Rifiuti, a Ragusa è crisi

La provincia di Ragusa è nuovamente sull’orlo di una crisi ambientale. Lo riferisce Legambiente, che presenta la gravità del problema relativo ai rifiuti non smaltiti.
La Regione rilasci immediatamente l’autorizzazione Integrata ambientale che si trascina ormai da 5 anni per l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Cava dei Modicani. La provincia di Ragusa con enormi sforzi è diventata la prima in Sicilia per raccolta differenziata sfiorando l’obiettivo di legge del 65%. Addirittura la metà dei comuni spesso supera quota 70%. Eppure ciclicamente si rischia di avere i rifiuti per strada. La burocrazia regionale, dopo cinque anni ed estenuanti riunioni non riesce a rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale all’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Cava dei Modicani che serve al trattamento dell’indifferenziato. Già alcuni comuni si trovano in difficoltà perché non riescono a conferire il residuo secco senza che la Regione Siciliana indichi siti alternativi, con la possibilità concreta che il rifiuto rimanga per strada. Tocca ai sindaci sbloccare la situazione anche con azioni eclatanti. Non è il tempo di divisioni politiche, i rifiuti non sono né di destra né di sinistra, diventano una piaga sociale se non vengono ben gestiti. Invitiamo tutti i sindaci della provincia di Ragusa, nessuno escluso, a recarsi alla Regione già domani e pretendere immediatamente il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Bisognerebbe inoltre pretendere il decreto di finanziamento della tettoia dell’impianto di compostaggio di Vittoria, che senza copertura non può iniziare l’attività. La mancanza di un secondo impianto di compostaggio costringe diversi comuni a mandare l’umido in Calabria a prezzi triplicati rispetto a quelli praticati in provincia di Ragusa. I maggiori costi ricadono poi sulle spalle dei cittadini, che continuano a chiedersi perché, aumentando la raccolta differenziata, non scenda mai la TARI. La risposta è sempre nell’assenza della Regione Siciliana e spesso nel disinteresse dei sindaci”. La questione è delicata ed estremamente attuale. La provincia di Ragusa si trova a fronteggiare un problema di enorme spessore che rischia di mettere in ginocchio l’intero territorio ibleo. La gestione dei rifiuti è una priorità e non è tollerabile che la Regione, da cinque anni, continui a fare orecchie da mercante e a girarsi dall’altra parte. La Regione deve prendersi cura dei suoi territori e non c’è più tempo per rimandare ulteriormente.
di Stefano Ferrera22 Gen 2021 16:01
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