Sonia Migliore (Lab. 2.0) presenta il “Regolamento a tutela dei diritti degli animali”

Questo Regolamento, che già è una realtà in molte città italiane, ma di cui il Comune di Ragusa è sprovvisto, ha come obiettivo principale quello di difendere gli animali, tracciando i doveri dei cittadini e dell’Amministrazione nei confronti degli animali stessi. Non dimenticando, però, il rispetto anche per i cittadini, si pensi alle deiezioni dei cani, in fondo questo decalogo mira a regolamentare la convivenza tra animali e cittadini nel totale rispetto dei diritti di tutti. Incentivare e favorire una corretta convivenza fra uomo e l’animale non solo garantisce quest’ultimo, ma tutela la salute pubblica, pensiamo per esempio ai randagi, e diviene uno strumento atto ad aumentare la tolleranza verso tutti gli esseri viventi e, in particolare, verso la specie più debole.

Iniziamo col dire che questa carta, che recepisce tutta la normativa in materia, sia essa regionale, che nazionale ed europea, qualora venisse adottata dal Consiglio comunale, non andrebbe a tutelare solo i cani e i gatti (tra l’altro questi ultimi assolutamente ignorati dal nostro Comune), ma tutti gli animali viventi sul territorio ragusano, quindi anche animali da cortile, volatili, rettili e pesci. Un vero e proprio codice, capace di tracciare e determinare qualsiasi aspetto del rapporto tra uomo ed animale, tra l’Istituzione e l’animale, ma anche tra le Istituzioni e i cittadini in rapporto agli animali, mettendo l’accento sul rispetto tassativo delle prescrizioni. Il principio a cui è ispirato l’intero regolamento con i suoi 57 articoli è quello che fa dell’animale un essere senziente e perciò titolare di diritti inviolabili.

Il codice fissa anche un altro obiettivo estremamente importante ossia quello di modificare i modelli comportamentali dei cittadini ragusani. Una rivoluzione culturale da raggiungere tramite una vera e propria opera di sensibilizzazione e di formazione, specie dei più piccoli. Perché è solo conoscendo la biologia e l’etologia dell’animale che lo si può rispettare fino in fondo, solo conoscendolo si può rispondere concretamente alle sue specifiche esigenze. Questo obiettivo, il Regolamento lo persegue seguendo due strade. La prima, stabilisce tutta una serie di divieti denigranti per l’animale, come il divieto di “Offrire animali in premio, vincita, oppure omaggio” o il “Divieto e/o la regolamentazione di spettacoli e intrattenimenti con l’utilizzo di animali”. Mentre, la seconda, impegna l’Amministrazione ad organizzare dei percorsi educativi, informativi e formativi per l’intera popolazione. L’educazione del cittadino ha come sua conseguenza anche quella di incrementare le adozioni dei randagi.

Una menzione a parte va fatta per l’art 16 del Regolamento, che sancisce l’importanza della Pet terapy e quindi il ruolo che il Comune deve avere nella promozione di una tale attività, i cui benefici nella cura, nella riabilitazione e nell’assistenza delle persone anziane o affette da disabilità mentali, sono oramai assodati. L’auspicio è che il Consiglio comunale adotti questo indispensabile strumento, sarebbe triste se per un mero calcolo politico il Civico consesso lo dovesse bocciare o ignorare.

di Redazione08 Ott 2014 17:10
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