Lutto per la provincia.

lutto provinciaMi dispiace che i dipendenti della Provincia di Ragusa non abbiano capito lo spirito con il quale ho affrontato l’argomento della cancellazione delle province siciliane.  Prima di tutto mi sono sentito defraudato di 150 anni di storia regionale e di una novantina di storia proprio ragusana.  Poi essendo convinto che tutto questo porterà a molte difficoltà organizzative ho cercato di far capire quello che succederà alla gente ma anche ai dipendenti stessi. Così li ho  accusati di non aver avuto la forza ed il coraggio di alzare un dito, di mettere in piedi una qualunque forma di protesta. Insomma  l’indifferenza e l’ignavia tipica dei ragusani all’insegna del nostro detto, scritto a lettere d’oro, sul simbolo della provincia: U picca m’avasta u magnu m’assupeccia.  E i sindacati? Praticamente nulla. Addirittura la CISL ha posto la cancellazione delle province come una pregiudiziale per andare e  avanti e la CGIL è assolutamente sottotraccia. La città di Ragusa vera e propria perderà molto soprattutto in organizzazione e rappresentanza ed intanto    Rosario Crocetta è raggiante. E brindando alla norma di soppressione delle Province, che oggi diventerà “ufficiale” dopo il voto finale, parla anche di “prima tappa di una rivoluzione importante: siamo riusciti a fare, qui in Sicilia, quello che nemmeno il governo nazionale è riuscito a fare”. È felice Crocetta, e felice, a pochi metri, anche Giancarlo Cancelleri, che “a caldo” rivendicherà il successo, attribuendolo all’azione del Movimento cinque stelle.
Addio alle Province dunque , che verranno sostituite dai liberi Consorzi, nel rispetto “letterale” dello Statuto. La riforma andrà compiuta, nei dettagli, entro e non oltre il 31 dicembre. Nel frattempo, le Province verranno commissariate. Scongiurate le elezioni di fine maggio, mentre per gli organi dei liberi consorzi si opererà con una elezione “di secondo grado”: ovvero non attraverso il voto dei cittadini, ma tramite quello dei rappresentanti dei Comuni che compongono il Consorzio, che potrà essere formato sulla base di alcuni paletti: primo fra tutti quello della popolazione, che non potrà essere inferiore ai 150 mila abitanti. Queste le prime indicazioni poi vedremo come andranno le cose ma è certo che la provincia di Ragusa, “L’isola nell’isola” è morta.


di Direttore20 Mar 2013 12:03
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