Ancora troppi punti interrogativi sulle province.

la sicilia delle province

Sarebbe opportuno che questa Maggioranza PD, UdC e 5 Stelle, prima di pensare di approvare l’emendamento – stralcio che abolisce le Province e istituisce i Liberi Consorzi dei Comuni, articolasse qualche riflessione sotto il profilo costituzionale oltre che di ricadute finanziarie “. Così, ritornando sul tema Province, si è espresso il Vicecapogruppo del PdL, On. Marco Falcone, che ha aggiunto: “Il PdL, seppur ritiene che si debba superare l’attuale forma di governo intermedio, crede opportuno, per ora, non ipotecare alcuna forma di governo territoriale prestabilita, rinviandola al momento del completamento della riforma”.

“Se Crocetta – ha concluso Falcone -, poi, pensa di poter ‘militarizzare’ con propri commissari le nove Province di Sicilia, sbaglia ! Noi insisteremo affinché il momento della transizione venga gestito da nove Prefetti che diano garanzie di competenza, di terzietà e di oculata gestione”.

Leggiamo da Siciliainformazioni

La seduta catanese della commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale, che doveva esaminare il disegno di legge sull’abolizione delle Province, è stata annullata.Doveva svolgersi oggi, ma l’impegno preso dal governatore Crocetta in conferenza dei capigruppo non è stato rispettato, e fino a ieri il testo non era ancora stato depositato a Palazzo dei Normanni. :  Oggi, alla fine, è sbarcato in prima Commissione: solo due articoli (per ora) che sanciscono l’istituzione dei liberi Consorzi entro sei mesi dall’eventuale approvazione in Aula e il rinvio per lo stesso arco di tempo delle amministrative che erano state fissate per il 26 e 27 maggio.

Ma i lavori della commissione, a questo punto, sono rimandati alla prossima settimana, nonostante i tempi siano molto stretti. Martedì, infatti, il ddl dovrebbe essere già a Sala D’Ercole per essere discusso, e i dubbi, ancora, restano tanti.

A cominciare da quelli del Cantiere Popolare, che tramite il capogruppo Toto Cordaro si è dichiarato“estraneo ad ogni accordo che non preveda l’approvazione della legge entro il prossimo 31 dicembre”. “Questo – ha detto Cordaro – era quanto stabilito in conferenza dei capigruppo, e continuo a pensare che le Province non vadano abolite, ma riformate”.

Altro punto critico, che vede in forte disaccordo tutta l’opposizione, a cominciare dal Pdl, è il secondo articolo della possibile futura legge, che prevede, sino alla data di entrata in vigore, il commissariamento degli Enti scaduti o in scadenza.

Le nomine di questi commissari sarebbero governative, cosa che a quanto pare non convincerebbe nemmeno molti membri della maggioranza crocettiana.

Sempre Cordaro, ad esempio, ha sottolineato come la legge Finanziaria nazionale (“che ha valore sovraordinato”), in merito alla riforma delle Province, abbia stabilito che il ruolo di commissario fosse rivestito dagli stessi presidenti uscenti. “Così si va incontro all’impugnativa del commissario dello Stato”, ha detto il capogruppo del Pid considerando l’ipotesi di un’approvazione della legge così com’è. Ma per il presidente della Regione un’impugnativa sarebbe “un’usurpazione di potere”, in quanto “normare in materia di Enti Locali spetta alla Regione”.

Potrebbe aprirsi, insomma, il solito braccio di ferro istituzionale al quale i siciliani sono abituati già da tempo, ma da un lato c’è chi assicura che il testo, così com’è adesso, non arriverà mai in Aula, dall’altro c’è chi sospetta che da parte della maggioranza dell’Ars ci sia la volontà, facendo impugnare il ddl, di andare a votare con la legge attuale.

“So che l’Udc – ha detto Cordaro – vuole andare a votare a fine maggio. Non sarà che lo scudocrociato e il Pd, sotto le sue varie forme, stiano prendendo in giro il presidente Crocetta?”.

di Direttore08 Mar 2013 20:03
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