Tutti a Roma per il Lavoro. Presenti anche molti siciliani

Moltissimi lavoratori da tutt’Italia hanno preso parte oggi alla manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil svoltasi a  Roma.  Operai di ogni settore sono partiti in corteo da piazza della Repubblica per giungere a piazza San Giovanni dove hanno preso la parola i segretari generali Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Sotto lo slogan ‘Futuro al lavoro’ le sigle sindacali chedono al governo di aprire un confronto e cambiare la politica economica mettendo al centro crescita, sviluppo, lavoro, pensioni, fisco e rilancio degli investimenti, pubblici e privati.

In piazza, oltre a sindacati e lavoratori, sono scesi anche gli  industriali. “Siamo tutti insieme, siamo tutti preoccupati allo stesso modo”, dicono. La protesta, e la decisione di aderire alla manifestazione, parte da Confindustria Romagna dove è forte la preoccupazione per lo stop alle trivelle inserito dal Governo nel Dl Semplificazioni. Gli imprenditori arrivati da Ravenna per sfilare in corteo sono una trentina, altri arrivano dalla Basilicata, da aziende del settore dell’Oil & Gas e tanti anche dalla Sicilia dove il problema è particolarmente sentito viosto che numerose aziende hanno progetti importanti nell’Isola. Tutti con uno slogan: “Investiamo nel gas naturale italiano, meno inquinamento, meno spesa, più lavoro. Sì al gas naturale italiano”.

Ecco gli interventi dei leader

CIGL – “A quelli del governo dico: se hanno un briciolo di intelligenza ascoltino questa piazza e aprano il confronto. Noi siamo il cambiamento“, ha dichiarato Landini. “In tanti ci chiedono ‘quanti siamo’. Ce ne sono troppi che danno i numeri in questo Paese. Allora diciamo: noi non diamo numeri, contateci voi”, ha aggiunto chiedendo “un piano straordinario di investimenti”. “I soldi bisogna andarli a prendere dove sono: c’è un’evasione da 120 miliardi l’anno e il 90% dell’Irpef la pagano i lavoratori e i pensionati. Ma di cosa stiamo parlando?”, ha urlato l’ex leader della Fiom che critica le risorse destinate ai dipendenti della pubblica amministrazione. “Dentro la legge di stablità hanno messo un punto per dire quanto devono mettere per aumentare salari del pubblico impiego: 14 euro di aumenti lordi per prossimi 3 anni. Non so se non si rendono conto che così si offende l’intelligenza delle persone che devono lavorare e anche te stesso – ha proseguito -. Investire sul lavoro pubblico non è semplicemente dare un riconoscimento salariale a quella persona ma investire in idea di crescita di tutto il Paese”.

“Noi oggi siamo qui unitariamente e questa è una grande novità. C’è bisogno di unire il Paese non di dividerlo – ha concluso Landini -. Spero che il governo, il presidente del consiglio, stiano in ascolto. Noi ci non fermeremo e andremo avanti finché non porteremo a casa quello che abbiamo chiesto”. Durante il corteo l’ex leader delle tute blu aveva puntato il dito contro la manovra economica “miope e recessiva”, mentre al termine degli interventi ha incontrato una delegazione di rider di Foodora e Deliveroo.

CISL – Qui a piazza San Giovanni “c’è l’Italia reale, lavoratori in carne ed ossa, persone che hanno fatto crescere e mandano avanti concretamente questo paese passo dopo passo”, ha detto Annamaria Furlan della Cisl. “Niente a che vedere con gli slogan lanciati con i tweet e le dirette facebook e ai professionisti della realtà virtuale diciamo: uscite dalla finzione, guardate queste bandiere”, ha sottolineato la sindaclista che prima – durante il corteo – aveva lanciato un appello al governo (“Esca dalla realtà virtuale e si cali nel mondo reale, del lavoro”).

“Siamo in recessiome tecnica, cala la produzione industriale e la crescita Sale solo lo spread che abbatte i salari e alza i mutui – ha spiegato ancora -. Nelle prossime due Finanziarie dovremo aggiungere altri soldi, noi abbiamo chiesto di cambiare. Hanno bloccato infrastrutture”. Poi è arrivato l’affondo su una delle misure-chiave del governo. “Il reddito di cittadinanza poteva dare tanto e invece premia più i single delle famiglie numerose. L’equità si fa in modo diverso. Tre offerte di lavoro per ogni persona? Ma dove vivono, in tanti posti ci sono tre offerte ogni 30mila disoccupati”, ha detto la leader della Cisl. “E basta con i divani, chi è disoccupato non è un lazzarone ma una persona che cerca lavoro”, ha aggiunto. “Cala il Pil, cala la produzione industriale. Ma come si fa a dire che il 2019 sarà un anno incredibile? Caro governo, apriamo questo confronto, con noi lo chiedono tante imprese. Senza crescita non c’è futuro per il nostro Paese”, ha concluso la Furlan.

UIL – Sulla stessa linea anche Carmelo Barbagallo. “Mandate una foto” agli esponenti di governo e vediamo “se riusciranno a contarci”, ha detto il segretario generale della Uil. “Siete un arcobaleno dei colori – ha affermato rivolgendosi alla folla – e questo ci dà speranza per il futuro”. Barbagallo ha ribadito che il sindacato non è opposizione politica ma ha presentato una piattaforma e vuole discuterla con l’esecutivo. “Anche Renzi cercò nel primo periodo di evitare la discussione e gli abbiamo mandato i falegnami per costrire tavoli: cercheremo di farlo anche a questo governo”.

Al vicepremier Luigi Di Maio, che ha chiesto a Cgil, Cisl e Uil dove erano quando è stata approvata la legge Fornero, Barbagallo ha risposto ricordando che i militanti sindacali erano “davanti a Montecitorio a fare picchettaggio mentre le forze politiche votavano la legge”. Quindi ha spiegato che i sindacati non sono contro quota 100, ma ha rilevato che mancano misure per i lavoratori edili, agricoli, per le donne, per i cittadini del Mezzogiorno, per i precari. “Apprezziamo la proroga dell’ape sociale e di opzione donna ma vorremmo capire perché non si discute della salvaguardia degli esodati che sono ancora nel limbo e dei lavoratori precoci”. Quindi la stoccata a questo esecutivo in cui “fanno da soli maggioranza e opposizione” perché l’esecutivo Lega-M5S “ha una doppia guida”. Il problema è che se vanno nella direzione sbagliata e “il Paese non si muove dalla stagnazione”. “Non siamo contro il Governo ma gli chiediamo di convocarci o la mobilitazione proseguirà”, ha detto chiudendo il suo intervento.

SFILANO ANCHE GLI IMPRENDITORI – In piazza, oltre a sindacati e lavoratori, sono scesi anche gli industriali. “Siamo tutti insieme, siamo tutti preoccupati allo stesso modo”, dicono. La protesta, e la decisione di aderire alla manifestazione, parte da Confindustria Romagna dove è forte la preoccupazione per lo stop alle trivelle inserito dal Governo nel Dl Semplificazioni. Gli imprenditori arrivati da Ravenna per sfilare in corteo sono una trentina, altri arrivano dalla Basilicata, da aziende del settore dell’Oil & Gas. Hanno portato un manifesto: “Investiamo nel gas naturale italiano, meno inquinamento, meno spesa, più lavoro. Sì al gas naturale italiano”. Presenti anche politici come i candidati alla segreteria del Pd Luca Zingaretti e Maurizio Martina, l’ex presidente della Camera Laura Boldrini (LeU), la senatrice dem Valeria Fedeli, ma anche l’ex ministro Carlo Calenda, Massimo D’Alema e Sergio Cofferati.

di Direttore09 Feb 2019 15:02
Pubblicità