Ast del malaffare. Musumeci si difende
Che l’AST l’Azienda Siciliana Trasporti non fosse una organizzazione fatta da santi o almeno beati lo sapevano tutti. La regione ha riversato nella sue casse, negli anni, centinai di miliardi delle vecchie lire e di milioni di euro eppure il servizio è stato sempre criticato per vari motivi avanzando ipotesi per reati di ogni genere. Ora la cosa si fa seria perché un’inchiesta travolge non solo l’Azienda ma scuote la Regione siciliana. L’Ast sarebbe diventata un covo di malaffare. Appalti truccati, favori e assunzioni pilotate dalla politica. Anche l’ambizioso progetto di creare una compagnia aerea, stoppato dalla giunta regionale, sarebbe stato occasione illecita di lucro. Ma questo noi poveri giornalisti di provincia lo avevamo affermato in altri tempi ed occasioni. C’è tutto questo nell’operazione dei finanzieri del Comando provinciale di Palermo. Su richiesta della Procura della Repubblica finisce agli arresti domiciliari il direttore generale Ugo Fiduccia. Mentre per l’ex presidente Gaetano Tafuri, scatta l’interdizione per 12 mesi. Probabilmente verranno fuori fatti incredibili che gli utenti siciliani hanno più volte immaginato. Sono stati però tirati in ballo sia Miccichè che Musumeci accusati di aver segnalato nomi per assunzioni eccetera eccetera. Ma Musumeci oggi ha dichiarato: «Com’è noto a tutti in Sicilia, il governo della Regione ha formalmente mosso in questi anni tutti i rilievi possibili al direttore dell’Ast, che ho incontrato una sola volta, in riunione al Palazzo Orleans – credo nel 2020 – e al quale ho manifestato pubblicamente tutta la mia disistima, chiedendo al presidente dell’Ast di rimuoverlo. Alla luce delle intercettazioni oggi diffuse, ho dato mandato ai miei legali di presentare una denuncia. Sono orgoglioso, invece, che nell’ordinanza – ancora una volta – si evidenzi come l’attività del mio governo abbia impedito la commissione di atti illegittimi. Siamo stati contro ogni malaffare e adesso (e nel futuro) emergerà sempre la nostra linearità di condotta rispetto a certe abitudini che, forse, si vogliono dimenticare».