La Polizia scopre lavoratori in nero al “Bon” e al “Justin” oltre a tante altre irregolarità

La Polizia di Stato unitamente al personale dell’INAIL ha effettuato diversi controlli in alcuni locali della movida di Ragusa rilevando numerose irregolarità.
Negli ultimi giorni, personale della Squadra Mobile si è “confuso” tra i clienti di diverse attività commerciali, valutando se vi fossero delle irregolarità. Dopo qualche minuto dall’ingresso e dopo che erano stati individuati tutti coloro che fornivano prestazioni lavorative, facevano accesso gli Ispettori dell’INAIL (con i quali da tempo la Polizia di Stato collabora) ed il personale in divisa della Squadra Volanti.

Tra i locali controllati il “Grio di Vite”, sito nel centro storico di Ragusa, e il  “Lanificio”, una discoteca sita in via F. Rossitto a Ragusa, nei quali non si sono riscontrate irregolarità.

Ben altra storia invece riguarda il “Bon”, un noto locale nella zona Industriale a Ragusa, all’interno del quale sono state riscontrate numerose e gravi irregolarità. Oltre alla mancanza delle tabelle alcolemiche, degli etilometri monouso, del divieto di fumare, il locale è sprovvisto del piano di gestione della sicurezza alimentare (Hccp), mancavano i libretti attestanti la formazione sanitaria di ciascun addetto alla manipolazione delle sostanze alimentari, inoltre il locale era sprovvisto della copia del decalogo delle norme di comportamento per la manipolazione/preparazione sicura degli alimenti. Infine l’Inail ha scoperto che 7 dei 12 dipendenti lavoravano in nero, per questo è stata emessa una multa di circa 28 mila euro.

Il “Justin”, una discoteca in via Risorgimento è stato l’altro locale colto in flagrante. Anche qui mancava la tabella del vietato fumare, inoltre molti degli avventori fumavano all’interno del locale. Non c’erano le tabelle alcolemiche, gli etilomentri, non c’era il piano di gestione della sicurezza alimentare (Hccp), nessuno dei dipendenti era in possesso degli attestati sanitari. Il locale era sprovvisto della licenza del Questore e dell’autorizzazione comunale di esercizio pubblico, come di tutte le autorizzazioni sanitarie nonché della licenza per vendere alcolici e superalcolici. infine nessuno dei dipendenti era regolarmente assunto.

“Proficuo il supporto del personale INAIL che unitamente alla Squadra Mobile sta effettuando numerosi accertamenti sulla posizione di ogni singolo lavoratore. Purtroppo la piaga del lavoro “nero” non consente al lavoratore alcuna tutela in termini di posizione previdenziale e non offre al consumatore la verifica dei soggetti impiegati alla manipolazione di alimenti senza alcuna preparazione professionale e sanitaria”.

di Redazione14 Feb 2014 18:02
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