Due euro!!!!!!

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Tra gli effetti della guerra in Ucraina c’è anche un aumento importante dei costi del petrolio. Di conseguenza, stanno continuando a salire i prezzi della benzina e del diesel. Fare un pieno di carburante alla propria vettura sta diventando sempre più caro. Una situazione che sta pesando non solo sui bilanci delle famiglie ma anche sui conti delle aziende. Proprio per cercare di limitare la corsa al rialzo del petrolio, il Governo italiano ha deciso di aderire all’iniziativa dell’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) che ha chiesto agli Stati aderenti di rilasciare sul mercato una parte delle loro scorte di greggio. Dunque, il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha dato il via libera all’adesione dell’Italia alla proposta del rilascio coordinato di una quota delle proprie scorte petrolifere. Secondo la nota del ministero, il contributo italiano sarà pari a 2,041 milioni di barili (pari a 68,7 barili al giorno per 30 giorni) con l’obiettivo di ridurre il picco di prezzi del petrolio che poi si ripercuote anche su costi del carburante. Per l’Italia si tratta di circa 277 mila tonnellate di greggio che comprendono, oltre alla quantità standard stabilita, anche un ulteriore +25% a copertura della quota di quei Paesi che non hanno aderito.  Parte dei 60 milioni totali di barili messi a disposizione dai Paesi che hanno aderito all’iniziativa potrà essere indirizzata verso l’Ucraina come aiuto concreto anche sul fronte energetico. QUANTO COSTA UN PIENO?  Secondo i dati elaborati dal Quotidiano Energia nella negli ultimi 3 giorni il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è salito a oltre 2 euro litro. E’ necessario però ricordare che sul prezzo della benzina, e sulle tasche degli italiani, gravano  l’alta percentuale di Iva e accise, che vanno a influire sul 61,9% del prezzo della benzina e sul 58,9% di quello del gasolio. L’aumento del prezzo della benzina non va a influire solamente sul costo del rifornimento al distributore, ma anche su quello di molti altri prodotti, come ad esempio quelli del supermercato. Il Codacons ha infatti precisato che si tratta di “un rincaro che si ripercuote non solo sui costi di rifornimento ai distributori, ma sui listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti che risentono del rialzo dei carburanti. Basti pensare che in Italia l’85% della merce trasportata viaggia su gomma, e i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori”

di Direttore06 Mar 2022 08:03
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