Qualcosa “puzza”

rifiutiLa cosa questa volta puzza e non a causa del materiale da raccogliere ma perchè c’è il sentore di pressioni e altre attività poco pulite. La vicenda riguarda la raccolta dei rifiuti a Vittoria, dopo la messa in liquidazione dell’Amiu, la municipalizzata che da decenni si occupa del servizio nella città. Ricorderete le polemiche in merito, tra le quali anche alcuni ricorsi legali per impedire di procedere alla liquidazione di quello che fu spesso definito un carrozzone troppo costoso. E’ invece strano quello che sta accadendo ora. Nessuno vuole partecipare al bando pubblicato dal Comune. Nicosia riferendosi proprio alla mancata presentazione di offerte da parte di ditte interessate all’appalto per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani è preoccupato di possibili infiltrazioni di vario genere. Lo stesso sindaco ha dichiarato di “avere intenzione di rivolgersi al Prefetto di Ragusa poiché trovo molto strana questa mancata partecipazione delle ditte all’appalto per l’espletamento del servizio di igiene urbana”. “Al primo avviso – spiega il sindaco- sono state ben tredici che ditte che hanno manifestato interesse; di queste, una è stata esclusa, per cui ne sono rimaste dodici ammissibili. Alcune hanno, successivamente, chiesto anche dei chiarimenti. Eppure, nonostante il periodo di crisi, che induce molte ditte a precipitarsi sui pochi appalti pubblici banditi, non vi sono state offerte per ben due scadenze. C’è, inoltre, da considerare che in Sicilia molte aziende del settore vantano crediti insoluti da parte di vari enti pubblici, per cui è ancor più strano che non abbiano manifestato interesse per un Comune, qual è quello di Vittoria, che paga tempestivamente l’Amiu. Può darsi che la gara a qualcuno possa essere risultata non appetibile. Oppure, può anche darsi che un appalto del genere possa essere stato condizionato da pressioni intimidatorie più o meno visibili. Nell’ipotesi, ciò desterebbe allarme e preoccupazione. Ma non solo. Se non si dovesse andare avanti con il processo di esternalizzazione, attuato con un bando trasparente e concorrenziale, come quello da noi voluto, i primi a rischiare saranno i dipendenti Amiu, poiché, considerata la liquidazione e la situazione di difficoltà operativa dell’azienza, non è difficile ipotizzare un finale alla Gesip di Palermo, con prepensionamenti e messa in cassa integrazione. Io m’impegnerò perché ciò non avvenga: chiederò aiuto agli organi dello Stato affinché vadano a buon fine le procedure per addivenire alla liquidazione dell’Amiu ed al servizio di raccolta affidato a ditte esterne, secondo le modalità di legge ed i vincoli normativi, a partire dal 1 gennaio 2013”.

di Redazione06 Dic 2012 16:12
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