Torna in ballo la questione Province
Tutti i nodi stanno ora arrivando al pettine e ci si accorge della follia fortemente voluta dal governo di cancellare le province, ”Ora è ufficiale: la legge approvata da questa maggioranza per l’abolizione delle Province fa acqua da tutte le parti” e quanto afferma Nino D’asero, dopo la audizione in Prima commissione legislativa permanente affari istituzionali del commissario della Provincia di Trapani, il dottor Pellos, del rappresentante del consorzio universitario di Trapani e Caltanissetta e del delegato del Governo”
Entra in ballo anche il sindacato Fp. Cgil Regionale che ha inviato nella 1° settimana di luglio 2013 una lettera aperta al presidente della Regione, Rosario Crocetta, perché riconvochi il tavolo governo – sindacati avviato a metà maggio e che avrebbe dovuto riunirsi dopo 15 giorni per discutere delle tante questioni sul tappeto, ad iniziare dal riordino delle Province Regionali. Da quel giorno – scrive il segretario generale F.P. Michele Palazzotto – nonostante l’impegno a rivederci per definire l’intesa sui precari e per l’avvio del confronto sulle Province Regionali e sulle altre problematiche delle AA.LL. abbiamo riscontrato il sistematico rinvio degli appuntamenti fissati, con motivazioni piuttosto incomprensibili che testimoniano una reale carenza di volontà politica a portare a compimento quanto promesso. E’ da oltre un mese che dagli uffici della presidenza, nonostante le sollecitazioni della Fp Cgil, non arrivano risposte. La Cgil chiede a Presidente Crocetta di essere coerente con quanto promesso agli stessi lavoratori nella partecipatissima assemblea dei 15 maggio a Palermo. Occorre riconsiderare la Legge sul riordino delle Province Siciliane alla luce della sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato il D.L. Monti di riforma delle Province. L’amministrazione pubblica siciliana necessita di un processo condiviso – non unilaterale – che contrastando sprechi, privilegi e megastipendi delle “alte burocrazie e della politica”, sappia avviare un riordino armonico e complessivo inteso a garantire funzioni e competenze atte a fornire servizi pubblici efficienti per i cittadini e adeguate garanzie, tutele e valorizzazione dei pubblici lavoratori. In assenza di risposte, La CGIL annuncia con forza che tornerà dai lavoratori per decidere insieme le forme di lotta da mettere in atto per garantire i servizi ai cittadini e per tutelare diritti e dignità di Tutti i Lavoratori.”