Le criticità della differenziata: comunicazione e controlli.

Il referente di Fratelli d’Italia a Ragusa approfitta dell’attivazione del servizio di raccolta differenziata porta a porta in tutto il territorio comunale per fare il punto delle criticità fin qui riscontrate.

Se bene ha fatto il Sindaco Cassì a dichiarare guerra ai furbetti ed agli incivili, preannunciando controlli severi sul territorio anche a mezzo di videosorveglianza, si osserva come una pari severità non si sia riscontrata nel valutare la condotta dell’ATI affidataria del servizio e il rispetto degli impegni di cui al capitolato d’appalto.

Fratelli d’Italia evidenzia infatti come sia totalmente mancata, come già accaduto nella prima fase, un’efficace campagna comunicativa e di sensibilizzazione per i residenti nella cosiddetta zona 3, nella quale la differenziata è stata resa operativa a partire dallo scorso 3 settembre.

Permangono inoltre disfunzioni e disservizi tra cui, in primo luogo, la mancata pulizia periodica dei mastelli e la distribuzione a cura dell’ATI di quelli dotati di chiusura a chiave alle utenze aventi diritto.

Va da sé che l’ottimale riuscita del sistema dipende anche e in larga misura dalla possibilità, per il cittadino, di non vedere vanificato il proprio sforzo nella differenziazione dei rifiuti dall’intromissione di soggetti terzi che, per irresponsabilità o inciviltà, usino i bidoni privati esposti in pubblica via per conferire irregolarmente i propri rifiuti. Esigenza quanto mai sentita anche in considerazione delle salate sanzioni previste dai regolamenti a carico dei trasgressori.

Va inoltre preso atto delle oggettive difficoltà riscontrate dalla cittadinanza nell’approccio alla differenziata, per buona parte causate anche dalla grave carenza di informazione, nonostante le ingenti somme stanziate nel capitolato d’appalto per la campagna pubblicitaria e di sensibilizzazione da effettuarsi a cura proprio dell’azienda affidataria.

Le proposte di Fratelli d’Italia per porre rimedio almeno in parte a tali criticità sono le seguenti: verificare puntualmente e severamente se vi siano state violazioni del capitolato d’appalto da parte dell’ATI, richiedendo il rendiconto delle somme spese per la campagna pubblicitaria a suo carico, sollecitando la pulizia dei mastelli e la distribuzione di quelli dotati di chiusura a chiave; irrogare senza sconti le sanzioni previste dal capitolato, ove vengano rilevate violazioni dello stesso; prevedere una procedura più celere per la valutazione della collocazione dei mastelli in pubblica via per le utenze aventi diritto; cosa più importante, predisporre l’apertura di un Info Point comunale, con personale facente capo all’Ufficio competente (e non all’ATI), al duplice scopo di informare correttamente i cittadini sulle modalità operative del nuovo sistema di raccolta, e di ricevere le denunce degli stessi sulle inadempienze e le disfunzioni dell’ATI.

 

Da ultimo, onde incoraggiare i cittadini alla corretta differenziazione, l’Amministrazione dovrebbe chiarire le modalità con le quali le categorie di rifiuti riciclabili vengono vendute alle aziende specializzate, quali siano queste aziende, come avvenga la lavorazione, nonché quali siano gli effettivi benefici economici per il Comune e, in definitiva, per il cittadino in termini di prevedibile riduzione della TARI.

 

In breve, il Comune dimostri coi fatti alla cittadinanza che la tolleranza zero non è a senso unico e che chi sbaglia paga, a prescindere dal fatto che si tratti del cittadino incivile o dell’impresa inadempiente.

 

di Direttore11 Set 2018 10:09
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