PRG per la prossima Ragusa.
Ora se ne parla chiaramente. Non sappiamo se è stato il polverone sollevato dal caso Barone oppure è prassi affrontare questo argomento in assemblee pubbliche fatto sta che il prossimo martedi alla sala Avis verrà offerto al pubblico presente il PRG con tutte le sue strategie, approfittando di una serie di slide troppo gialle e troppo sorridenti. Ci riferiamo a quella “U” che sembra una risata un po’ ebete in una faccia a forma di focaccia. . Ma l’argomento e tutt’altro che da ridere perchè con questi strumenti si cambia il modo di vivere di una città. Probabilmente è a causa degli sbagli fatti nel passato, del disinteresse della gente, che Ragusa è così. Cioè troppo disseminata nel territorio con due centri storici in contrasto e una zona che sta diventando una casba. E Cassì dunque interviene con tante belle idee che qualcuno dovrà portare avanti. Ecco le linee guida:
“Il nuovo Prg, Piano Regolatore Generale, lo strumento urbanistico più importante che un’Amministrazione possa produrre per dare forma e strategie alla città dei prossimi anni e decenni – afferma il sindaco Peppe Cassì – è ormai completato.
Alle 17.30 di martedì 15, in Sala Avis, lo presenteremo e ne parleremo con la città, prima degli ultimi passaggi di approvazione. L’ultimo Prg di Ragusa risale al 2006 e, tra meriti e demeriti, è stato caratterizzato
da alcune criticità i cui effetti si sono palesati nel recente passato: – La Regione stralciò alcune parti di quel Piano, chiedendo che venissero riviste. Ciò però non è mai accaduto con il risultato che in alcune aree del nostro territorio vige ancora il vecchio Piano Regolatore del 1974.
– Le successive varianti al Prg del 2006 non hanno sanato questa iniziale criticità ma hanno invece puntato su un’espansione edilizia che si è rivelata del tutto incoerente rispetto al fabbisogno abitativo effettivo. Ciò ha anche comportato che si creassero dei “vuoti urbani”, ovvero delle aree all’interno del territorio edificato prive di funzioni e di servizi.
– Il Prg del 2006 aveva un’impostazione classica “espropriativa”: il Comune vincolava determinate aree private, e pagava ai legittimi proprietari la relativa indennità di esproprio solo al momento della realizzazione delle opere pubbliche (scuole, parcheggi, giardini…) previsti dal Prg. Ma la reiterazione dei vincoli espropriativi poteva comportare l’obbligo per il Comune di pagare, prima dell’esproprio effettivo, indennizzi milionari.
Il nuovo Prg, redatto con il supporto tecnico-scientifico del Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania, si propone di risolvere queste criticità e guarda al futuro puntando su 3 linee strategiche: rigenerazione urbana, ecosostenibilità, qualità del vivere”.
“In attesa dell’incontro di martedì 15 e volendo provare a sintetizzare le linee guida di un atto tanto corposo quanto complesso – prosegue l’assessore all’urbanistica, Gianni Giuffrida – accenniamo di seguito ad alcuni principi che ne tracciano la visione strategica di insieme:
1- DA “ESPROPRIATIVO” A “PEREQUATIVO-COMPENSATIVO”
Il nuovo Prg si fonda su un innovativo ma già collaudato modello. Anziché reiterare i
vincoli espropriativi su aree della città su cui si prevede la realizzazione di opere
pubbliche o di pubblico interesse, è previsto uno scambio perequativo con i soggetti
che vengono privati dell’area interessata dai vari progetti pubblici, i quali vengono
compensati con l’attribuzione di altre aree di medesima potenzialità edificatoria da
sfruttare secondo le prescrizioni del Piano.
Un esempio per capire meglio: l’attuale Prg prevede una vasta area commerciale nei
terreni ai lati del Viale delle Americhe, che si è rivelata nel tempo di scarso interesse
imprenditoriale, essendo rimasta inutilizzata. Il nuovo Prg prevede la redistribuzione
della cubatura inutilizzata in quell’area periferica della città per interventi di natura
commerciale in tante e diverse zone dentro il perimetro urbano, così da favorire il
commercio di vicinato e di media struttura rispetto alle grandi strutture periferiche.
A Marina di Ragusa lo sviluppo urbanistico predominante sarà finalizzato
all’incremento di strutture turistico-ricettive. Con riferimento ad alcuni vuoti urbani
della frazione, si punta alla realizzazione di servizi quali un polo ospedaliero
decentrato e un istituto scolastico superiore, per citarne solo due esempi.
2- CONSUMO DI SUOLO ZERO
Parti dei 63 vuoti urbani individuati nel nostro territorio saranno destinate alla
realizzazione di servizi (parchi, impianti sportivi, strutture sanitarie, scolastiche,
parcheggi, luoghi di socialità e cultura). Attualmente la legge prevede che per ogni
cittadino ci siano 18mq di servizi a disposizione, un valore che nel Prg del 2006 è
sceso a 16mq, ma che con il nuovo Prg salirà a quasi 40 mq per abitante, in linea
con le maggiori città del nord Europa. Il tutto senza aumentare il consumo di suolo
ma sfruttando aree già inserite nel tessuto edificato.
3- INFRASTRUTTURE VERDI
I servizi che nasceranno negli attuali vuoti urbani dovranno ovviamente essere
connessi, tra loro e con il territorio. Il concetto di strada viene così superato da
quello di “corridoio verde”: percorsi ciclopedonali alberati in cui troverà spazio
anche la mobilità tradizionale, seppur con minore priorità. La mobilità sostenibile
sarà favorita rispetto all’uso di auto tradizionali. Le alberature caduche previste sui
corridoi, che in inverno lasciano passare il calore solare e in estate lo trattengono,
permettono di ridurre di 5° l’escursione termica.
Dove non sarà possibile costruire corridoi verdi, si procederà a convertire alcune vie
di collegamento esistenti in “Zone 30”: arterie ciclopedonali dove le auto possono
transitare solo nel rispetto di rigidi limiti di velocità, favorendo mobilità alternativa e
trasporto pubblico. Il Parco Agricolo Urbano, ripensato come un Parco
Agroalimentare dove la natura incontra socialità, sport e commercio, sarà il cuore
delle nuove arterie verdi.
4- SCALO MERCI E METROFERROVIA: IL PRG È GIA’ IN ATTO
Una città con due cuori. Se il Parco Agroalimentare con i suoi “corridoi verdi”
diventerà l’epicentro della mobilità green, l’ex Scalo merci, trasformato in terminal
dei Bus in collegamento diretto con la stazione principale della metro-ferrovia e con
quella ferroviaria, sarà il cuore del trasporto pubblico. Attueremo così una strategia
di sviluppo transito-orientato (TOD), con la nascita di aree commerciali e di servizi
in coincidenza con le fermate della metropolitana di superfice. I lavori in corso allo
Scalo Merci testimoniamo la coerenza tra le opere in atto e lo sviluppo previsto dal
nuovo Prg.
5- MISURE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE
Cosa fare, subito, per il clima? Prevedere un obbligo di piantumazione di alberi in
diretta correlazione alle superfici che si andranno a edificare; predisporre il “Piano
integrato del verde”, ovvero una sorta di Prg del verde che prende avvio da una
completa mappatura dell’esistente, già peraltro in atto.
6- LA SOCIALITA’ DI NUOVO AL CENTRO
A ridurre oggi la qualità di vita di buona parte del nostro Centro storico contribuisce
fortemente la mancanza di servizi quali, ad esempio, parcheggi, impianti sportivi,
giardini, assenti in ampi tratti del nostro tessuto urbano, fittamente residenziale.
Sono due le strategie per ridare ossigeno a queste zone:
a) “Aree di rigenerazione”: offrire al privato la possibilità di ristrutturare zone prive
di pregio non solo da un punto di vista edilizio ma anche urbanistico, ridisegnando
anche strade e spazi pubblici.
b) “Aree di demolizione senza ricostruzione”: in cambio della cessione al Comune di
immobili abbandonati e fatiscenti ubicati in particolare nel centro storico, si
concederà la possibilità di costruire nuove abitazioni in altre aree già residenziali. Il
Comune sfrutterà queste aree per creare spazi di socialità e di aggregazione.
7- RESIDENZIALE PROPORZIONATO AL REALE FABBISOGNO
Secondo le indagini statistiche, la popolazione residente di Ragusa non si discosterà
in modo significativo, per molti anni ancora, dal numero odierno di poco più di
70.000 abitanti, mentre gli alloggi attualmente esistenti sono in grado di ospitare una
popolazione di oltre 100.000 abitanti: effetto di politiche urbanistiche sbagliate che
hanno prodotto un forte squilibrio tra domanda ed offerta, con conseguente drastico
deprezzamento degli immobili, in particolare di quelli di più antica costruzione e di
minor pregio. Le scelte urbanistiche del futuro dovranno tener conto del reale
fabbisogno abitativo della città. Occorre limitare le aree destinate ad edilizia
residenziale, oggi sovradimensionate, e al tempo stesso adottare nuove strategie per
le cosiddette “zone di recupero”, agglomerati residenziali periferici nati al di fuori
da ogni previsione urbanistica ma ormai oggetto di sanatoria. Il modello dei “piani
di recupero” ha dimostrato tutti i suoi limiti e sarà sostituito dai “Piani
particolareggiati attuativi”, che in modo più razionale regolamenteranno le aree
intercluse.
8- IL SISTEMA CONFORMATIVO DEI SERVIZI
Oggi a farsi carico della realizzazione del cosiddetto “verde attrezzato” è l’ente
pubblico, che puntualmente poi cede la gestione ai privati. Secondo il nuovo Prg
potrà essere direttamente il privato a realizzare, ad esempio, strutture sportive,
contribuendo alla nascita di servizi per la città e migliorandone la qualità di vita”.