Passalacqua: tutto da rifare, ma c'è ancora gara quattro

La Passalacqua non si è ripetuta e Schio ha ottenuto dalla prima delle due trasferte di fila al PalaMinardi la vittoria che cercava. Innanzitutto per riportare il conto a suo favore, ma anche per riacquistare morale e coscienza delle proprie forze, rifilando nello stesso tempo tutta la tensione di gara quattro sulle spalle della squadra sconfitta. Il PalaMinardi, solo “abbastanza” pieno (in alcuni punti i “buchi” erano davvero troppo vistosi per non dispiacere) ha risposto solo “abbastanza” bene alla chiamata a supporto delle aquile, ma non è certo questo ad aver determinato la confitta, anche se rimane un fatto che in certi momenti la pressione di un ambiente caldo, molto caldo, più far decollare la squadra di casa e mandare in confusione le ospiti. Detto questo e detto della nuova, buona partenza di Schio, tamponata con affanno ma con efficacia nel primo quarto, dobbiamo ricordare il pessimo secondo quarto, che ha portato le scledensi fino ad un venefico più diciassette, per fortuna rimediato in parte da due bombe in chiusura. Dopo il riposo le aquile sono andate di nuovo sotto, e non sono certo mancate decisioni arbitrali “strane”, ma nella grande confusione che ha caratterizzato la frazione alla fine ne sono venute fuori meglio, presentandosi al quarto conclusivo con un meno otto indubbiamente non facile da recuperare ma neppure tale da precludere la speranza. Speranza che si è fatta tanta di più sul 59-64, il picco della rimonta: ma a quel punto è come se le idee si fossero annebbiate, perché è cominciata la lenta quanto inesorabile (si capiva dagli errori, le palle sprecate e le difficoltà in attacco) discesa verso la sconfitta, più pesante del meritato ma importa davvero poco. La squadra ha lottato come sempre, facendo più volte sperare in una nuova impresa e rendendola a tratto perfino credibile e logica, ma questo non nega la brutta serata di qualche giocatrice, l’infinità di palle perse nel momento cruciale, gli sbagli in attacco e le distrazioni in difesa. Se ci aggiungiamo l’aver dovuto praticamente fare a meno di Laura Spreafico, in non buone condizioni fisiche, il quadro è completo: coach Gianni Recupido dovrà però discutere a lungo con le giocatrici e cercare rimedi che in gara tre sono apparsi doverosi. Comunque, sia ben chiaro, tutto è ancora bel lontano dall’essere deciso: come ogni volta, anche in gara quattro si riparte da zero e può accadere di tutto. A maggior ragione dopo che gara tre, nonostante i troppi errori, ha confermato le aquile in grado di dire la loro autorevolissima parola: quindi appuntamento a  lunedì sera (ore 20,30; arbitri Cappello di Porto Empedocle, Triffiletti di Messina e Sartori di Arsiè) con fiducia motivata. Quanto al pubblico, è chiamato ad essere ancora più numeroso e più caldo. Incrociamo le dita….

TABELLINO – Passalacqua Ragusa 61 – Fila Wuber Schio 75 — Parziali: 22/26-37/49- 52/60 — RAGUSA: Larkins 10, Consolini 21, Gorini 3, Valerio, Spreafico 3, Formica, Rimi ne, Bagnara 3, Brunetti ne, Bongiorno ne, Vanloo 8, Ndour 13. Allenatore Recupido. — SCHIO: Yacoubou 18, Martinez 4, Bestagno, Gatti, Tagliamento ne, Anderson 19, Masciadri, Zandalasini 11, Sottana 10, Ress 2, Macchi 11. Allenatore Procaccini. —– ARBITRI: Pepponi di Spello, Caruso di Pavia e Castiglione di Palermo.

 

di Lina Giarratana23 Apr 2017 00:04
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