Tv e diretta come promozione

san giovanni“Carissimi, Di cuore di ringrazio per il servizio che  offrite a  noi “emigrati” di New York. grazie a voi è come se fossi li! Un abbraccio!. Così scrive, Lorenzo R. un nostro affezionato lettore che vive ormai da tempo nella Grande Mela ma ha ancora parenti e amici a Ragusa. Come lui tanti hanno apprezzato il servizio svolto dall’emittente Teleiblea in collaborazione con la Canera di Commercio, la Banca Agricola, Conad e Nova Quadri, che oltre a trasmettere in diretta la festa di San Giovanni ha dato la possibilità ai lettori di Reteiblea di godere la manifestazione via streaming e naturalmente in diretta, con la differenza del fuso orario. A questa testimonianza se ne aggiungono molte altre  che è difficile conteggiare  ma basti pensare che nella sola giornata di giovedi la finestrella della diretta TV ha registrato oltre 1500 nuove adesioni. Vuol dire che almeno 1500  computers, e non sappiamo quante persone, da varie parti del mondo hanno visto la festa di San Giovanni a Ragusa. L’assessore   Martorana, responsabile del bilancio al comune di Ragusa, ha dichiarato che tali iniziative televisive, e quindi la diretta della festa,  in questo caso, non portano turismo e quindi ha rifiutato qualunque supporto economico. Per fortuna si dimostra quotidianamente il contrario e affermazioni così superficiali vengono smentite regolarmente non solo dalle  mere statistiche ma anche da quello che accade ad esempio in questi giorni dalle nostre parti. La nota trasmissione Ulisse condotta da Piero e Alberto Angela, sta girando tra Ragusa, Scicli, Puntasecca etc un reportage sul fenomeno Montalbano. La televisione, se pur denigrata e offesa da alcune parti politiche è sempre il mezzo più forte di promozione turistica e poi, purtroppo per qualcuno,  anche politica. Per inciso da lunedi  2 settembre ritornerà anche l’Indice di Teleiblea.Per la festa invece riportiamo la nota del Comitato di San Giovanni.  La festa di San Giovanni Battista 2013 si chiude con i grandi numeri di una devozione straordinaria. Un fiume di gente si è riversata in Piazza S. Giovanni per la processione che si è snodata lungo le vie del centro storico, coinvolgendo tantissime persone che hanno preceduto il Simulacro di San Giovanni Battista, per esprimere pubblicamente la propria fede, confermando un legame forte con la tradizione legata alla festa. Un appuntamento quindi che si tramanda di generazione in generazione – sicuramente legato a valori spirituali molto profondi – ma che grazie agli ultimi anni, durante i quali la festa è stata riorganizzata e nuovamente valorizzata, si è certamente rinnovato, risvegliando maggior interesse da parte della collettività.

La fase finale della festa ha preso il via alle 17.30, con la Santa Messa vespertina animata dal Coro della Cattedrale. Intorno alle 18.20, come da recente tradizione, da Palazzo Garofalo è partito il corteo dei portatori e del Comitato, aperto dal grande stendardo della Confraternita di San Giovanni Battista di Chiaramonte e da alcuni suoi rappresentanti. Subito dopo, l’uscita dell’Arca Santa e l’avvio della processione solenne. Come sempre, prima dell’uscita del Simulacro del Battista è stato necessario attendere l’incolonnamento dei fedeli con i ceri votivi. E’ stato possibile vedere affacciarsi il Patrono sul sagrato intorno alle 19.45, accolto da un’altra novità, un lancio sincronizzato di carte multicolori particolarmente apprezzato oltre ai fuochi diurni (ripristinati tre anni fa) sparati dal Ponte San Vito.

Il Patrono ha quindi percorso, tra ali di folla festante, le principali vie del centro storico, per poi rientrare in Piazza San Giovanni. Qui, l’intervento finale di S.E. il Vescovo, Mons. Paolo Urso, che è stato incentrato sul tema della solidarietà nei confronti di chi non ha nulla da mangiare a causa della crisi: e quindi la necessità, l’urgenza di aiutare i più disagiati con quell’ “aggiungi un posto a tavola” citato dal Vescovo per invitare tutti a essere più solidali e caritatevoli. A tal proposito, anche la festa in sé ha cercato di dare un segno in questo senso, riducendo alcuni costi e destinando alcune somme a diverse famiglie bisognose assistite dalla Caritas e dalla San Vincenzo parrocchiali.

L’atteso concerto finale della banda non era di fatto più in programma per mancanza di fondi, ma le due bande presenti (Corpo Bandistico “San Giorgio – Città di Ragusa” e “Alessandro Scarlatti” di Chiaramonte Gulfi) hanno offerto gratuitamente una loro piccola esibizione, sorprendendo piacevolmente tutti i presenti con un brano musicale eseguito insieme alla fine della serata.

Come sempre la conclusione dei festeggiamenti è stata affidata allo spettacolo pirotecnico. La storica e rinomata ditta Fuochi Chiarenza di Belpasso ha dato vita ad un momento esplosivo e dirompente nel tripudio di colori e figure che si sono disegnate nella notte, sorprendendo piacevolmente tutti.

Nel contesto di una festa sicuramente da considerare riuscita, una difficoltà riscontrata è stata sicuramente legata alla lunghissima processione, che in alcuni momenti ha visto alcuni tratti “di stacco”. Ciò è dovuto sicuramente all’enorme afflusso di fedeli, ma per migliorare questo aspetto è necessario l’impegno di tutti. Il Comitato, da diversi anni, è coadiuvato da diverse associazioni di volontariato, che danno il massimo per coordinare tutta la lunga processione, ma per evitare tutto ciò è anche necessario l’impegno dei fedeli: è importante, infatti, per evitare fenomeni di questo tipo, seguire scrupolosamente le indicazioni delle persone preposte alla sicurezza, incolonnandosi in maniera corretta e concentrandosi in un contesto di silenzio, compostezza e preghiera.

A margine di una festa che va in archivio con grandi numeri e momenti speciali, viene condiviso un primo bilancio da parte del Parroco, Mons. Tidona. “E’ stata una festa dei giovani, una festa sia culturale che religiosa, e che ha coinvolto in maniera forte i valori della solidarietà, sintetizzati nel discorso finale del Vescovo. Dire di aggiungere un posto a tavola è l’emblema di una necessaria apertura e una maggiore attenzione verso i fratelli bisognosi”. Bilancio positivo anche da parte del Comitato Festeggiamenti, che chiude la propria quarta festa. “Siamo riusciti a dare un segno importante, dimostrare che la Festa è uno spazio non solo dedicato ad una devozione profonda e intensa, ma anche, nella sua fattispecie di momento collettivo, aperto all’arte e alla cultura, in particolare a quei giovani che possono dare tanto alla nostra città e che vanno assolutamente valorizzati” dichiara Simone Digrandi, portavoce del Comitato. Il riferimento è sicuramente al cartellone Sangiovart, che ha visto diversi giovani esibirsi e dimostrare il meglio di sé, e a tutte le iniziative culturali messe in cantiere quest’anno. “Se guardiamo a questa partecipazione immensa di popolo, mai registrata fin d’ora” conclude, “abbiamo la conferma di aver dato vita a qualcosa che ha richiamato nuovamente l’attenzione di tutti i ragusani, specie i giovani finora un po’ distanti dalla festa patronale”.

E’ quindi necessario un ringraziamento particolare a tutti i componenti del Comitato che sono la vera e propria “anima” della Festa di San Giovanni Battista, poiché senza il loro impegno e la loro dedizione, difficilmente si potrebbe realizzare un evento del genere, così impegnativo e importante per la città di Ragusa.

 

di Direttore01 Set 2013 12:09
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