[VIDEO] Passalacqua: nuove immagini a discolpa di Dearica Hamby

La squalifica per tre mesi comminata a Dearica Hamby per il fallo commesso su Ivana Tikvic, successivamente (stando alla sentenza) anche “insultata e colpita mentre era a terra”, oltre ad aver danneggiato seriamente la società biancoverde e amareggiato una giocatrice che si è sempre contraddistinta per correttezza e lealtà sportiva, ha anche originato una micidiale gogna mediatica arrivata fino alle minacce personali nei confronti della’atleta (e mamma) statunitense. Tutto ciò ha spinto la Passalacqua a convocare una conferenza stampa nella quale, anche sulla scorta di un filmato di una televisione torinese, la società difende la sua giocatrice in base a “fatti”e modifica completamente le stesse dichiarazioni societarie di subito dopo gara. Fatti che, come emerso dal filmato in questione, non solo smentiscono quanto asserito nella sentenza del giudice sportivo, presa ovviamente soltanto avvalendosi di quanto riportato nel referto arbitrale, ma addirittura escludono che il fallo in questione si sia verificato. Difatti, dalle immagini mostrate (diverse da quelle viste nelle diretta streaming in quanto prese da una diversa, e migliore, angolazione) si evince chiaramente che Dearica Hamby, dopo essere stata colpita da una visibilissima gomitata da parte dell’avversaria, ha tentato di reagire provando a colpirla con una manata: ma senza riuscirvi, perché non la ha toccata. Sullo slancio, è stata la stessa Ivana Tikvic, in posizione più avanzata rispetto alla giocatrice Passalacqua,  a perdere senza intervento esterno l’equilibrio e cadere battendo rovinosamente la testa. Ferma restando la stigmatizzazione della reazione, di sicuro non giustificata però in qualche modo comprensibile nel contesto del gioco, non è possibile accettare il processo mediatico senza appello nei confronti di Dearica (molto addolorata per l’accaduto, complicato dalla sua condizione di straniera che non parla e non comprende la nostra lingua) che fin dal primo momento ha affermato di non aver toccato la croata. E che, naturalmente, una volta vista l’avversaria a terra non la ha insultata e tanto meno colpita. La Passalacqua, assistita dall’avvocato Enrico Cassì, che porterà nel ricorso in via ordinaria (sono scaduti i termini per il ricorso d’urgenza, non voluto in quanto inizialmente le cose sembravano essersi svolte in maniera diversa)  la sua lunga esperienza in situazioni del genere in aggiunta a quella di valido cestista, cercherà di far valere le sue ragioni. Ecco l’intervista all’avvocato Cassì:

Cercherà di farlo muovendosi in un contesto che esclude, purtroppo, le prove televisive: il che, è chiaro, complica non poco la situazione e riduce le possibilità di veder riconosciuta la giustezza della versione ragusana dell’accaduto. L’esito del ricorso dovrebbe essere reso noto (con un pizzico di fortuna, considerati i tempi) subito prima di Natale: Passalacqua, Dearica e le immagini parlano chiaramente soltanto di “colpa zero” e di un deprecabile (fallito) tentativo di reazione, ma bisogna rendersi conto che, per quelle che sono le regole del sistema, “sarà dura”. Speriamo nella giustizia sportiva, e speriamo con fiducia.

di Gianni Papa12 Dic 2017 18:12
Pubblicità