Tante troppe promesse dalla Regione, ma il futuro del Corfilac è sempre più incerto

La situazione del Corfilac è stata, ancora una volta, esaminata dal Comitato Esecutivo del Distretto Produttivo Siciliano Lattiero Caseario. Gli impegni del Governo Regionale purtroppo restano tali e senza concreti riscontri. L’annunciato cambiamento non si vede e non si capisce da dove potrà arrivare. Chi si aspettava qualcosa dal nuovo Consiglio di Amministrazione che, purtroppo, comincia ad invecchiare e, sicuramente per ragioni di natura politica, a sbriciolarsi , è rimasto deluso perché , a quanto pare, la Regione non l’ha ancora messo nelle condizioni nemmeno di mantenere l’acquisito. Se si eccettua il meritorio e qualificato lavoro di controllo, marchiatura e certificazione di due  dei quattro formaggi dop siciliani e la gestione di qualche vecchio progetto, l’attività del Centro, anche per la incomprensibile mancanza di un Direttore,  se non è ferma è, contro ogni logica, comunque in netto calo. Un dato, questo, preoccupante perché non promette nulla di buono: frutto non solo della mancanza di una vera volontà  e strategia politica ma anche per l’evidente impercettibile e comunque insufficiente impegno amministrativo ed organizzativo interno e per l’incapacità di richiamare la necessaria attenzione dall’esterno sul ruolo, sull’attività e sulle potenzialità del Corfilac.
Ogni tanto si sente che c’è qualcuno che si pone il problema (vero, grave è preoccupante) dei dipendenti (da mesi senza stipendio) ma non si capisce chi deve porsi la non più sottovalutabile questione del loro utilizzo produttivo nell’interesse del Centro, della Filiera, degli allevatori e delle altre imprese oltre che del territorio . Sono sempre di più coloro che si chiedono quale sarà il futuro del Corfilac e che senso ha non decidere o rinviare ogni possibile soluzione. Il Distretto, consapevole della straordinaria importanza del Consorzio in tutte le occasioni in cui è stato presente, consultato e coinvolto, ha da sempre proposto l’avvio di un processo di riorganizzazione funzionale della struttura per l’ottimale e produttivo delle risorse umane, la valorizzazione delle numerose e qualificate professionalità (l’organico del personale va adeguato alla effettiva e produttività del centro), dei laboratori, del caseificio, della cacioteca e delle tante strutture e di tutte le attrezzature di cui il Corfilac dispone e che contro ogni logica e senza alcun rispetto per il danaro pubblico, sono quantomeno sottoutilizzati. Della questione si occuperà in maniera dettagliata il Comitato direttivo distrettuale nella sua prossima riunione regionale nel corso della quale si dovrà procedere alla nomina del coordinatore del Comitato Tecnico tenuto conto del fatto che il Corfilac (nonostante le sollecitazioni) non ha segnalato il proprio rappresentante.

di Redazione30 Mar 2015 10:03
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