“Sanità pubblica e privata tra presente e futuro”

medico_ambulatorio-300x199La tavola rotonda  svoltasi venerdì 3 maggio, ha avuto come tema “Sanità pubblica e privata tra presente e futuro”, e  ha visto una folta partecipazione di operatori sanitari: medici ed infermieri, titolari di laboratori analisi, cittadini ed associazioni di volontariato.

La nostra società sta attraversando un’epoca di rapidi mutamenti che coinvolgono la funzione pubblica e i rapporti tra Stato e società. In questa situazione l’attenzione del cittadino si è andata sempre più orientando verso il privato con l’idea che queste strutture siano in grado di garantire, almeno sulla carta, alti livelli di qualità, trasparenza ed efficienza.

Il profondo cambiamento generato dalla crisi economica, spending review, ha messo, tuttavia, ancor più in evidenza il ruolo preminente ed insostituibile dell’attore pubblico. In pratica nel settore della sanità il rapporto pubblico/privato si articola sul piano della complementarietà dove si evidenzia infatti il ruolo di governo effettivo da parte del soggetto pubblico (“Governance”) che collabora con la struttura privata nell’affrontare alcune sfide complesse. Il modello aziendale pubblico richiama i principi di responsabilità e autonomia sulla base dei quali si fondano i presupposti della collaborazione.

Dal dibattito, avvenuto tra gli autorevoli ospiti, moderato eccellentemente, dal direttore di Video Regione, Salvatore Cannata, è emerso che il quadro generale del rapporto pubblico/privato è in effetti molto complesso.

Pur partendo da presupposti diversi, ma non distanti, le conclusioni hanno posto l’accento sulla necessità di individuare chiari obiettivi e non una pianificazione generica. L’importanza della definizione di programmi condivisi, “…anche nella prevenzione….” “attuando, il fondamentale principio ispiratore del nostro sistema sanitario che è quello della centralità del cittadino” come ha sottolineato, Aliquò, Commissario Straordinario dell’ASP.

La necessità di impostare un rigoroso sistema di monitoraggio e verifica dei risultati raggiunti non solo in termini di efficienza economica ma anche di qualità e possibilmente di risultati di salute, ponendo l’attenzione, ha sottolineato il dirigente Adiconsum di Trapani, Giovanni  Robino, “sulla condizione del paziente/utente, come entità centrale nei servizi sanitari.”

“L’attuale Servizio Sanitario Regionale, con il sistema di Accreditamento, attraverso il quale anche le strutture sanitarie private entrano a pieno diritto a far parte del sistema pubblico, deve realmente permettere all’utente di rivolgersi liberamente a qualsiasi struttura pubblica o privata che egli ritenga idonea alle sue necessità, purché dotata di determinati requisiti di garanzia in termini di qualità e a parità di condizioni.” Questo è emerso dall’intervento del dott. Pacini, direttore sanitario della Clinica del Mediterraneo.

“Il rapporto tra pubblico e privato, passa, se si attua una politica di implementazione, verso un modello di integrazione e per raggiungere questo obiettivo è necessario sedersi tutti attorno ad un tavolo per creare questo rapporto di   scambio di servizi sanitari di qualità”, l’idea auspicata dal dott. Criscione, nel suo intervento.

“Un linguaggio comune quello che pubblico e privato devono utilizzare, creando, così, una comunione di intenti, questo l’obiettivo del dott. Amato, direttore sanitario dell’ASP. Nella nostra regione, e ancor più  nella nostra provincia, questo nuovo modello iniziato, piano piano negli ultimi anni, ha già cominciato a dare i primi timidi risultati. Pensiamo che la strada intrapresa è ancora lunga, tuttavia è quella giusta ed è compito della Politica svolgere il ruolo di programmazione, centrata sui bisogni della gente, garantendo a tutti un accesso equo alle informazioni, alle prestazioni ed ai servizi (di prevenzione, di diagnosi, di cura e di riabilitazione) adeguati ai bisogni sanitari, il tutto a costi sopportabili per il cittadino e per la società, tenuto conto della risorse disponibili.  La presenza di nuovi volti nella sanità siciliana, la nomina dei direttori generali, sarà un modo moderno e semplice per rendere migliore la qualità dei servizi sanitari” – (On.le G. Digiacomo il presidente della Commissione regionale della sanità).

Gianni Cerruto, parafrasando un’affermazione di Aliquò: (“ho un sogno – dare prestazioni appropriate ed efficiente”), ha concluso i lavori dicendo: “facciamo sognare i cittadini garantendo una sanità migliore”.

di Direttore04 Mag 2013 19:05
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