Battaglia “aerea” tra Sac ed Aerolinee
Mi occupo di aeroporti in pratica dal 1981 quando insieme a colleghi ed amici avevamo fondato una cooperativa che aveva la finalità di gestire l’aeroporto di Comiso che era costituito, allora, soltanto da una malmessa pista di cemento e da una caserma con un reparto di avieri. Poi ci furono gli americani con i missili e quando questi andarono via ripresi la battaglia per contribuire a fare di Comiso una struttura al servizio della gente e del turismo della provincia. Spero che i lettori ricordino quanti articoli, servizi ed interviste ho realizzato nella speranza che si potesse conseguire un risultato positivo. Purtroppo, però, dopo oltre 40 anni devo dire che chi si occupa di aerei, sia a terra che in volo, ha davanti a se solo il problema economico, soprattutto personale, che non coincide mai con l’esigenza del territorio. Non che i soldi non servano! Al contrario. Ma ci vorrebbe l’intelligenza di capire quali sono i limiti e fin dove gli stipendi, seppur lauti, possano fermare lo sviluppo di una struttura. Poi ci vuole anche un po’ di cavalleria, quasi come nei film di una volta quando l’avversario abbattuto veniva salutato con onore. Dico questo perché a leggere quello che sta accadendo alla Sac di Catania, che poi è proprietaria anche di Comiso, ahinoi, sta ormai sfiorando il ridicolo. La storia parte da una legittima, credo, richiesta delle Aerolinee Siciliane, la compagnia a partecipazione popolare che sta percorrendo il difficile iter per ottenere le necessarie autorizzazioni per volare. Tra le altre cose è richiesta una base all’interno di un aeroporto , un spazio attrezzato, è meglio dire, dove allocare uffici ed altre necessità. La compagnia ha fatto regolare richiesta alla Sac di Catania che senza alcuna motivazione, se non quella di una ristrutturazione futura, ha detto NO! Ma le Aerolinee non hanno digerito il rifiuto soprattutto perchè non vengono date giustificazioni idonee e ha fatto ricorso al Tar il quale nel giro di una settimana, anche meno, ha sospeso il diniego, imponendo alla Sac di ottemperare alla legittima richiesta , e rinviato la discussione a metà novembre. E allora piuttosto che fare buon viso a cattiva sorte cedendo, seppur a malincuore, ad una decisione del Tar, la Sac inizia a fare indagini in proprio per appurare, secondo Torrisi e gli altri del CdA, che la suddetta compagnia siciliana non ha i requisiti, non ha soldi, e non potrà mai volare. Davvero un brutto gesto, appunto, da persone che non sanno perdere e cercano in tutti i modi di mettere in cattiva luce gli avversari anche offendendo. Tutto questo ragionamento viene riportato da un articolo apparso sulla Sicilia di oggi che ha fatto salire la pressione ai responsabili di Aerolinee. Ora voi direte ma che c’entra Comiso se la questione è tutta su Catania. Purtroppo la colpa dei padri ricade sempre sui figli e le tante scelte sbagliate fatte dalla SAC, in fatto di gestione del problema Comiso, continuano a ricadere sullo scalo ibleo.
Intanto pubblichiamo la risposta che è stata immediata inviata con un comunicato abbastanza duro dalle Aerolinee..
La società Aerolinee Siciliane SpA, costituita esclusivamente con capitali privati di piccoli azionisti e da due anni al lavoro per dare una compagnia di bandiera alla Sicilia ha oggi letto un articolo con dichiarazioni che travisano la realtà, gravemente lesivo della sua immagine e di quella degli amministratori e degli azionisti. Aerolinee Siciliane attende serenamente il giudizio del TAR, previsto per il giorno 17 novembre, sulla questione che riguarda la disponibilità delle aree nell’aeroporto di Fontanarossa, lato airside, per l’assistenza tecnica agli aeroplani, considerato che la SAC non ha ottemperato alla decisione del presidente del TAR, e pertanto il procedimento è ancora aperto.
Fermo il principio del massimo rispetto e riserbo sulla decisione del tribunale, siamo sorpresi dalla libertà con la quale l’Amministratore Delegato interpreta il proprio ruolo di rappresentante legale di una società di gestione di un bene pubblico.
L’A.D. di SAC S.p.A. non ha alcuna esperienza nella gestione di linee aeree e pertanto può credere di capire taluni aspetti di questo lavoro, ma purtroppo non è il suo lavoro e quindi non può, a nostro avviso, sostituirsi all’ente regolatore ENAC che deve valutare se le caratteristiche della nostra società ci consentono di qualificarci come vettore aereo, con i mezzi che noi sappiamo essere a nostra disposizione che, per parte nostra, sono più che sufficienti a rispondere all’oggetto sociale.
Le dichiarazioni dell’A.D. di Sac sono quindi errate, basate su presunzioni che non conosciamo e che mal lo hanno consigliato nell’esprimere giudizi personali che riteniamo gravemente lesivi dei diritti di un’impresa, nelle sue relazioni con un ente pubblico che, tra l’altro, avrebbe anche, tra i suoi obblighi, la riservatezza sui dati riferiti ai propri clienti attuali e potenziali, senza avere pregiudizi.
Peraltro, la nostra società ha richiesto un’area tecnica, secondo le istruzioni date dalla stessa società di gestione. Prassi che è invece improvvisamente mutata con richieste di informazioni e accessi agli atti che fuoriescono ampiamente dal ruolo istituzionale di un gestore aeroportuale.
Su tutte le affermazioni prodotte e sul loro impatto sul buon nome della nostra società e dei suoi azionisti, gravemente danneggiati dalle dichiarazioni del dr. Nico Torrisi, laureato all’università di Messina qualche anno fuori corso e revisore dei conti certificato dall’ordine dei commercialisti di Catania, nonché socio dell’Hotel Baia Verde, crediamo che saranno chiamate a giudicare presto le autorità competenti.
Aerolinee Siciliane si augura che SAC SpA sappia trovare il modo per recuperare quella imparzialità che è obbligatoria e necessaria per la gestione di un bene pubblico, nei confronti dei suoi clienti e di tutti i cittadini siciliani.