Nel segno della tradizione agricola

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Importante e significativa è stata la manifestazione organizzata a Modica, in contrada Bussello,
dall’Azienda Lucifora Rosario e Figli (Carmelo ed Aleandro) operante nel settore della lavorazione
agricola conto terzi, in collaborazione con l’associazione Confronto. Nel rispetto del programma
preannunciato è stata data concreta dimostrazione dei sistemi di mietitura e di trebbiatura del
grano a partire dagli anni sessanta con l’avvento della meccanizzazione in continua evoluzione.
Una “due giorni” intensa che ha visto l’impegno dei titolari e dei tanti addetti e che ha suscitato
l’interesse degli esperti del settore ed ha richiamato l’attenzione di quanti hanno voluto partecipare
per assistere alle diverse dimostrazioni avviate, con la tanto apprezzata “mietitura a mano”
effettuata dall’ottantatreenne Nino Assenza che, ha dato dimostrazione della sua abilità a mietere
con la falce e con la fierezza di essere stato e di essere tutt’ora un mietitore professionista. È
seguita la mietitura del grano con la mitica moto falciatrice BCS, una macchina che negli anni
sessanta ha soppiantato tutte le macchine allora esistenti, e la “infasciatura” dei “iemmiti” con
la creazione dei covoni poi trasportati presso la “postazione” per essere trebbiati.
Il momento ulteriormente significativo è stato vissuto quando è stato messo in moto il trattore
cingolato che, attraverso l’apposita cinghia, aziona la classica Trebbia Artemio Bubba composta
da diversi meccanismi tra di loro collegati ed attivati dalle tante cinghie che ne determino il
funzionamento. È così attraverso la tramogia si è cominciato con la introduzione, uno dopo l’altro,
dei “iemmiti”, che, una volta “ingoiati” dalla macchina, vengono macinati e lavorati per
l’ottenimento del frumento, dalla parte anteriore della macchina, e della paglia  che finisce nella
pressa, situata nella parte posteriore della trebbia per essere pressata è legata per assumere la
forma di un parallelepipedo.
A questa fase è seguita la dimostrazione della raccolta effettuata con una moderna
mietitrebbiatrice: una macchina completa che con un solo passaggio miete e macina
simultaneamente gli steli falciati, separando il frumento dalla paglia poi raccolta da una apposita
macchina trainata da un trattore, e compattata in rotoballe per essere destinata agli allevamenti .
La trebbiatura, ripetuta anche la domenica, ha fatto registrare tantissime presenze ed è stata
impreziosita dalla degustazione del classico “pane di casa”, preparato con la farina di grani antichi
accompagnato da uova sode e dall’ottimo vino della casa.
“Abbiamo voluto questa iniziativa – ha dichiarato Rosario Lucifora – per far conoscere alle nuove
generazioni il tipo di sacrifici che caratterizzava il lavoro dei campi, nonostante la prima presenza
delle macchine. Se si guarda il lavoro che si fa oggi, non è facile far capire le fatiche che
cinquant’anni fà su affrontavano. Siamo soddisfatti per la presenza di tante persone provenienti da
ogni parte della provincia”

di Redazione26 Lug 2021 23:07
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