Versante Muos, qualcosa si muove

“Una giornata molto importante. Che ci ha consentito di compiere numerosi passi in avanti verso la comprensione di una questione che merita tutta la nostra attenzione”. E’ quanto afferma la senatrice Venera Padua a consuntivo delle audizioni portate a compimento nella giornata di ieri, alla Prefettura di Caltanissetta, dalle commissioni Sanità, di cui la stessa Padua fa parte, e Ambiente del Senato sul Muos di Niscemi.

I commissari, ricevuti dal prefetto, hanno avuto modo di tenere l’audizione del presidente della Regione, Rosario Crocetta, degli assessori alla Sanità, Lucia Borsellino, e all’Ambiente, Maria Lo Bello, del presidente della commissione Ambiente all’Ars, Giampiero Trizzino, i sindaci dei territori interessati, tra cui il primo cittadino di Niscemi, un responsabile dell’Enav, uno dei vigili del fuoco, un rappresentante dell’Arpa, oltre al p0rof. Lombardo, ordinario di Statistica dell’Università di Palermo. Inoltre, è stata tenuta un’audizione di una delegazione delle mamme No Muos e del comitato No Muos.

“E’ stata – chiarisce la senatrice Padua – una fondamentale giornata di ascolto. E’ la prima volta che il Senato si occupa in maniera diretta della questione. Lunedì, a Roma, continueranno le audizioni dopodiché, a conclusione, le commissioni produrranno entrambe un documento da sottoporre a votazione e poi portare in aula”. I contenuti delle audizioni sono naturalmente riservati ma tra gli elementi di massima emersi, e che possono essere resi noti, il fatto che in zona esistevano già 46 antenne dal 1991 di cui 22 sono attive. E si tratta di antenne di cui, fino ad un certo periodo storico, non si conosceva l’esistenza e che sono state, in qualche modo, propedeutiche all’installazione del Muos. “Non vorremmo che quest’area diventasse una sorta di terra dei fuochi della Sicilia – aggiunge la senatrice Padua – il sindaco di Niscemi ci ha riferito che le ricadute per l’economia locale sono pesantissime perché già nessuno vuole investire più nell’area. E le antenne non sono state ancora attivate. Ecco perché proporrò in commissione la redazione di uno studio epidemiologico per comprendere quale lo stato di salute della popolazione nell’arco di un lasso ben preciso di tempo”.

di Redazione22 Mar 2014 16:03
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