E’ tutto sbagliato è tutto da rifare!!

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Avrebbe detto proprio cosi il mitico Gino Bartali. E’ tutto sbagliato dicono anche  quelli di Federconsumatori Sicilia che  parteciperanno, martedì 13 dicembre 2022 a Palermo a partire dalle ore 09:30, in Piazza Politeama, alla mobilitazione regionale contro la legge di bilancio proposta dal governo nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali Cgil e Uil regionali.  Secondo appunto il suo presidente , Alfio La Rosa,   la legge di Bilancio contiene un insieme di misure insufficienti ad affrontare la grave situazione che vivono le famiglie siciliane e di tutto il Paese, con il rischio di incrementare diseguaglianze e povertà.
Il Governo stanzia nella bozza di Legge di Bilancio del 2023 per l’emergenza energetica
21 miliardi di euro ma, nella sostanza, alle famiglie andrà ben poco: non c’è traccia delle
rateizzazioni lunghe delle bollette, né della sospensione dei distacchi per morosità per gli
utenti domestici.
Sul fronte dell’energia si prolunga il taglio degli oneri di sistema, ma solo fino al 31 marzo,
mentre da dicembre è sceso lo sconto sulle accise dei carburanti: il taglio sulla benzina
passerà da 30,5 a 18,3 centesimi.
Non c’è traccia, nella manovra di Bilancio, di una riforma strutturale delle bollette né di una
politica industriale ed energetica di rilancio degli investimenti sulle fonti rinnovabili e sulle
tecnologie di accumulo, sviluppando le comunità energetiche. È positivo l’ampliamento
della platea del bonus energia, ma il reddito Isee necessario si limita a soli 15mila euro,
lasciando così fuori moltissime famiglie di normali lavoratori e pensionati.
Dopo un’intera campagna elettorale condotta sulle note della lotta agli extraprofitti delle
aziende che producono e vendono energia elettrica e gas metano, la manovra finanziari
prevede un incasso di soli 2,6 miliardi di euro: una cifra insufficiente a promuovere
interventi di contrasto degli aumenti e delle speculazioni sui prezzi dell’energia.
Federconsumatori chiede  anche una revisione della norma sugli extraprofitti, che preveda
l’innalzamento consistente della tassazione sui profitti straordinari delle aziende fornitrici di
energia. Una tassazione che dovrebbe essere estesa, a nostro avviso, anche ad altri
settori come quello farmaceutico, finanziario, creditizio e dell’e-commerce.
Il taglio del cuneo fiscale è positivamente destinato ai lavoratori, ma poiché solo
temporaneo, poteva essere reso più ampio in questa difficile fase che le famiglie
attraversano. Resta a nostro avviso necessario il taglio delle aliquote IVA, almeno sui beni
essenziali: da tempo proponiamo al Governo a una seria riforma, grazie alla quale,
complessivamente, una famiglia media potrebbe risparmiare 531,57 euro l’anno.
Nella manovra vi sono anche misure incongruenti con gli intenti dichiarati di aiuto ai più deboli che ne sono invece puniti, come l’abrogazione del reddito di cittadinanza in piena
crisi, nel periodo meno adatto per farlo. Sarebbe stato forse più appropriato qualche
correttivo e maggiori controlli piuttosto che la sua riduzione ed eliminazione senza vere,
efficaci alternative.
Oltre a ciò, troviamo dannoso, tranne che per gli evasori, l’innalzamento della soglia del
contante a 5.000 euro e la modifica della soglia minima dei pagamenti Pos a 60 euro,
sotto la quale sarà consentito all’esercente rifiutare un pagamento tracciabile.
Sul fronte della scuola, si è deciso di ripristinare il contributo per gli istituti paritari, senza
prevedere alcuna misura per le scuole pubbliche, sempre più affollate e arretrate sul fronte
tecnologico, che andrebbero invece sostenute.
Alla voce relativa alla sanità, si prevedono solo due miliardi di euro, di cui 1,4 serviranno a
contrastare il caro bollette, ma l’aumento dell’inflazione produrrà un taglio delle risorse
destinate alla sanità pubblica e, conseguentemente una ulteriore pesante rinuncia da parte
delle famiglie alla spesa per la prevenzione e alle cure.

di Direttore10 Dic 2022 13:12
Pubblicità