Sanità – L’Asp 7 parte civile nel processo al dott. Iuvara

L’Asp 7 di Ragusa, con la delibera 1.341 firmata dal direttore generale Angelo Aliquò, sentito il parere del direttore sanitario aziendale Raffaele Elia, ha dato incarico all’avvocato Sebastiano Sallemi per la costituzione di parte civile nel procedimento penale nei confronti di Giuseppe Iuvara, medico, dipendente dell’Asp 7 di Ragusa e presidente della commissione invalidi. Iuvara è stato arrestato dai carabinieri del Nas il 20 febbraio per corruzione e dopo 4 giorni sottoposto a regime di domiciliari. Il legale esterno è stato incaricato di tutelare tutti i diritti e gli interessi dell’Asp 7, compreso il ristoro dei danni subiti, sia sotto il profilo patrimoniale che di danno dell’immagine. Per il medico, allo stato attuale sospeso da tutti gli incarichi, la procura ha chiesto il giudizio immediato che consente di saltare la fase preliminare. L’udienza davanti al Tribunale collegiale di Ragusa è stata fissata per il 10 luglio. Il rito immediato è stato chiesto per le due donne coinvolte nella vicenda giudiziaria.

Si tratta nella fattispecie di una 52enne ragusana, figlia di un’81enne che aveva chiesto, secondo l’accusa senza averne titolo, la pensione di accompagnamento, e di una 71enne ragusana, amica dell’altra indagata, che ha fatto da tramite con il medico. Le intercettazioni delle indagini hanno consentito di registrare, lo scorso 13 febbraio nel corso di un incontro avvenuto tra gli indagati nello studio privato del medico a Ragusa, le modalità di dettaglio della visita per l’accertamento dell’invalidità civile. Il medico avrebbe prospettato la possibilità di effettuare, personalmente, la visita a domicilio della richiedente, anziché in maniera collegiale alla commissione invalidi. Tale procedura, secondo il medico, si sarebbe resa necessaria in quanto la paziente non avrebbe avuto diritto all’indennità di accompagnamento. Secondo l’accusa, al termine dell’incontro, il medico si sarebbe fatto consegnare 200 euro, mentre ulteriori 1.000 euro avrebbero dovuto essere consegnati a pratica conclusa. Dopo il via libera alla visita domiciliare, le parti si sono incontrate nuovamente il 20 febbraio, in seguito al quale è scattato il blitz delle forze dell’ordine.

di Stefano Ferrera21 Mag 2020 14:05
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