a rischio la sicurezza delle cure. La maggior parte delle aziende ospedaliere ancora non hanno provveduto all’attribuzione o al rinnovo agli aventi diritto degli incarichi dirigenziali così come articolati nell’organizzazione e come previsto dal CCNL del 2019.

di Direttore30 Gen 2023 19:01
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