Cercasi medici di famiglia: Dipasquale scrive a Razza

< class="t-entry-title title-giornale-before h3">>

L’allarme medici è scattato da un bel po’ di tempo. Le colpe sono tante, ma soprattutto del sistema universitario con la complicità dei ministeri che hanno trasformato l’approccio alla professione in un test difficilissimo. Il risultato è sotto gli occhi di tutti mancano migliaia di medici e prima di metterci in pari dovranno massare decine di anni. Occorre comunque correre ai ripari mettendo sul piatto incentivi e gratifiche oltre che facilitazioni varie per attrarre i giovani a questa professione. Ma c’è carenza anche di Medici di Famiglia sui quali si basa il nostro sistema sanitario . Registriamo oggi, su quest’ultimo argomento , l’intervento dell’on Dipasquale che dice : Si sta soffrendo di una grande crisi per quanto riguarda la carenza dei cosiddetti ‘medici di famiglia’ e il rischio è che presto moltissimi cittadini siciliani rischieranno di non avere questa figura medica di riferimento, con tutte le conseguenze facilmente immaginabili: un arresto delle prestazioni sanitarie di base, dalle diagnosi alle cure, passando per le prescrizioni fino al rilascio di certificazioni di carattere medico-legale, oltre alla gestione e al coordinamento del paziente in ambito extra-ospedaliero”. Il parlamentare regionale del Partito Democratico spiega: “Alcuni studi statistici di qualche anno fa hanno calcolato che in Sicilia già nel 2018 è iniziato un pericoloso calo di personale per pensionamenti che vedrà in quest’anno un picco di 1396 medici di base collocati a riposo e, secondo i dati a disposizione, nel 2028 il numero complessivo dei medici di famiglia andati in pensione sarà di 3250. Il problema è che, a fronte di questi numeri, non corrispondono nuovi ingressi di professionisti. Le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione ogni anno sono circa 1.100 e, nel 2028, in tutta Italia ad essere rimpiazzati saranno quindi 11mila medici, ma il totale dei pensionamenti a quella data in tutto il Paese sarà di quasi 33mila e 400. Un divario enorme tra chi avrà smesso di lavorare e chi comincerà a farlo. In questo quadro è del tutto evidente che le politiche regionali di programmazione sanitaria sono state completamente inadeguate per impedire questo problema che è stato gravemente sottovalutato e a farne le spese saranno gli utenti, i cittadini”.
“Questo meccanismo detto ‘a collo di bottiglia’, infatti – precisa il parlamentare dem – causerà una riduzione impressionante dei medici di base, ognuno dei quali ha un tetto massimo di assistiti fissato a 1.500. Ne consegue che ciò impedirà ai cittadini che vedranno il proprio medico andare in pensione di averne un altro. Quindi rispetto alla sempre maggiore carenza di medici, molti cittadini resteranno senza un importantissimo riferimento per la propria salute. Per questo ho inviato una nota all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, per chiedere una deroga al numero massimo di pazienti che può avere in carico un medico di base”.
“Sarebbe solo una soluzione tampone – dice ancora Dipasquale – necessaria per mitigare una situazione già critica. Nel frattempo bisognerebbe già andare oltre avviando tutte le procedure necessarie per immettere nuovo personale nel sistema sanitario regionale”.
“È chiaro che aver sottovalutato il problema in questi anni pone la Sicilia già in forte ritardo per la soluzione del problema – conclude Dipasquale – e i disagi per i cittadini saranno enormi. Bisogna, però, correre ai ripari al più presto”.

di Direttore01 Apr 2022 14:04
Pubblicità