PALERMO – Flashmob della Lega davanti al Teatro Politeama

 

Martedì 2 giugno – A Palermo, davanti al Teatro Politeama, è andato in scena a un flash mob promosso dalla Lega con le altre forze politiche del centrodestra. Le ragioni consistono in un protesta contro il governo Conte. Nel corso dell’evento è intervenuto il senatore Stefano Candiani: “Oggi, 2 giugno, celebriamo l’Italia, una Repubblica fondata sul lavoro, un Paese dove in questo momento c’è gente che vuole tornare a lavorare, che vuole tornare a far girare l’economia. Questo però viene impedito dalla burocrazia creata dal governo, che non riesce a dare risposte in grado di superare la crisi sanitaria e la crisi economica che ne è conseguita. Pertanto siamo scesi in piazza, in maniera ordinata, per impedire che ci siano continuamente soprusi inseriti in decreti legislativi e in provvedimenti di legge che impediscono all’Italia di riprendere a lavorare e a vivere“.  All’iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà, e il commissario della Lega per la provincia di Palermo Antonio Triolo. Lo stesso neo assessore regionale ha poi commentato l’iniziativa: “Siamo scesi in piazza insieme  alle altre forze del centrodestra, per dare voce ai milioni di italiani e alle tantissime imprese che vogliono ripartire ma che non hanno avuto risposte concrete da parte del governo Conte, nel quale si continua a litigare per le poltrone. La Lega è al fianco degli italiani che chiedono di poter tornare a lavorare e a vivere, dopo mesi in cui a causa dell’emergenza coronavirus il Paese si è fermato. Per farlo, però è bisogna togliere i troppi lacci burocratici tra il cittadino e lo Stato. Solo così si potrà ricominciare a far crescere la nostra economia”. Quindi, a margine del flash mob, ha parlato anche il commissario della Lega Triolo: “In Sicilia la crisi economica è un problema concreto. C’è il rischio di mandare a monte decenni di lotta alla mafia, perché dove lo Stato non c’è l’anti Stato vince. Noi siciliani siamo vissuti nel nome di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, abbiamo vissuto la stagione delle stragi, abbiamo portato in piazza la gente. Noi siciliani siamo andati in piazza con la gente da semplici cittadini piangendo i morti che hanno combattuto, e non accetteremo che l’inettitudine di questo governo regali la Sicilia a ‘cosa nostra’, perché la Sicilia è nostra, dei siciliani, e non sarà mai di cosa nostra“.

di Stefano Ferrera02 Giu 2020 20:06
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