Videointervista – Visita di Renzi a Ragusa, documento dei lavoratori TIM

Nel video le dichiarazioni di Adele Donzella, segretario UGL Siracusa-Ragusa, a nome dei lavoratori TIM.

Tra il pubblico, ieri sera, durante la visita del Presidente del Consiglio, anche i lavoratori della TIM che hanno tentato di consegnare al premier il seguente documento:
L’incontro che i dipendenti TIM stanno chiedendo a gran voce al Governo è dovuto al periodo di profonda crisi che il settore delle telecomunicazioni, in special modo la TIM, ha vissuto e sta ancora vivendo da diversi anni. Infatti, il vecchio management nel 2013, ha dichiarato una situazione di crisi dell’azienda esponendola ai sindacati oltre che sul tavolo relazionale anche presso il MI.SE. (Ministero Sviluppo Economico).
A seguito di questa situazione c’è stata la reale minaccia di esternalizzazione per 9000 dipendenti, prevalentemente lavoratori dei Call Center (119, 187, 191 e 1254), a seguito quindi di questo esubero di personale sociale, e al fine del mantenimento del perimetro è stato applicato l’ammortizzatore sociale conosciuto come Contratto di Solidarietà già utilizzato in passato da Telecom, ma che in quest’ultima versione è assimilabile alla cassa integrazione per le nuove norme di legge e che pertanto penalizza il lavoratore in proporzione alla retribuzione per 2 giornate al mese.
Detto questo, nessuno dei manager precedentemente assunti con ingaggi da favola e successive liquidazioni milionarie è riuscito a ripristinare l’equilibrio economico aziendale, in tutto questo, e a seguito dell’acquisizione del 25% della società dai Francesi di Vivendi, il nuovo management insediatosi da qualche mese, ha attuato la: CURA.
Cattaneo, che altro non è che l’impoverimento del dipendente per l’attuazione dei ricavi. I dipendenti quindi sono costretti a privarsi oltre che di 2 giornate lavorative(per il contratto di solidarietà) di parte della retribuzione, quali il premio di risultato che non è stato erogato ai dipendenti in quanto sono stati introdotti come perimetro di valutazione le multe dell’Agicom, e adesso la coercitiva fruizione dei permessi retribuiti individuali, altro possibile introito per il lavoratore, il cui utilizzo attiene esclusivamente al lavoratore.
Oltre a ciò, si paventa per i tecnici la riduzione delle retribuzioni e degli straordinari (mancato rientro) e per la divisione Call Center appesantimenti dell’orario lavorativo con l’introduzione della multiperiodalità.
I lavoratori sono stufi di vedersi decurtati i salari ed essere quindi loro il mezzo con il quale recuperare gli errori dei manager precedenti vedendo sempre arrivare nuovi manager con compensi sempre più alti, e sui quali vengono anche applicate le ulteriori decurtazioni che vorrebbero applicare e oltre a questo siamo stanchi di subire la mancata applicazione delle regole dei contratti in essere e della possibile quasi certa possibilità di vedere questa nostra Azienda spogliata dei dipendenti per favorire semplicemente i ricavi agli azionisti.
Si tratta di tutelare il lavoro e la dignità di tutti noi Lavoratori che dopo tanti anni di servizio ci stiamo trovando nella condizione di non sapere se riusciremo a mantenere un lavoro che ci permetta una vita dignitosa alle nostre famiglie e ai nostri figli.
Dulcis in fundo l’azienda da disdetta del contratto di secondo livello, dove sono contenuti tutti i miglioramenti relativi del CCNLTLC e richiede anche una variazione dell’art.4 legge 300 sul controllo ad personam nel tentativo di stringere le mani al collo del lavoratore .
A seguito di questa “manovra”dell’AD,e, fermo restando lo stato di crisi che continuamente ci viene
profilato dal management ,non comunque veritiero,visti gli articoli che puntualmente vengono pubblicati dal sole 24 ore,dove si parla di ricavi mai avuti dal 2009 ad oggi, i dipendenti chiedono al Governo una tutela e un interessamento fattivo e duraturo affinché la TIM quale principale azienda delle telecomunicazioni torni ad essere ancora una volta fiore all’occhiello della nostra Nazione.

di Leandro Papa16 Nov 2016 11:11
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