Parlano i sindacalisti delle Cam Com

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Sulla questione del commissariamento delle Camere di Commercio in vista di nuovi accorpamenti registriamo l’intervento dei sindacati del personale personale camerale  che dichiarano in un comunicato stampa:.
E’ evidente lo stato di forte  preoccupazione in relazione alla conseguenze che questo nuovo assetto potrebbe determinare in capo al personale stesso e alle imprese dei territori interessati.
Dopo avere già subito la inopinata riforma del 2016 nell’arco di questi ultimi quattro anni le Camere sono riuscite a
riorganizzare una attività di alto profilo al servizio delle imprese dei tre territori, registrando un consenso
crescente per la qualità dei servizi offerti  grazie  all’impegno e alla professionalità di un personale che, tra l’altro, ha registrato una costante emorragia dovuta ai numerosissimi pensionamenti.
Chi si esprime in termini negativi su quest’operato è sicuramente male informato.
Le nuove disposizioni legislative  la cui efficacia e la cui fattibilità concreta sono ancora da dimostrare, rispondono in maniera evidente a logiche di carattere politico che poco hanno a che fare con una reale efficienza dell’organizzazione che viene delineata. Non è difficile prevedere le oggettive difficoltà di impostare una strategia e una programmazione che sia valida per le cinque province di Ragusa, Siracusa, Trapani, Agrigento e Caltanissetta, così diverse per storia, cultura e contesto economico, nonché così lontane. Non va dimenticato, infatti, che molti dei servizi camerali sono improntati a una specificità legata appunto alle realtà territoriali provinciali. La Camera del Sud Est Sicilia era tuttavia riuscita in questi pochi anni
realizzare una proficua  sinergia.
E’ facile immaginare, anche sulla base dell’esperienza già vissuta con il precedente accorpamento, che
l’organizzazione  lasci prevedere tempi molto lunghi per la riorganizzazione delle attività istituzionali e dei servizi alle imprese dei cinque territori coinvolti. E’ realistico temere una lunga fase di stallo di alcuni servizi camerali essenziali ai quali è strettamente
collegata l’attività delle imprese interessate.
Ma i problemi relativi a questo nuovo assetto, purtroppo, non riguardano solamente gli aspetti logistici ed
organizzativi del lavoro e si deve fare cenno alla situazione economica che verrà a determinarsi  tra camere con bilanci che hanno salvaguardato ad esempio le pensioni e Camere che hanno adottato politiche di bilancio diverse. Proprio quest’ultima considerazione non fa che alimentare la convinzione che dietro alcune di queste strategie politiche e questo nuovo accorpamento, oltre alle ben note vicende relative alla proprietà degli aeroporti di Catania e Comiso, certamente determinanti, si nasconda anche la volontà di incamerare e gestire proprio quei patrimoni che le Camere virtuose sono riuscite ad
accumulare negli anni a salvaguardia della sostenibilità economica della propria attività amministrativa e
delle legittime spettanze del personale dipendente e in quiescenza.
E’ naturale che quest’ultimo aspetto costituisca reale motivo di particolare apprensione per il personale
in servizio e per il personale in quiescenza, poiché lo stato di fatto che si sta determinando non fa che
rimettere in discussione un iter che era stato faticosamente avviato dalle Camere siciliane, e in
particolare dalla Camera del Sud Est Sicilia, per ancorare finalmente il pagamento delle pensioni ad un
Istituto previdenziale preposto istituzionalmente a questa attività e liberare così finalmente i bilanci delle
Camere siciliane dall’onere pensionistico: un doppio beneficio, la sicurezza del futuro pensionistico del
personale e maggiori investimenti per lo sviluppo economico della circoscrizione territoriale. Non è
difficile immaginare che il suddetto percorso subirà comunque un rallentamento dovuto proprio alla
riorganizzazione di questo nuovo assetto amministrativo ed economico.
Uno degli aspetti più mortificanti di questa vicenda è che in tutta la diatriba in corso sul sistema camerale
siciliano, leggendo le varie dichiarazioni di politici, sindacalisti e amministratori e i numerosi articoli di
stampa, la questione della situazione personale dipendente non venga affatto considerata, come se si
trattasse di un aspetto men che residuale della vicenda poiché tanto i dipendenti dovranno soltanto
prendere atto della loro nuova amministrazione cui dovranno far capo.
Con questo documento le sigle sindacali aziendali di Catania, Ragusa e Siracusa intendono fare sentire
la propria voce e sollecitare chi di competenza a non sottovalutare la situazione e le legittime aspettative
dei dipendenti camerali .  Il documento è firmato dal Segretario Aziendale UIL FPL Vincenzo Canzonieri dal Segretario Aziendale CISL  Vincenzo Parisi Assenza e dal Referente CGIL Giuseppina Ottaviano

di Direttore02 Feb 2022 12:02
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