Per dovere di cronaca.

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

Riportiamo l’ennesima nota di protesta del Comibleo che periodicamente segnala le incongruenze che vengono rilevate nel centro storico. Diciamo appunto, per dovere di cronaca, la notizia ma siamo certi che non ci saranno interventi immediati. In fine dei conti il comune ha realizzato le casse in legno per i bidoni e dal suo punto di vista è a posto. Probabilmente ha più colpa chi pur vedendo i cassoni pieni mette roba su roba.
Così Comibleo ha presentato un esposto al procuratore della Repubblica, al prefetto di
Ragusa, ai Nas e, per conoscenza, al sindaco avente per oggetto l’inosservanza delle
norme sul conferimento dei rifiuti degli esercizi di ristorazione di Ibla. “Il Comibleo – è
scritto nella denuncia – da sempre ha segnalato al sindaco l’indecorosa presenza dei bidoni
dei Rsu prodotti dagli esercizi di ristorazione che gravano sulla salute pubblica per gli
inconvenienti igienico sanitari causati dai cattivi odori e dal proliferare di insetti, di
roditori e di rapaci. La vigente normativa nazionale prevede che i produttori dei rifiuti ne
siano responsabili sino al loro conferimento, ma il Comune invece di imporre il rispetto
della normativa, con ordinanza sindacale n.302/2018 ha concesso ai soli esercizi di
ristorazione e solo per il centro storico di Ibla la possibilità di mettere i bidoni della loro
spazzatura all’esterno e lontano dai loro esercizi, senza limitazione di orario e senza
rispettare il calendario delle giornate previste per il ritiro di ogni singolo rifiuto. Per le
proteste dei residenti, e su richiesta del soprintendente di Ragusa, i bidoni sono stati
spostati dai monumenti Unesco, ma sono rimasti lontani dagli esercizi e sotto le abitazioni
dei cittadini. Per risolvere il problema, chi amministra la città ha proceduto a camuffare i
bidoni, a spese dell’intera cittadinanza, ponendoli all’interno di manufatti simili a gabbie,
di capienza inadeguata, e dislocati lontano dalle attività che li producono”.
“Le gabbie addossate alle pareti – prosegue Comibleo nella denuncia – costituiscono
l’habitat ideale per il rifugio e il proliferare di insetti, blatte, scarafaggi e topi e non sono
facilmente utilizzabili necessitando dell’apertura manuale delle gabbie e dei bidoni da
parte di tutti gli operatori, in netto contrasto con le norme igienico-sanitarie che prevedono
l’obbligo di comandi non manuali, come è previsto anche dal regolamento comunale del
2016 per la raccolta differenziata. Ulteriore anomalia, oltre all’ordinanza sindacale n.
302/2018, è l’allegato “A” in essa contenuto che dà la possibilità, alle utenze prive degli
appositi locali interni, di allocare i bidoni all’esterno, laddove si recita che “i titolari delle
utenze sono tenuti al conferimento delle frazioni merceologiche esclusivamente negli
appositi contenitori destinati agli utenti stessi e cioè di pertinenza degli utenti come
indicato sui contenitori” e che “per la frazione umido i titolari delle utenze sono tenuti al
conferimento … all’interno dei contenitori specifici … nei soli giorni e orari di
effettuazione della raccolta” , condizione completamente disattesa da un gran numero di
ristoratori”. Comibleo evidenzia che “l’autorità comunale non esercita alcun controllo. Ciò costituisce
ancora ulteriore disparità di trattamento tra utenze domestiche e non domestiche, tra il
centro storico e il resto della città dal momento che i bidoni posti all’esterno delle attività
di ristorazione, godono di queste particolari condizioni contrariamente a quanto avviene
per le utenze domestiche obbligate al rispetto del calendario e degli orari di conferimento.
Di tale ordinanza sindacale sopra citata beneficiano anche le abitazioni e le attività
ricettive del centro storico di Ibla, non dichiarate e abusive, che sfuggono al controllo del
Comune e che ammassano i loro Rsu sopra e intorno a queste gabbie, sicure di non subire
alcuna conseguenza come è ampiamente dimostrato dalle continue foto dei cittadini. Ecco
perché il Comibleo chiede che in tutto il centro storico di Ragusa Ibla, patrimonio Unesco,
la raccolta differenziata dei rifiuti sia uniformata alle leggi e ai regolamenti nazionali e
comunali, come per il resto della città, e precisamente: la rimozione dei bidoni e delle
gabbie dal centro storico di Ibla; l’obbligo per tutti i soggetti di uniformare le modalità
della raccolta differenziata a quelle in vigore nel resto della città; la verifica della
regolarità amministrativa delle utenze e delle attività abusive per impedire che i rifiuti
siano abbandonati; il costante servizio di vigilanza sul conferimento dei rifiuti da parte
delle utenze che non pagano il canone per la raccolta e che quindi gravano sul resto della
cittadinanza”.

di Direttore11 Nov 2022 23:11
Pubblicità