Replica di Sonia Migliore (Lab 2.0) a Mario D’Asta e Mario Chiavola (PD)

Mi dispiace che i colleghi consiglieri Mario D’asta e Mario Chiavola abbiano interpretato una valutazione politica su uno strumento a disposizione dell’intera opposizione, rilasciata alle pagine locali di un quotidiano, come un attacco personale. Ho riflettuto ripetutamente sulle mie stesse dichiarazioni in merito e non riesco a capire quale sarebbe “l’accusa sconclusionata” di cui parlano.
A loro beneficio, proverò a spiegare meglio il mio pensiero.
La mozione di sfiducia, nei confronti della quale, comunque, i Consiglieri del Lab 2.0 non si tirano indietro, serve solo ad acclarare qualcosa che sappiamo già: Piccitto non ha più la maggioranza, il Consiglio comunale è diviso a metà e, dalla mozione, non si avrebbe nessun effetto concreto. Augurarsi che qualcuno della maggioranza possa realmente pensare di votarla è una speranza che s’infrangerebbe prestissimo con la realtà dei fatti. Per queste ragioni ritengo che gli oggettivi limiti della mozione siano sufficienti a farla considerare come un’opzione percorribile, ma poco efficace.
Lo ribadisco, non è un commento contro D’Asta e Chiavola o la parte del Partito Democratico che rappresentano, i quali invece preferiscono prenderla sul personale.
Aggiungo, sempre a loro beneficio, che il percorso della mozione non può essere considerata una conditio sine qua non per coerenti comportamenti d’opposizione in aula e fuori. Mi riferisco al ricorso al TAR sulla questione variazioni di bilancio urgenti e sul quale il Lab 2.0 è determinato, come alle attività d’aula consiliare durante le quali le opposizioni, compattamente, devono impegnarsi a bocciare ogni atto fino a far comprendere ai grillini d’essere già arrivati al capolinea e che ora è solo il momento di scendere dal treno che hanno preso senza conoscerne la destinazione.

di Redazione13 Gen 2017 17:01
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