Oltre 291.000 vaccinati i 2 giorni

Oltre 291.000 vaccinati i 2 giorni

Il "caso" Razza ha scatenato una nuova campagna denigratoria nei confronti della Sicilia. Nelle varie televisioni si è parlato dei ritardi nelle campagne vaccinali nell'Isola e la testardaggine di Musumeci che nel reiterare la nomina ad assessore alla salute di Razza cerca alleati per le sue magagne. per inciso non condividiamo la scelta del governatore che così facendo presta il fianco agli attacchi dei media.

Purtroppo sappiamo che  in Sicilia non siamo fulmini di guerra ma ci consta che invece stiamo andando bene con i vaccini ed a parte qualche caso isolato la curva dei contagi scende velocemente. Ma non basta perchè come si dice: fatta la nomina..... Dunque a noi non resta altro che riportare i dati che riguardano il numero dei vaccinati in questi giorni che ci sembrano assolutamente soddisfacenti a voi la capacità di giudicare.

Procede sempre più spedita la campagna vaccinale in Sicilia. Da venerdì 28 maggio a giovedì 3 giugno, nell’Isola sono state effettuate oltre 291mila somministrazioni (di cui quasi 175mila come prima dose). Un risultato che ha consentito, quindi, di superare, per l’ennesima settimana consecutiva, il target – superiore di oltre ventimila dosi rispetto a sette giorni fa - assegnato alla Regione Siciliana dalla Struttura commissariale nazionale guidata dal generale Figliuolo.

«Sono contento che si consolidi una sempre maggiore consapevolezza dei siciliani, che è stata confermata anche dal boom di prenotazioni nella fascia under 40: solo vaccinandoci potremo, infatti, lasciare il Covid alle nostre spalle - dichiara l'assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza - La “macchina Regione” è pronta e sta completando un rodaggio effettivo. Adesso che le forniture dei vaccini sono più copiose e puntuali i numerosissimi Hub e Centri, che abbiamo aperto nell’Isola, grazie al lavoro della Protezione civile regionale, potranno iniziare a lavorare a pieno ritmo per raggiungere l’immunizzazione della popolazione il prima possibile».


Dall'Asi all'Irsap. Quale futuro?

Dall'Asi all'Irsap. Quale futuro?

C'erano una volta le Asi, aree di sviluppo industriale che in ogni provincia siciliana si occupavano di aiutare le industrie locali dando loro soprattutto spazi per realizzare gli impianti. Alcune di questi enti hanno funzionato bene, anche in considerazione dello spreco con il quale si era soliti convivere prima del 2000, poi manie accentratrici e voglia di spacchettare il potere industriale hanno fatto si che le stesse venissero commissariate e quindi condannate alla decadenza. C'erano troppi interessi e troppa burocrazia basti pensare che c'era solo per Ragusa  un apparto tra consiglio e amministrazione di almeno 50 persone. Peccato perchè a Ragusa come a Modica le ex Asi funzionavano bene tanto da restare in piedi  fino ad oggi mentre va avanti la trasformazione in Irsap. E proprio di questa trasformazione e per fare il punto sul loro  futuro è stato organizzato un tavolo di confronto allo stabilimento industriale della Colacem di Ragusa, a cui hanno partecipato Girolamo Turano, assessore regionale delle Attività Produttive, Giovanni Perino, commissario dell’Irsap, Gaetano Collura, direttore generale dell’Irsap, e Orazio Ragusa, presidente della Terza commissione all'Ars.
«Il Polo di Ragusa riqualificato è un importante strumento di attrazione per nuovi investimenti. L'area industriale, che si estende da Modica-Pozzallo a Vittoria, da Santa Croce Camerina a Chiaramonte Gulfi, costituisce un polo di eccellenza, che gode di un ottimo stato di salute anche sul piano della liquidazione dell'ex Asi, un esempio per le altre aree, ma che non può prescindere comunque dalla riforma dell'Irsap - ha sottolineato l'assessore Turano – La nuova legge attende il voto finale della Commissione e sarà pronta per andare in Aula: una riforma di 10 articoli necessaria per rendere l'istituto una società in house, lavorare più agevolmente sulle Zes, con tutti i benefici che determinano, e semplificare il lavoro degli imprenditori. Obiettivo del governo Musumeci è rendere funzionali e attrattive le aree industriali in termini di servizi e infrastrutture, per agevolare gli investimenti, tenuto conto che esiste anche un'ampia area Zes di circa 350 ettari ricadente fra Ragusa e Pozzallo».
«In Terza Commissione stiamo lavorando alla riforma Irsap con lo spirito del rinnovamento e della ripartenza per l'area industriale ragusana e per tutte le altre aree. L'infrastrutturazione e le Zes saranno fondamentali per rilanciare il territorio della provincia», ha detto Orazio Ragusa, presidente Terza Commissione all'Ars. «Opere di riqualificazione per circa 9 milioni di euro interessano l'area industriale di Ragusa, programmate dalla Regione Siciliana e realizzate dall'Irsap con i fondi del "Patto per la Sicilia" ed ex Insicem - ha detto il commissario ad acta Irsap, Giovanni Perino - A queste risorse vanno aggiunti 2,1 milioni di euro per la realizzazione di nuove infrastrutture di urbanizzazione per la costituzione del terzo polo industriale a Chiaramonte Gulfi, un’area di circa 100 mila metri quadrati comprendenti strade, reti idriche e fognarie e 73 mila metri quadrati di lotti da assegnare a imprese richiedenti». «Gli interventi avviati dall'Irsap sono stati tutti orientati al miglioramento della sicurezza delle strade degli agglomerati e al ripristino degli impianti di pubblica illuminazione – ha detto il direttore generale Gaetano Collura – Quattro le opere che hanno interessato Ragusa, di cui due già ultimate, ovvero la riqualificazione e la messa in sicurezza delle strade interne dell'area consortile di Ragusa e di quelle di Modica-Pozzallo, e due ancora in corso d'opera, ovvero i lavori per l'impianto di illuminazione e il rifacimento delle strade interne dell'agglomerato di Modica-Pozzallo».
Nell'area industriale sono insediate 236 aziende nell'agglomerato di Ragusa, di cui 225 attive e 11 inattive, mentre altre 117 si trovano nell'agglomerato di Modica-Pozzallo, per un totale di 353 imprese. Gli interventi nei due agglomerati hanno sostanzialmente riguardato la sistemazione di alcuni tratti di strada ammalorata, il rifacimento di tutto il manto stradale e la collocazione di segnaletica verticale e orizzontale. A Pozzallo, inoltre, è stato ripristinato tutto l’impianto di illuminazione, riattivando 395 centri luminosi ed eseguendo la manutenzione della cosiddetta "tangenziale Asi Pozzallo – ex Sp 66". Nel dettaglio, sono 28,7 i chilometri di strade su cui si è intervenuto negli agglomerati di Ragusa e Modica-Pozzallo e 10,7 chilometri quelli in cui è stato ripristinato l’impianto di pubblica illuminazione nell’agglomerato di Modica-Pozzallo, con l’attivazione di 395 centri luminosi.


Riecco i Ragusani nel mondo

Riecco i Ragusani nel mondo

– I “Ragusani nel mondo” tornano in presenza. Sabato 31 luglio sarà piazza Libertà ad accogliere e riabbracciare coloro che nel mondo hanno portato alto il nome della provincia di
Ragusa ci sarà nuovamente il pubblico, anche se, naturalmente, con ingressi contigentati e in numero minore per garantire il distanziamento sociale. Dopo la digital edition del 2020, a tutti gli effetti un’anteprima, riparte dunque il premio “Ragusani nel mondo” con la sua 26esima edizione. Dopo aver celebrato il traguardo delle 25 edizioni, adesso si apre un nuovo ciclo che guarda alla sobrietà per recuperare il significato più intrinseco del premio stesso, l’appartenenza alla propria terra d’origine. Una ripartenza che ha avrà anche un significato di
ottimismo e auspicio per un ritorno verso la normalità, mettendoci alle spalle un passato fra i più incerti della storia contemporanea. Un messaggio di speranza che anche il premio, fra tutti gli eventi pubblici e privati dell’estate 2021, vuole dare alla comunità iblea, sullo sfondo di una recuperata fiducia a livello nazionale. “Con il coinvolgimento di numerosi componenti dello staff organizzativo, in collaborazione con alcune aziende private e il patrocinio di enti pubblici , sarà realizzato un evento che vuole raccontare ancora una volta storie umane e professionali in capo a iblei che si sono affermati in Italia e nel mondo e che vada a braccetto con la promozione del territorio ibleo”, commenta il direttore dell’associazione Ragusani nel Mondo, Sebastiano D’Angelo che assieme al presidente Salvatore Brinch e al direttivo sta mettendo a punto la nuova edizione anche quest’anno presentata dai giornalisti Salvo Falcone e Caterina Gurrieri. L’evento vedrà la presenza dei premiati selezionati che avevano già dato un saluto nel corso dell’edizione digitale del 2020, con particolare riferimento alla biologa e ricercatrice ragusana Concetta Castilletti, neo Cavaliere della Repubblica, agli onori della cronaca per aver isolato per la prima volta il virus all’interno della speciale struttura operativa dell’ospedale Spallanzani di Rona, alla dott.sa ragusana Fiorella Gurrieri, genetista, con un passato di ricercatrice nello studio e nell’individuazione di importanti genomi, all’ing. Toni Azzarelli, di origine pozzallese, manager nel settore delle comunicazioni telefoniche in Inghilterra, alla soprano, di origini ispicese, Claudia Oddo, molto affermata in Germania dove risiede. Infine una presenza spumeggiante ed originale, quella di uno dei più affermati maghi/illusionisti italiani, il ragusano Maurizio Di Martino, in arte
Martin, che nel corso della trasmissione sorprenderà con un numero ad effetto. Sarò premiato anche Ray Civello, imprenditore di successo nel settore della bellezza in Canada, di origine modicana. Altra importante testimonianza sarà quella del ricercatore vittoriese Andrea Carfi, uomo di punta nel team della società farmaceutica negli Stati Uniti Moderna, che tanti meriti ha avuto nella sperimentazione di un vaccino che si sta rivelando efficace in tutto il mondo nella lotta alla pandemia. Un segnale di speranza per il mondo intero che vede in prima linea un medico ibleo. Il premio sarà dunque consegnato il 31 luglio e la serata sarà come sempre trasmessa in diretta sulle tv siciliane, sul web e sui social.


«Un termoutilizzatore per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche»

«Un termoutilizzatore per liberare la Sicilia dalla schiavitù delle discariche»

Ci sono voluti 30 anni per arrivare a pronunciare la parola "Termo qualche cosa" come sinonimo di bruciatore  e finalmente ci siamo arrivati. Ora ci saranno tutti gli ambientalisti del mondo a scatenare un" fuoco" incrociato di proteste, ricorsi al Tar e spiegazioni scientifiche. Noi non sappiamo di queste cose ma sappiamo che in mezzo mondo usano questo sistema e si liberano delle discariche e addirittura bruciano i rifiuti degli altri facendosi pagare fior di milioni che poi paga l'utente. Non sappiamo se si arriverà mai a realizzare questo Termo qualche cosa  ma almeno ci abbiamo pensato e forse tentato. La guerra è appena iniziata ed intanto c'è spazzatura ovunque come nella fato che ci arriva da Vittoria.
Liberarsi dalle discariche grazie a un costante aumento della raccolta differenziata e alla costruzione di un termoutilizzatore, forti del Piano regionale dei rifiuti, pubblicato in Gazzetta ufficiale lo scorso 9 aprile. Questo l’obiettivo del governo regionale, in linea con le indicazioni dell’Unione europea, per «porre rimedio a 30 anni di guasti e di opacità politiche in tema di rifiuti e per non essere più prigionieri dell’oligopolio dei privati sugli impianti di smaltimento». Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, che stamattina a Catania ha presentato il programma del governo regionale per la politica dei rifiuti, assieme all’assessore all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, al dirigente generale Calogero Foti, e al consulente Giuseppe Pollicino. 
«Nel 2035, secondo quanto stabiliscono le norme nazionali che recepiscono la Direttiva europea - ha detto Musumeci - i flussi di rifiuti devono prevedere il 65 per cento di riciclo e il 30 per cento da inviare al termoutilizzatore, perché l’indifferenziato non potrà più andare in discarica. Ecco perché in Sicilia, entro 10 anni, dobbiamo cancellare la cultura delle discariche. La soluzione per la parte non recuperabile rimane il termoutilizzatore, come avviene in tanti Paesi civili. In Italia - ha aggiunto il governatore - ne sono presenti ben 37 e il governo Conte 1 ci chiedeva di realizzarne almeno due. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse. Nel frattempo - ha sottolineato Musumeci - non ci stancheremo di lavorare per incrementare l'impiantistica pubblica, a cui abbiamo destinato 250 milioni di euro per i prossimi anni. Alcune Srr hanno risposto alle nostre sollecitazioni, altre non hanno ritenuto di farlo e, per questo, abbiamo dovuto nominare un Commissario, il direttore generale del Dipartimento tecnico regionale, Salvatore Lizzio. Sono stati già aperti impianti pubblici, altri lo saranno l’anno prossimo, altri ancora ne progetteremo nelle prossime settimane, tutto con poteri ordinari. Il nostro piano si allinea alle migliori prospettive della politica ambientale europea».
Nel gennaio 2018 la raccolta differenziata nei Comuni siciliani era ferma al 22 per cento, a fronte di un obiettivo minimo previsto dalla legge del 65 per cento. «In tre anni - ha spiegato Musumeci - siamo arrivati al 42 per cento grazie all'impegno dei sindaci e al senso civico dei cittadini. Oggi saremmo oltre il 60 per cento se le tre Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) non orbitassero su percentuali ben inferiori al 35 per cento, vanificando lo sforzo di quelle realtà in cui si arriva anche al 75 per cento. Sono 162 i Comuni siciliani ad avere raddoppiato la raccolta differenziata arrivando a oltre il 65 per cento, enti virtuosi che ci hanno permesso di ridurre del 30 per cento il conferimento dei rifiuti in discarica, ovvero 1 milione e 200 mila tonnellate in meno. In Sicilia abbiamo conteggiato 511 discariche esauste o non classificate, su cui abbiamo avviato un’indagine per la “caratterizzazione” affidata all’INGV per capire se sono potenzialmente inquinanti: stiamo avviando la procedura per la chiusura delle prime 250».
«Io e il mio dipartimento - ha aggiunto l’assessore Daniela Baglieri - stiamo lavorando senza sosta per uscire dall'emergenza rifiuti e consentire di far risparmiare i siciliani. Ogni anno un cittadino dell’Unione europea genera in media 500 chili di rifiuti, di cui più della metà viene smaltita in discarica. Numeri impressionanti che non possiamo più sostenere, sia dal punto di vista ambientale che economico. Non è – ha concluso l’assessore all’Energia - un obiettivo utopistico ma lo raggiungeremo solo con la collaborazione dei vari soggetti istituzionali coinvolti».


Che cos’è il Green Pass

Che cos’è il Green Pass

Si sente parlare da mesi di Green Pass e, con l’arrivo oggi del mese di giugno, inizia la sperimentazione in Italia nel certificato. Si moltiplicano quindi le domande sulla sua utilità, sulla necessità di ottenerlo per poter viaggiare liberamente e sulle differenze fra il certificato italiano e quello europeo. Per poter rispondere alle questioni poste dai clienti che si affacciano in agenzia, proviamo a sintetizzare in 8 domande quanto c’è da sapere sulla certificazione tanto attesa dal mondo del turismo.
1. Che cos’è il Green Pass italiano Si tratta di una certificazione che dimostra di essere stati vaccinati o di essere guariti dal Covid-19 o di essersi
sottoposti a tampone con esito negativo. I documenti rilasciati fino ad oggi (di avvenuta vaccinazione, guarigione dal covid ecc.) hanno valore di green pass nazionale.
2. Qual è la differenza con il Green Pass europeo Non c’è differenza. Il pass europeo, che si chiamerà Digital Covid Certificate, debutterà il 1 luglio. Il nostro
Green Pass è la sperimentazione di quello europeo che si baserà su un QR Code associato a un codice
identificativo univoco a livello nazionale e leggibile da tutti gli Stati Ue.
3. Dove richiederlo Per i vaccinati “la certificazione è rilasciata, in formato cartaceo o digitale, dalla struttura sanitaria ovvero dall'esercente la professione sanitaria che effettua la vaccinazione” dice il decreto che lo introduce. Per i guariti dal Covid la certificazione verde è rilasciata “dalla struttura presso la quale è avvenuto il ricovero del paziente affetto da Covid-19, oppure, per i pazienti non ricoverati, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta”. Il risultato negativo del tampone viene attestato dalla farmacia o dal laboratorio privato in cui si effettua il test molecolare o antigenico
4. A cosa serve Serve per spostarsi tra le regioni in fascia di colore differente da quella gialla, ossia arancione e rossa, ma anche per visitare gli anziani nelle case di riposo. E servirà per partecipare a feste e banchetti di nozze dal 15 giugno nelle regioni in zona gialla e dal 31 maggio in quelle in fascia bianca. In futuro è possibile che serva per presenziare ad altri eventi, come i concerti, ma anche per andare in discoteca.
5. Per i viaggi fuori Italia Al momento non è sufficiente avere il Green Pass per muoversi liberamente fuori dal territorio nazionale. O comunque non solo. Ogni paese ha le proprie regole, che sono diverse anche all'interno dell'Unione europea.
6. La durata La durata del green pass per i vaccinati è stata portata da 6 mesi a 9 mesi “a far data dal completamento del ciclo vaccinale”. È stato deciso di rilasciare la certificazione contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino, “con validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”. La durata della certificazione verde in caso di guarigione è di 6 mesi, mentre se si attesta l’effettuazione del tampone negativo, il certificato ha una validità di quarantotto ore dall'esecuzione del test.
7. Serve anche per i minori Sì, il pass è necessario anche per i minori, per i quali però non è prevista per ora la vaccinazione. I minori dovranno fare un tampone o avere l’attestazione di guarigione da Covid.
8. Il costo Il pass è gratuito. I costi sono quelli dell’effettuazione del tampone in caso che non si sia né guariti né vaccinati.


La settimana dell'ambiente

La settimana dell'ambiente

Saranno tre le aree tematiche che contraddistingueranno la Settimana dell’Ambiente
2021: Biodiversità, Custodi degli Iblei e Custodi del Mare. Questa mattina si è svolta
la prima riunione operativa per definire i dettagli dell’evento promosso dal Libero
Consorzio Comunale di Ragusa. A presiedere l’incontro, tenutosi presso la Sala
Consiglio dell’ente di viale del Fante, il Commissario straordinario Salvatore Piazza.
Molteplici gli spunti venuti fuori dal partecipato confronto con enti ed associazioni
ambientaliste che operano nel territorio ibleo, tra cui: Fareverde Vittoria, Centro
subacqueo Ibleo Blu Diving Ragusa, CAI Ragusa, Slow Food Ragusa e associazione
Pescatori “San Francesco” di Scoglitti.
L’edizione 2021 è in calendario per l’ultima settimana di luglio e, come detto, si
articolerà su tre assi portanti. Per la “Salvaguardia della Biodiversità” si
organizzeranno visite guidate ed occasioni di sensibilizzazione sulle eccellenze
agroalimentari. Per l’asse “Custodi degli Iblei” si valorizzeranno i luoghi di grande
impatto naturalistico della fascia interna del territorio provinciale mentre per l’asse
“Custodi del Mare” si darà spazio alle iniziative di salvaguardia degli ecosistemi
costieri e dei fondali marini.
L’intento della manifestazione, fortemente voluta dal Commissario Piazza, è quindi
quello di promuovere la tutela dell’ambiente e la salvaguardia delle peculiarità
paesaggistiche del comprensorio ragusano. Anche per questo motivo, oltre alle
iniziative rivolte al vasto litorale, da Cava d’Aliga a Scoglitti, ampio spazio avranno
le iniziative concentrate sui Comuni montani, ovvero Chiaramonte Gulfi, Monterosso
Almo e Giarratana. Non mancherà ovviamente l’attenzione alle riserve naturali, dalla
Macchia Foresta del fiume Irminio al Pino d’Aleppo.


Rissa su rissa: occorre intervenire

Rissa su rissa: occorre intervenire

Le risse vanno molto di moda in questi giorni infatti ne possiamo contare tra marina di Ragusa e Scoglitti almeno 4 che hanno coinvolto un numero variabile di contendenti. La prima quella che ha fatto molto scalpore addirittura a livello nazionale è  sotto osservazione attentissima da parte delle forze dell'ordine. La Polizia di Stato di Ragusa ed in particolare la  Squadra Mobile ed il  Commissariato di P.S. di Vittoria hanno immediatamente avviato serrate indagini per far luce sulla vicenda approfittando delle tante immagini a disposizione e alle testimonianze   sono giunti alla ricostruzione delle fasi principali e all’identificazione dei  protagonisti, tutti deferiti all’Autorità Giudiziaria. La rissa ha visto contrapposti un gruppo di cittadini extracomunitari ed un gruppo di giovani del luogo. A scatenare la rissa uno dei giovani extracomunitari che, dopo aver lanciato in direzione dei rivali pezzi di bottiglie di vetro rotte e preso a calci autovetture, si dirigeva verso un giovane del gruppo opposto e si scagliava contro di lui, colpendolo violentemente al naso. Tale gesto ha acceso gli animi dei presenti che hanno dato inizio alla violenta rissa. Ma anche a Marina di Ragusa nel weekend abbiamo dovuto registrare un episodio simile . La rissa è avvenuta in pieno giorno, anche questa documentata ampiamente, il che permetterà di individuare facilmente i responsabili. Ma la cosa incomincia a preoccupare perchè non basta l'esuberanza giovanile, repressa da mesi di lockdown, a giustificare questo tipo di violenza. Occorrono riflessioni mirate per capire dove sta andando la voglia di libertà e come facilmente si esagera. Sull'accaduto interviene il gruppo consiliare del PD:

“Semplicemente assurdo quello che è accaduto ieri pomeriggio a Marina di Ragusa,
in un locale del porto turistico. Una rissa in pieno giorno. Una situazione pericolosa
che avrebbe potuto causare seri danni. Chiediamo che questo fenomeno possa essere scongiurato sul nascere. Ci mancherebbero pure le risse a Marina per condizionare in negativo la nomea della frazione rivierasca in vista della prossima estate. Non è un lusso, soprattutto dopo mesi di lockdown, che ci possiamo permettere. Non certo quando la stagione sta per prendere il via”. E’ il senso della denuncia che arriva dal capogruppo del Pd al Consiglio comunale, Mario Chiavola, che esprime tutto il proprio stupore per l’accaduto. " Non possiamo tollerare episodi del genere, a Marina di Ragusa, per di più in pieno giorno e, tra l’altro, in una zona di grande attrattività come dovrebbe essere quella del porto turistico. Mi auguro che ci si dia subito da fare per trovare una adeguata soluzione prima che la situazione degeneri”.

Dello stesso tono è ’ la riflessione che arriva dal capogruppo M5s al Consiglio comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli, a nome dell’intero gruppo consiliare.

Una situazione che rischia di sfuggire di mano. Adesso il sindaco ha l’obbligo di prenderla per le redini e cercare di contenerla. Non è possibile che Marina di Ragusa diventi il nuovo far west della nostra provincia. Non è possibile che i cittadini, dopo mesi e mesi di lockdown, desiderosi solo di tranquillità e spensieratezza, si trovino coinvolti in qualcosa di spiacevole con il rischio concreto di farsi male”.

 “L’anno scorso, come si ricorderà, fu la movida incontrollata a causare una serie di brutti scherzi, quest’anno si parte già addirittura dai pomeriggi. Speriamo che il sindaco non risponda come al suo solito, e cioè attribuendo la responsabilità di tutto ciò all’incapacità di educare delle famiglie, alle tensioni causate dalla pandemia o altre riflessioni del genere. Sembrerebbe il solito leit motiv per allontanare le responsabilità da se stesso con riferimento al controllo e alla vigilanza di uno dei luoghi simbolo della nostra frazione rivierasca. Non abbiamo tempo per avviare una azione complessiva di psicanalisi. Sarà pure necessaria ma le fasi di attuazione sono lunghe mentre l’estate ormai incombe e le risposte devono arrivare adesso. Chiediamo, dunque, che si potenzi la vigilanza e che si attui un’azione sanzionatoria specifica con riferimento a determinati atteggiamenti diventati inammissibili”.

“Quanto accaduto ieri – dice ancora Firrincieli – è un segnale fin troppo pericoloso e si deve fare il possibile per scongiurare tutto sul nascere. Si proceda, quindi, con la presenza permanente di una pattuglia della polizia locale, si invitino le altre forze di polizia, con il coordinamento della Prefettura che appena martedì scorso ha tenuto un comitato per l’ordine pubblico proprio a palazzo di Città, a non fare calare l’attenzione, dal punto di vista del monitoraggio, su questo luogo di aggregazione. Le tensioni devono essere eliminate sul nascere. Non è possibile assistere a scene del genere. Ci aspettiamo una forte reazione da parte dell’amministrazione comunale”.


Andare a Ibla in pochi minuti.

Andare a Ibla in pochi minuti.

L’obiettivo dell’Amministrazione di scoraggiare l’utilizzo del mezzo proprio per
accedere a Ragusa Ibla, non può che passare innanzitutto dal potenziamento del
servizio di trasporto pubblico. E’ infatti doveroso e necessario mettere cittadini,
turisti e lavoratori nelle condizioni di andare a Ibla in pochi minuti, senza stress di
parcheggio, dalle prime ore della mattinata fino a tarda sera. La mattina il servizio
Ast è attivo dalle 6.40 e permette di arrivare a Ibla in circa 25’ collegando diverse
parti della città; si articola sulla linea 11 e sulla linea 33, consentendo una frequenza
di circa 30’ costante fino alle 21.00. La sera il trasporto pubblico viene notevolmente
potenziato.
“Grazie infatti a un accordo con Ast, che ringrazio per la disponibilità - dichiara il
vicesindaco con delega ai trasporti sostenibili, Giovanna Licitra - tutti i giorni sarà
attivo, dalle 19.10 all’01.25, un collegamento circolare con Ibla che avrà come
capolinea Piazza Libertà. Il tempo di arrivo a Ibla è sempre stimato in 25’. Il servizio
è attivo dal 4 giugno con un mezzo da 40 posti e dal 9 giugno con due mezzi;
proseguirà fino al 3 ottobre, per poi essere svolto dal venerdì alla domenica. Ricordo
che i biglietti Ast sono disponibili tramite app “ast Biglietteria” o a bordo del mezzo
con sovraprezzo, anche se siamo al lavoro per ottenere un potenziamento dei canali
di biglietteria.
Ai collegamenti Ast - aggiunge il vice sindaco Licitra - si aggiungerà l’ormai
consueto e molto utilizzato servizio di navette gratuite. Il percorso diretto da Piazza
del Popolo a largo SS Trovato consentirà di abbattere i tempi di percorrenza in 12’.
Due saranno i mezzi operativi dal venerdì alla domenica e nei festivi e prefestivi dal
4 giugno al 3 ottobre, dalle 19.00 alle 02.00. Dal 6 al 22 agosto il servizio sarà attivo
tutti i giorni. Abbiamo scelto Piazza del Popolo come capolinea sia per la
disponibilità di parcheggi, sia per la vicinanza a Piazza Libertà, così da consentire ai cittadini “ su due piedi di scegliere se utilizzare la navetta diretta o il bus in base alle
disponibilità di posto o ai tempi di attesa. Il servizio serale, tanto per la navetta
diretta quanto per la circolare Ast, adeguerà i propri orari al coprifuoco, finché
rimarrà in vigore.
Con due autobus urbani, due navette Ast, due navette dirette, saranno quindi sei i
mezzi dedicati a mettere in collegamento centro superiore con Ibla tra le 19.00 e le
21.00, orari di maggiore affluenza.
All’impegno per il potenziamento delle linee si aggiunge una necessaria revisione dei
sistemi informativi: il riepilogo dei servizi di trasporto pubblico sarà disponibile sul
sito web del Comune e divulgato tramite social e manifesti, mentre è in corso il
rifacimento delle paline e dei cartelli informativi alle fermate dei bus”.


Calabrese sui rifiuti: Cassì influenzato da Iacono.

Calabrese sui rifiuti: Cassì influenzato da Iacono.

Si è svolta lunedì sera una riunione dei membri della segreteria cittadina del Partito Democratico di Ragusa durante la quale è stato affrontato il tema relativo ai disagi subiti dai cittadini per la raccolta dei rifiuti nelle ultime settimane e, quindi, quello che dovrebbe essere il sistema di economia circolare dei rifiuti da chiudere all’interno dello stesso territorio provinciale.
Dall’incontro è emersa la considerazione che, a causa di scelte errate compiute in passato, ci ritroviamo in una spiacevole situazione di sostanziale impasse.
La segreteria cittadina del Partito Democratico sostiene con determinazione la posizione del nostro parlamentare regionale Nello Dipasquale nell’individuare quale primo responsabile della crisi rifiuti nella città di Ragusa l’assessore Giovanni Iacono che, nel 2014, quando era presidente del Consiglio Comunale e alleato della precedente amministrazione (poi rinnegata), con un emendamento ha fatto eliminare il progetto di realizzazione della quarta vasca a Cava dei Modicani. Progetto inserito nel Programma triennale del 2011 e che, se realizzato, avrebbe consentito al nostro Comune di affrontare più serenamente il problema della gestione dei rifiuti. Nel maggio del 2020, inoltre, il commissario ad acta nominato dalla Regione per individuare un’area idonea nel territorio provinciale aveva indicato Cava dei Modicani tra i luoghi deputati alla nascita di una nuova discarica dimostrando che, in realtà, sarebbe stato possibile realizzare in quel luogo la famosa quarta vasca. Ma il sindaco Cassì, a nostro avviso fortemente influenzato da Giovanni Iacono (nel frattempo diventato assessore) ha deciso di opporsi a questa scelta. Il problema è rimasto: è necessario individuare nel territorio provinciale un luogo dove far nascere una nuova discarica, ma nessun sindaco è disposto a offrire porzioni del proprio comune per un progetto del genere. Il risultato è quel che tutti abbiamo notato per le strade di Ragusa e l’impasse sopracitato. La posizione di Cassì è ormai chiara: siccome nessuno vuole compiere un passo e Ragusa già ospita diversi impianti, l’amministrazione iblea è disposta a portare i nostri rifiuti fuori dal comprensorio, gravando notevolmente sulle bollette, piuttosto che far valere le ragioni del Comune più popoloso della provincia sugli altri che per anni hanno beneficiato di Cava dei Modicani. Bene, se il sindaco non è in grado di incidere sulle scelte provinciali, prenda almeno una decisione sul proprio territorio indicando una soluzione. Non è più tempo di restare a guardare. I cittadini ragusani sono stanchi di pagare una tariffa altissima per i rifiuti e sentire l’amministrazione vantarsi per risultati che i cittadini stessi hanno il merito di far raggiungere svolgendo correttamente la raccolta differenziata.
La segreteria cittadina del Partito Democratico presenterà a giorni una proposta ai cittadini e al Comune, sperando che le posizioni preconcette di un esponente della Giunta, imperdonabile colpevole della situazione in cui ci ritroviamo, non siano di ostacolo a una possibile soluzione.


Vaccini, da domani in Sicilia le prenotazioni per gli over 16

Vaccini, da domani in Sicilia le prenotazioni per gli over 16

Al via anche in Sicilia, da domani 3 giugno, le prenotazioni per le vaccinazioni antiCovid per chi ha tra 16 e 39 anni. L'estensione della somministrazione del siero al nuovo target (che comprende oltre un milione e trecentomila persone) è stata autorizzata nell’ambito della campagna nazionale di immunizzazione. Verranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna e, su base volontaria, anche Vaxzevria e Janssen (monodose).
«Da domani - evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci - nell’Isola, quindi, chiunque potrà vaccinarsi. È un’occasione da non perdere per arrivare il prima possibile all’immunizzazione di massa: solo in questo modo potremo affrontare i prossimi mesi con più serenità. Mettersi al sicuro, con il vaccino, è l’unica strada possibile per uscire presto e definitivamente dal tunnel della pandemia».